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I due cavalli

Dagli stati uniti Maria luisa ha ricevuto questo racconto ed io desidero farvelo conoscere
               
                                 
 
I due cavalli.
C’è un posto, in campagna, dove, in un prato, ci sono due cavalli.
 
Da lontano, un cavallo sembra uguale all’altro. Ma se fermate la macchina e vi
avvicinate a piedi noterete che c’è qualcosa di sorprendente
 
Guardando negli occhi di uno dei due cavalli scoprirete che è cieco.
 
Il suo proprietario non volle sopprimerlo, ma gli offrì una buona dimora. E anche
questo ci stupì.
 
Se state vicino a loro ed ascoltate, sentirete il suono di una campanella. Se cercate la sorgente di quel suono, scoprirete che proviene dal più piccolo dei due cavalli nel campo.
 
Attaccata alla cavezza del cavallo c’è una piccola campanella.
 
Essa permette all’amico cieco di sapere dov’è l’altro cavallo,di scoprirlo e di poterlo seguire.
 
Se vi fermate ad osservare i due amici vedrete che il cavallo con la campanella controlla sempre il cavallo cieco e che quando quello cieco sente la campanella si avvicina lentamente all’altro, fiducioso d’esser guidato e di non smarrirsi.

La foglia al fiume

Non ti ho mai detto i pensieri ricorrenti
i disegni del domani
che il mio percorrere la vita
come una foglia il fiume

La luce spenta di un piccolo diamante.

Non sapevo che il nero profondo del buio potesse accecare come un lampo improvviso nella notte. Eppure brancolo nel buio accecante del profondo dell’anima sperando di ritrovare il filo rosso che mi riporti alla luce naturale, allo splendore del rosso acceso del mio cuore. Sprofondato nel nero assoluto anelo la gioia dei colori della poesia. Piccolo, iridescente diamante sfaccettato, racchiuso nella mia mano che da tempo ha spento i suoi meravigliosi riflessi. Ti metterò lì, incastonato, vicino al cuore. I suoi battiti ti faranno rivivere, tornerai a regalarmi l’iride dei tuoi colori.

Un sentiero

Un sentiero
scolpito sui viali del tempo
a segnare il destino
degli uomini stanchi.
Come un arco
che ascende alla volta celeste
per perdersi
tra gli echi degli astri
ed i pianti delle stelle.

Alexis
23.04.2010

Verso la meta

Quanta strada in salita ancora
davanti ai miei occhi stanchi
pesanti quasi chiusi
non mi volgerò più indietro
non ascolterò altre voci
la meta non è lontana

Tasche vuote.

Ho rovesciato la mia vita come si fa quando si vuotano le tasche, non c’è rimasto niente. Quello che avevo da spendere l’ho speso. Niente rimorsi. Ho vissuto pienamente, intensamente. Ora che le rughe sono come grinze di un vestito passato di taglia, nelle tasche vuote ritrovo solo le briciole dei ricordi che non vogliono morire soffocati. Le ho buttate. Ho visto volteggiare dei corvi. Presto dei ricordi non rimarranno neanche le briciole. Meno male, ho fame di nuovo. Di vita.

Tutto qui… (# 1 dell‘assenza)

E’ sulle trame delle assenze che si arrampicano tutte le apatie
nell’oscuro campo dietro gli occhi

arringa il re-vedendo un lampo accendersi

vorrei sapere 
chi ha dato il permesso
a dei fiati d'esprimersi.
dietro il buco di rafia
risica di soppiatto la carota
un coniglio senza denti,
che è sfuggito ad un comizio.
controlla il morso
e un urlo lacerato si sente:
"sfigato",  è  il solito ventriloquo.
ma tira fuori,sornione,un gatto le unghie.
 su croccanti forme si è arenato
e sillaba:"per colpa tua , le mie punte vibrano."
ma che fai ,critichi me?
ormai sono un lume spento,
senza piume.
vorrei come ricordo di vita,
un topo infingardo
per rifarmi

il coraggio sulla sua pelle. 

Dwindling

dwindling
:
fingemmo
affascinati dall'affabulazione
fingemmo
                 futili fughe
 
adesso, scemo
 
 

 

L’autobus (vuelvo al sur)

 
Nel fumo del tuo sguardo
non conosco il tuo nome
eppure so di rivederti ogni ora
come la prima volta
 
e ti racconto sempre
dei miei colori
ma il vento cambia
ed il secondo pensiero
vaga e sfugge
 
centimetri d’aria
tra le mani
l’autobus che perdemmo quel giorno
passa ora
 
è un’immagine
di tempo indefinito
destino voltapagina
si sfalda
 
fammi tornare
verso luoghi nuovi
con lo stesso vestito.
 

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