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Una cosa che ami fare!
-ti porteranno ali leggere-
stamattina erano le sei e ho sentito cantare
-davanti ai fiori non si parla di morte
anche se piove-
erano le sei
e ho sentito suonare.
 
Una cosa che ami fare!
-è tempo di primavera-
stasera verserò acqua alle primule
fresche e lente saranno le gocce
-davanti alla casa dei fiori
non si parla di morte
neanche se piove-
 

25 Aprile ... al muro.

 
Il muro di cinta del cimitero
fu sempre tela e cavalletto
per massacratori
che degli affetti fanno scempio.
Pure recinto dei trapassati
alzato per relegar la morte altrove
solingo luogo deputato a poggiarvi
allineate schiene di condannati
tanto appartato è ovunque
testimone immobile del trapasso
da qui al di là del muro
silente muto.
C'è chi vuol scordare
i grumi scoloriti sui calcinacci
di sangue sano innocente
illudendosi che non celebrare più
lo scempio pareggiandone il peso
tra chi lo perse e di chi lo volle versare
sia segno di pacificazione.
Il pentimento lo è ed il perdono
Non l'oblio.
Che mondo è questo?
 

L’anacoluto di dio

Che la luna si trasmuti
di suo o che un chiodo
di luce l'àncori allo sfondo

Tra le nubi, cavalli.

...poi
grigia giumenta
frenetica d'estro
prendi il galoppo
sulla prateria di nuvole
io a morderti fianchi e cosce
fino all'aurora copiosa madida.

Assenza di felicità

Non ti abbattere, se c'è qualcosa che ho capito in questi anni di assenza, è proprio questa. Mai abbattersi, mai mollare la presa. Ti conosco da pochissimo tempo, saranno circa cinque mesi, e già ti voglio bene come se ti conoscessi da sempre.
Occhi fragili, situazioni non facili da affrontare, paura, timore, rabbia, incertezza.
Un passato difficile dove spesso la sofferenza ha assorbito anche quel poco di felicità che la vita ti aveva donato gratuitamente. 
Gli amici, una delle poche cose certe della vita. Il divertimento, i sabati sera agognati per distogliere il pensiero e il cuore dalle circostanze che ti facevano soffrire così tanto. Ogni volta che incontro i tuoi occhi mi sento affogare dentro, vedo quell'assenza insaziante di felicità , di tranquillità di un giorno, almeno uno, in cui tu non debba avere un minimo pensiero per la testa.
Ora che la vita ti mette ancora davanti ad un bivio, tu non puoi cedere, non puoi lasciare giocare la partita della tua vita agli altri. Non ne vale la pena.
Stai camminando su un filo , fragile sottile quasi come se fosse fatto di cotone. Mantieni l'equilibrio sempre. Provaci almeno. Al massimo quando cadi e ti rialzi avrai mille lividi sulla tua pelle. Quei lividi sono il segno che ci hai provato. Non c'era un materasso sotto di te ma prima o poi qualcuno te lo porterà e quel giorno te lo ricorderai per sempre. Nella vita tutti facciamo degli errori ma chi ne fa' tanti è un saggio. Dagli errori si impara e più errori si fanno più si prende il g(i)usto della vita. Bisogna lottare sempre. Lo si deve fare per se stessi.
Coraggio, prendi in mano la tua vita, vivitela in tutto e per tutto, giocatela come una partita a poker, rischia,sii presente sino in fondo. Anche se vedi buio.
Ma stai attenta, magari dietro quel velo nero c'è la tua felicità. 
Se rompi quel velo, troverai il paradiso. Quello tuo. Quello che ti sei guadagnata perché hai capito che qui sotto nessuno ti regala niente e che ti devi fare del male per stare bene.
 

Rosso

Ecco adesso il quieto lavacro di sole
la calda carezza insistita
che trascolora di rosso lo sguardo
 
Indifferenziato gesto d'amore
 
 
 

Di nero e d'oro [inseguendo Klimt]

Di nero e d'oro
si vestono le figure
che laguide s'agitano
su tele di rame ed argento.
Voluttà sottile
ne attraversa i ricami,
le vesti, gli ornamenti,
accarezzandone le carni
morbide come tessuti d'oriente.
 

G.Klimt, «La Giuditta»
 
Alexis
13.04.2010

Il verde

Il viola

Dovessi scrivere un colore, deciderei il viola, lo porrei a spirale come un valzer lento, gli darei un'anima di vetro, lo intingerei di mirtillo. Avrebbe la forma dell'uva e il gusto pieno e ripetuto del mare in tempesta. Baluginato e diluito in boccette rifinite come fianchi, sottomesso agli slanci ellittici,  in  variabili spaziali di funzioni lisce, sarebbe ordigno prugna a coinvolgere o sconvolgere.
 
Manuela

Limoneti fermi, limoneti

A chiunque avrebbero detto puoi prenderci,
non all’orso di calcare strapiombato sul capo
prima dell’onda che caracolla a Maiori.
 

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