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Pensiero

Stasera
il pensiero di te non mi lascia
sarai lì anche tu
che mi pensi
sfiorandomi in segreto
con occhi mani e  labbra
avessi una linea d’aria
un sussulto sarei
a raggiungerti subito
in un mistero d’anime
ancora sconosciute.

Attacco manifesti

Attacco manifesti
sui muri di Parigi
per non morire di noia
per non languire
di inedia al sole.
E mia figlia
scrive poesie
pensando d'essere poeta
fuma spinelli per sentirsi grande
mentre sui viali
atterrano colombi.
Attacco manifesti
sotto la bastiglia
e mi guardano quelli
di ottobre clandestino
con voce da cicale drogate
con le loro minigonne di velluto.
E mia figlia che parla di Sartre
e del movimento in Algeria
perchè è incinta di quattro mesi
di un emigrato fuggito dal Moulin Rouge.
Ma io attacco manifesti
e sogno d'essere Pierrot
io con la testa pelata
e un tatuaggio di ragno sul sedere.
Un manifesto di foglie e ballerine
con una ragazza che sorride
nei campi di lavanda
a sud
a sud
di questa Francia.
 

Piciulina sulla soglia

.

Ciangottina
sei da sempre dolce Piciulina
stropicciata  eppure sempre coccolona
con un occhio qui
e l’altro chiuso per guardare altrove.

Due chili come mille
fusa e miele
dormi spesso perché riappari a casa
Amore e tenerezza
ti desti solo se decidi di non farci preoccupare.

Indecisa
a dire il vero un po’ traballi
niente pappa
un passo qui 
e altri due lì.

Eppure
anche i mici alle spalle hanno teneri angioletti
miagolii e fruscii d’ali:
l’Amore è ovunque
e per tutti passa uguale.

La prossima
lo sento
 sarai rosa delicata e bimba
delizia assai preziosa
per chi saprà apprezzarti

ma che possiamo farci
se ancora sulla terra
sussiste la dolorosa usanza
di passar prima da casa
per poi tornare col vestito nuovo.

Ma la cosa che davvero mi consola
è sapere che l’Amore Vero mai si perde
e che tra noi e te, Margotta mia,
di certo
d’Amore ne scorre davvero tanto tanto.

tiziana mignosa
febbraio duemiladieci

Alla mia dolcissima Margot nel giorno del suo ritorno a casa

 

Il nostro patto

Sono stese le anime, in pace.
Irradiano luce
comprendo;
l’una al di qua della siepe dell’altra
Nel crepuscolo che
disfa labbra feroci
i carri, le maschere
Si riempie
la bocca dei monti, instabilmente
veloci ti vengono incontro. Del sapore di fragole
mature. Tu non sai
dove, nemmeno da quando. Presagi, promesse
futuri tracciati
ad ovest
dell’assenza, molteplicità
che già t’uccide
Non resta
che divertirmi
Una ritrosa formica
l’amica di questa sera
Rotolarmi con lei nella polvere
tu sai vero
dell’acido formico
Sia questo il nostro patto

Viaggiatori 4

Io l'ho visto il suo cuore, un momento in cui gli ho attraversato lo sguardo, in uno dei suoi momenti da piangere, quando qualche pensiero l'ha disarmato, spogliato, nudo senza difese alla malinconia.
Lui si riveste subito, ché un Uomo non può essere tenero, i lupi se lo mangiano, ho pensato che era un bambino, le ginocchia sbucciate nascoste nei pantaloni, tanta voglia di giocarsi la vita. Ho visto il suo cuore quando me l'ha aperto del tutto, ed ho potuto avvolgermi d'amore, il mio più grande amore. Ho visto il suo cuore nel momento esatto in cui l'ho sentito perduto, disabituato alla dolcezza, arrendersi poco a poco, poggiare alla parete le lance e portarmi fiori alle labbra, con le sue. Parole indispensabili, silenzi. E' come se l'avessi sempre amato, sempre saputo, ogni suo gesto, ogni desiderio, interpretato io. Lui ha visto il mio cuore, lo tiene con entrambe le mani, per non farlo cadere. Ché il mio cuore è un macigno e pesa di amarezze stratificate. Lui legge, il mio cuore senza fiato, poggiandoci le dita lo fa tremare d'amore incontenibile.
 
 
 
 
 

La chiave

Cercar
in un vortice
di vuoti ed assenze
la chiave
per l'oblio
non è una
assai promittente
cosa.
Fa paura
l'oblio
ma reca
incanto
ed illusione
a chi si è stufato
di aspettare il
sole.
Disegnami
su guance
bagnate
ciò che non posso avere.
 
Caterina Manfrini
 
*Scultura di Nicola Manfrini

colloquio tra acque

 mannaggia,eccoti di nuovo ,basta.
va bene che siamo della stessa pasta,
ma concedimi pausa,
non resa ti chiedo.
sono giorni che martelli,
erodi,giusto si ,rompi,
di giorno ,di notte,senza
riposo,insistente.
non sei nelle mie corde
ma per amore del silenzio
imploro pace.
si ,trovo la tua presenza necessaria,
ma c'è un limite
al ritmo.
e tu sei alquanto invadente,picchi,e 
non lasci spazio,anzi trasbordi
che persino il mio cane
si rifiuta d'uscire a far pipì
al sol vederti.
e tu, non so se per dispetto
fai finta di fuggir lontano
a cavallo del vento,uno sprazzo di sereno
ed il fiato rimbalza.
poi ,con la coda dell'occhio
vedo che hai chiesto rinforzi,
cirri ,nubi, nembi ,tutti grigi grigi,
fin belli da guardare
a testa in su,ma tu nascosta
tra i lampi
porti la tua essenza fin
sulle mie ciglia.
non ti sopporto,
divento logorroica con te,
ho deciso,se ci stai ,
dio proporti un patto.
io sto zitta se tu taci .

La tua bocca

Ti guardo, ti sto vedendo, vorrei, pur così al di là, i tuoi occhi sorridermi. La tua bocca aprirsi, arricciarsi il labbro superiore e gonfiarsi. Vene. E’ incontenibile questa voglia di sfiorarlo, di sentirne il fremito, d’appallottolarlo in bocca, di passarci sotto, tremenda.
La voglia.
D’appoggiarti le dita sulle spalle, succhiarti le narici che respirano. Seguire, l’arco perfetto delle sopracciglia, le palpebre, che cedono.
Quel giorno, che tornerò, ti bacerò quanto mi piace la tua bocca.

Scuola

Imperterrita
vita maestra
ancora mi interroghi
Mentre m’arrampico
su questi logori specchi
ormai lisci
infimi e scivolosi
Se solo studiassi
almeno una volta
potrei preparato
offrirmi a te volontario
senza sperare
sempre
che passi l’ora
e la paura
da rimandare al domani

Innamorarsi Di Venezia

(scritta nella primavera 1992)

Io sono innamorato di te,
della tua vita e della tua gioia
e del tuo coraggio e del tuo cuore.

Io amo le cose che mi dici
e le infinite che rimangono
nubi vorticose dentro di te.

Io amo le tempeste
di mare e vento e sabbia
che rimandano echi
attraverso la tua pelle
riflettendosi negli occhi.

Devo andare e non vorrei
lasciarti mai: se io potessi
rimarrei ore a celebrare
la tua bellezza ed il mio amore.

      loripanni

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