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Vortice

guardare i resti di una vita mistificata galleggiare come coriandoli nel pozzo dei ricordi
stracci di sere passate in mezzo al nulla, ospite fisso della vanità metropolitana
l’altalena della vita non mi ha concesso la scelta di una nuova ditta di pulizie
così ho dovuto provvedere da solo, come un novello onagro da soma
alla fine ripulito, senza orpelli né falsità ho lasciato alle mie spalle
l’inedia e la vacuità di una vita insulsa, il tempo ha fatto il resto
liberando, ingoiando con un gorgo tutta l’acqua del pozzo
stringo tra le dita l’ultimo coriandolo e a carnevale
metterò la nuova maschera per l’ultima recita
poi lo getterò nel pozzo in attesa del
definitivo, prossimo gorgo
senza rimpianto
alcuno

In violento vento ,vedi o dai (e PIN ritorna)

 
 nell'effusione contorta del tempo presente
i lupi stanano ossa.

s'illanguidiscono i verbi passati

cosciente rimpianto

e nel conteggio dei raggi

si spaccano le nubi,

si riaprono le cascate

sul vecchio abecedario.

scomposto non m'aggancio più

per ricomporre concetti,

non ho più virgole.

allora ululo,

il suono è rauco,

Pin ...

ritorna a me.

ti avevo dato la pausa,

conscio del libero arbitrio

sei andato

con la tua lunga e mirata vista

 verso l'orizzonte.

ma ,mi ha morso le tarantola

travaso nervosa ansia

e verso una ferita nella tristezza,

sprofondo

assorbendo il mio istinto

scivolo.

ho riaperto la faglia

ed il mio mare non ho più resa .

imploro il tuo ritorno,

qua  in bonaccia e assenza di sole

stanno ferme le onde

 su coperta grigia.

paventa il ventomaestro

uno scoprir di tumuli

e fa tam tam d'angoscia,

soffia messaggero mascherato,soffia

Dentro

E' daparecchio che non vi propongo poesie di Danila e i nuovi amici non la conoscono. Ne metto una ancora non pubblicata da rosso:
 
 
Ho dentro me paesi
E fruscianti allegrie,
angoli bui, salite
piene di sassi.
 
Ho dentro me
Strade infinite,
stremate di folla,
e sorrisi gentili
nell’aria della sera.
 
Ho dentro me
Città gelide, muri
E molluschi lucenti
Sulla spiaggia.
 
Ho succhiato tramonti
Ed albe fresche,
lacrime e profumo
di capelli di bimba.
 
 
Ho migliaia di immagini
Dolcissime e struggenti
Piogge sottili
E cieli senza luce,
poi un albero grande,
GRANDE
Di fronte al mare.
 
Così mi sento,
frondosa ed alta,
sulla schiuma spaccata
che si appoggia leggera
DENTRO ME.
 
                 Danila Corlando
 

Sto seduto e aspetto, vecchi libri intorno

Noa Noa* [ Profumo ]

Profumo di pelli arse dal sole
irrorate da sudore languido e tiepido.
Alcune donne sonnecchiano
sulla silente spiaggia baciata dai raggi del meriggio.
Respiri lenti, affannati, avvinghiati dalla calura,
placidi si spandono e pervadono quell'aria
che porta con sé un sentore di salsedine.
È un'estasi di vita quest'estate che incombe,
un sogno di spuma che fugge
sulle azzurre ali di un'onda.
 

P. Gauguin, AHA OE FEII? (Come, sei gelosa?)

Ispirata a Gauguin
Alexis
12.02.2010

*Noa Noa e lettere da Tahiti è una raccolta di lettere e suggestioni scritte da Gauguin durante la sua permanenza in Polinesia.

Il mare pescato a caso.

Cielo senza stelle

Roventi cristalli di stelle
piovono giù
sulla sua pelle scialba vuota
spenta
esplode ora la sua fragilità

Luce

non luce ora
pare sia crepuscolo
alba di sera
 
ruba la luce
la stilla posata sul
ramo bagnato
 
fioca lucerna
è amore dei sensi
vince il cuore

Come quando un sasso

 
come quando un sasso
levigato dal tempo
sulle asperità arrotondate
riflette la luce,
così è l'amore:
canto della materia
a contatto con l'infinito.
 
 

Le cose più belle.

Appena sarà tempo di andare
farò il fagotto delle cose care
non voglio lasciarle, nessuno
qui intorno le ama come me
da poterle carezzare.
non si misura in grani quel valore
men che carati hanno dentro sé
bricciche scampoli di nulla a volte ma
sono state lì con l'anima ed il cuore.
il ricordo l'ha vestite di pagliuzze
arcobaleno, il pensiero profumate
di fiori di brughiera e se
nella vita non furon tutte stelle
quelle di dolore restan le più belle.
 

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