Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

Ultimo antenato comune universale

 
Certi batteri ingaggiano dei peli
in lotte che ricordano
una scherma con i peni.
Ma sebbene siamo in vena
di paragoni osceni,
la coniugazione batterica
solo superficialmente uno la associa
alla commistione genetica
nella pozza frocia
degli sperma sul ventre.
L'una va da orgasmo a organismo, mentre
l'altra il viceversa.
 
Invece è per lo stesso
meccanismo che la salvaguardia
della specie si affida a tali colpi
bassi, al basso ventre, o alla
distrazione di chi abbassa la guardia.
Un po' com'è successo
davanti alla Gran Guardia, quando
cercavamo la scritta sulla base
della statua della donna
incinta focomelica
(il figlio poi è nato sano)
e in quel mentre sbirciavo un po' più in basso
e un poco più lontano, sul Listone.
 
Cercare l'amore e farlo vuol dire
riprodursi; ma anche no,
per esempio evitare di propagare
i propri fattori di trascrizione
e/o il silenzio della modificazione
dell'istone, della metilazione
dei cromosomi, in un'azione sterile, immune,
perché negarlo. Tu comunque non sei l'anello
mancante, sei piuttosto come me un altro discendente
dell'ultimo antenato comune universale.
 
Queste cose dovrei dirtele in un'altra
lingua che abbiamo in comune, invece
guarda, ne approfitto
perché mi guardi a bocca spalancata,
rimani zitto, attonito, allora
ricerco la comunione delle lingue,

Magazine, mensile stampabile

 

 

pag 1 -  pag2

 

 

Mensile a cura della Redazione di Rosso Venexiano
numero 11 realizzato da Manuela Verbasi, Immacolata Cassalia, Anna De Vivo

Lo riceverete tutti alla casella di posta usata per l'iscrizione in versione pdf stampabile.

 

Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano

Soci sostenitori anno 2010

Sono aperte le iscrizioni all'Ass.ne Culturale.
Leggi tutto »

Fortunatamente i giorni

Fotunatamente i giorni
corron via veloci
e non mi lasciano
il tempo di pensare
Ma le notti son lunghe
e i sogni ben
armati
di desiderati rinnegati
ricordi.
Non voglio rimpianti,
ma m'inseguono come
rabbiosi cani.
Non voglio lacrime
ma non versarne è
peggio.
Pugnalate astratte assai più dolorose di quelle
fisiche
trafiggono.
Difficile scansare il
                           colpo
Se l'avversario è il tuo
                          cuore

Cosa mi resta

(Cosa mi resta di te?)
sono qui a guardare le tue ciglia
abbassate sulle mie mani vuote
ti cerco ti chiamo
metterò da parte le mie voglie
e i miei sogni.
Una conchiglia vuota sulla risacca
solitaria
senza sole
spinta su e giù dalle deboli onde
ed è già sommersa nella rena grigia
calpestata da un passo ignaro.
Cosa mi resta di te?
un soffio impetuoso
disperso lontano.

Non colti a distanza

 Andiamocene per scale di sale
a dar vita ai nostri passeggi più eclettici,
dissi allor quando al pranzo qualcuno
- mia madre ritengo – pose sulla tavola a sfamarci
solo un pensiero che trovammo monco;
 
- Che c’è, Giordano, la biglia nel solco di sabbia lisciata
non arriva al traguardo? e il sette per otto, quanto fa?
Perché chiedi, tu che leggi qui ed ora, o domani se capita?
Lo sai che fu il monco pensiero che giunse per primo
- fors’anche ne conosci l’abbrivio:
 
monco era perché dal grano
aveva una diversa farina;
la gramigna di ogni morso perduto.
 
Così ci necessitò una noce e del pane
una al giorno per la nascita dei giorni a venire.
Poi la cerca smise la noce prima del pane
allora dovemmo le alici
era un lusso di carne, era gioia:
una al giorno per la nascita dei giorni a venire
- gli stessi giorni che il futuro ostentava: le secche sommerse.
 
Sorridemmo alla vita
che comunque non ci colse a distanza.
 
Da che, quel mio figlio di cui dissi le attese, e dedico rapiti tremori,
quello che cresce di braccia e torace mentre lì mi riposo
quello che ho temuto sognare un uomo che va
quello che ai miei tranci espone una sazietà sospetta
proprio lui che non chiede le noci e le alici,
mi vince
 
l’oggi di durezza più uguale a doversi la tavola
come ai monchi pensieri.
 
E pure domani
sorrideremo alla vita
che comunque non ci coglie a distanza.

Sferruzzo

Sferruzzo pensieri sbiaditi
di lana bouclè,
per farne una lunga sciarpa
da avvolgere attorno
 momenti infreddoliti,

Benzodiaze

Stridono ore
nella biacca dello ieri
e un allarme di ipotesi
nella pace del presente
 
si sfarinano minuti monchi
 
rastrello eventi
estremo vegeto onnivoro
nello sciacquio della notte
calma luce di selvaggio
 
maciullo unghie
e strepito su campi di parole
pallore ipnotico delle pagine
apoteosi di eventi
che svetrigliano il sonno biochimico
 
fin quando cede
qualcosa
e il nulla orfico osmotico
mi abbatte
resa al naufragio
 
sfrego ultimi vagiti
in braccio alle brume
 
e la bestia
sfrana in antri
madidi e oppiati.

La fine

Vorrei esser
farfalla
per volare via
alla ricerca della
fine dell'arcobaleno.
-Ma perchè non l'inizio?-
La fine mi intriga e m'incuriosisce.
-Farfalla con sete di sapere, torna qua-
Voglio trovarla, mi capisci fratello?
-Come pretendi io possa comprendere?-
Mi spaventa l'infinito.
-Ma guarda, io invece temo la fine-
Non riesco ad arrendermi al fatto che la vita è ridicola se messa a confronto
alla fine.
-Farfalla con sete di sapere, torna indietro, ogni cosa a suo tempo-
Io la troverò.
Vorrei esser
farfalla
per volare via
alla ricerca della
fine dell'arcobaleno
e per crederci davvero.

Come una lucertola

Il bambino guardava stupito gli effetti  del piccolo delitto che aveva commesso. Rincorrendo una lucertola  e prendendola per la coda, era rimasto con un pezzetto della stessa tra le mani.
Sconcertato dal continuo agitarsi del moncherino si chiedeva come potesse muoversi ancora, vivere di vita autonoma, nonostante fosse ormai staccato dal corpo. “Strano, pensò, eppure quando stacco un petalo da un fiore o un’ala ad una farfalla quelli poi mica si muovono”.
Con la certezza di avere fatto una importante scoperta, si infilò il pezzetto di coda nella tasca dei pantaloncini e rivolse la sua attenzione altrove. Gli scatti nervosi del “reperto” ogni tanto gli ricordavano il  piccolo misfatto, ma poi fu rapito dal procedere goffo ed impacciato di uno scarabeo verde rimasto incastrato tra le foglie. Così il pezzetto, ormai privo di vita ed inerte, rimase confinato nella tasca per tutto il pomeriggio finché alla sera, rovistando nelle tasche, venne alla luce, testimone ormai inerte dell’ innocente ed inconsapevole misfatto. Erano i giorni in cui i pomeriggi d’estate passati nei campi che circondavano la periferia della città alla caccia di lucertole o rincorrendo farfalle, contribuivano  a far crescere la sete di conoscenza e la richiesta di risposte ad una domanda via via più pressante: perche?
“Bella domanda…” pensò l’ormai adulto bambino. Certo, tutte le risposte avute a suo tempo da genitori ed insegnanti erano state esaustive….ma i perché nella vita erano continuati ed ogni volta, come una lucertola, un pezzetto di vita si era staccato e, dopo un breve agitarsi, era definitivamente morto. Si guardò svogliatamente allo specchio e contò una per una le cicatrici che segnavano il suo corpo, ricordi indelebili di tante piccole “code”. Leggi tutto »

Sopra San Francisco, le Nuvole

...-Ok, ok! Guarda invece da questa parte... quella che vedi là in fondo è l’unica strada con le curve che sale su una collina di Frisco. E’ un tratto di Lombard Street, se riusciamo poi proviamo a farla in macchina, non ci son mai stato nemmeno io. Quella che vedi un po’ più in là, ma più vicino a noi, con quei due campanili bianchi, è la chiesa di San Peter and Paul, è bellissima! Quelle sono le Russian Hill, vicine le Nob Hill, poi la Pan Am Pyramid, e sotto alla torre si stende Chinatown.-...
 
Nuvole
Ho soltanto nuvole, su cui scrivere parole
che forse hanno un sapore antico, ma rivesto di fiori nuovi
perché mi faccio bella di questa luce,
mentre la musica si adagia in me
per cullarmi la notte
e addomesticarla al mio sentire
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 3 utenti e 9865 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Rinaldo Ambrosia
  • live4free
  • Ardoval