Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

E poi, infine, come segno di stelle

Quante strade si sciolgono
a ritmi di traversine d’acciaio
(legate a soffi di mercurio,
come rivoli di malinconia)
ed ogni sguardo, rivolto ad est
è presagio e dubbio.
E’ misura d’uomo
di donna, d’amore.
 
E le attese sono spazi
(dilatati nel calore furibondo
di fosforo e guerra)
riempiti da impercettibili
respiri, acini d’uva
e sangue rosso, di vino,
di malerba, di malaspina.
 
Gli occhi si posano
(come laser accecati
da pillole d’acido e miele)
su ogni minuscolo, ripetuto
dettaglio di cifra,
su ogni fianco scoperto
-tra ventre e seni-
su ogni bocca spalancata
per una carezza oscena.
 
Lingue attorcigliate
(a togliere fiato e ricordo
per mietere ogni spasimo)
d’ogni minuscolo orgasmo
trascinato e lento,
ripetuto in ogni gemito
che scrosta, esausto,
ogni polline di luna.
 
E poi, infine, come segno di stelle,
questa pace che asciuga
con immeritata pietà
ogni parola,

Visitata dagli occhi.

Ho sempre voluto stare dietro i tuoi occhi
poggiato alla nuca
dal di dentro.
 
Sentire crescere i tuoi capelli
visitare la cute
in quell’imbarcadero di pudore
da cui prendono il largo carghi di pensiero
ma una landa intera - la tua pelle - mi distanzia il porto
e invalicata occlude.
 
Poro a poro
direi si pone un peristilio di calma
e non ti apre la preghiera
e non ti chiude la coscienza
 
ai fervori di queste mani.

Un amore da giovane

vento che vieni giù da tramontana
sulla gelida coperta ingioiellata
da ogni goccia fai nascere una stella
a milioni di cristalli la più bella.
screpoli la roccia schianti l'olivo
il fiato rubi ad ogni essere vivo
ma c'è un cuore di brace, un paradiso
in petto a quella che s'accende in viso
quando m'accoglie per darmi coraggio
che nulla teme ferite né oltraggio.
non c'è freddo gelo o fitta tormenta
che affievolisca ciò che l'alimenta
nell'igloo d'amore che gli alzo intorno
brucio il mio ardore
come nessun altro al mondo.

Rapporti Distorti con il Cielo Errante

 

Scivola sui tacchi a spillo
la donna gatto sul tetto distratta,
mentre gioca sul nero alla spia
d’un tozzo uomo ragno nel buio,
impiccato alla sua tela bavosa,
gonfio di quaglie e falene,
troppo pesante per imitare il bel volo
dell’aquila che cerca più alto la preda.

Si levano al cielo indifferente
preghiere d’aiuto e perdono,
ma dal vuoto l’unica attesa
è di meteore assassine.

A lume di candela

Tra me e i tuoi occhi in strepito di sensi
 solo una magia di candele
 nella penombra della stanza.
 Quest’aria liquefatta
 reclama un tempo, rivorrebbe una voce.
 Squarci che non osiamo. Sognati invano.
 Tra me e te un timore.
 Ogni parola resta dentro sola.
 E muore.
 
© francesco ballero

Lo sguardo di NIma

Sul ponte del mare
ho raccolto lo sguardo di Nima,
mentre il sole
rifletteva cavi d’acciaio nei suoi occhi.

Onde marroni
trascinavano relitti
alla foce del fiume.

Barche di pescatori
ondeggiavano irriverenti,
mentre Nima
con la mano seguiva
neri uccelli stranieri.

I suoi occhi mi parlavano
di dolore,
sul ponte del mare
Nima tremava.

Pescara è una città
che capisce gli sguardi,
ha ancora echi
di giorni di guerra
tra le sue fondamenta di sabbia.

Pescara conosce Nima
e forse l’ama,
ma lei guarda i relitti
che il fiume trascina
e pensa a sua madre.

Non volare Nima,
non volare,
guarda i miei occhi
e il pugno contro il cielo
che lancio
per  rompere il cristallo
del tuo dolore.

In luci e ombre

In luci e ombre ognuno
 paga la forma materiale
è il prezzo dell'esistere.
Un giorno forse anch'io
comprerò un po' di vita nuova
mi svuoterò le tasche
di risparmi e cambiali
e così pagherò
in luci e ombre.
Mi domando se cedere tanto del mio
e in misura mutare
di curve e intento
senz'appello
forse a rate
mutuando l'incerto futuro
sia un interesse troppo alto...
Certo è che non sopravviverò
a me stessa più di quanto
farebbe un figlio.

Il mio orologio non ha la lancetta degli anni (e il nostromo sfiletta meduse mentre danzi nuda alla luna)

Rotte di navi tracciate.
Scampoli di naftalina
lungo il tropico del Cancro
non importa se domani si farà burrasca.
No, non importa davvero
ridere o piangere. Cantare.
Sogni di ceramica appesi
ai muri scrostati, al fumo nero di ciminiera,
a questo mare di petrolio
dove il tempo si clona
in imperturbabili domani.
 
“Passami le sigarette, per cortesia”
chiedi tra un toast e la cocaina,
cantando cuccuruccucù paloma
con i seni al vento e un sorriso
incrociato al sapore dell’aurora.

Riflessioni allo specchio

 
(Sulle note di “ The colors of music” di Giovanni Marradi)
.
Le battaglie più efferate
sono quelle allo specchio
quando il tuo riflesso
tentenna sull’erba voglio
mentre la falciatrice avanza.
 
Quando al desiderio
socchiudi gli occhi
e di sorrisi i morbidi capelli sciogli
mentre l’altra mano
annoda languide ciocche
 
ogni volta che nel salotto della golosità
col calore della pelle
di malizia tinteggi le pareti
ma per la coda
gli umidi pensieri afferri.
 
Sinuosi sgusciano
e ammalianti chiedono
ma con indosso la veste della saggia
li blocchi
e alla porta li accompagni.
 
tiziana mignosa
settembre 2009
 

Il viaggiatore del tempo

Conosco il mio cuore
le sue pulsazioni
i lunghi solchi del viso
il suono degli anni
di cui sono intriso
eppure gli anni
li ho suonati pensavo
a piene mani
l’ho suonati pensavo…
 
A dieci anni ne volevo trenta
oggi che ne ho mille
ne vorrei tre... e passeggio
con le mani in tasca
passeggio tra fusti piegati
e linfa che sgoccia
come melanconia
di un sentiero
senz’altro l’unico
sul quale contare
…che una volta pensai
ora mi fermo…
 
La casa sulla strada
ne conoscevo
ogni centimetro di muro
oggi a volte non so neppure
il metro da cui sfuggire.
Povero sogno il mio
l’infranto sogno …il mio.
E pover’uomo a volte ...io.
 
Eppure sono qui ancora
nel mio vestito buono
pulito come un bimbo
percorro la poca via che riconosco
se potessi ricominciare
che il diavolo mi facesse
l’offerta
 
…sarei lì ad ascoltarlo.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 2487 visitatori collegati.