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Attesa

Ecco, mentre l’acqua mi circonda
l’isola che mi ospita attende il mio cuore.

Giro lo sguardo ed il passar fugace
di anni diversi sotto cieli alienanti
ha lasciato solchi profondi nell’anima.

Ora finalmente serena, libera da scorie
attende Selene per nuovi incontri.

Quando la dama bianca si specchierà
come menestrello ne canterò l’amore
se Crono tiranno me ne darà il tempo.

Attendo
 

 

L'Amore si legge negli occhi

 
(Sulle note di The Song of the Sun” di Mike Oldfield)
 
Sentirti è come vento
quando il nero delle nubi soffia via
fremito
lungo la schiena
occhi vogliono occhi.
 
So bene che mi osservi
oltre il muro spesso del timore
gocce di rimpianto annuso e tenerezza
mentre il sentiero tracci
dove hai esiliato il cuore.
 
Ma l’Amore
quand’è vero 
in fondo agli occhi giace
anche quando bocca e fatti
decidono di farsi attori.
 
Invisibili viaggiatori mi vengono a cercare
onde calde
di pensieri fluttuanti
annidandosi nella mente
fortificano antichi nodi
 
e mi ritrovo
spalmate sulla pelle
filigrane di silenti nostalgie
che annullando ogni dolore
raddoppiano le mie.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010
 

Quando una foglia cade (Ad Alessandro Lisbon)

Questa poesia è dedicata ad Alessandro Lisbon un giovane poeta che poco più di quattro anni fa nel novembre del 2005 pensò, a 24 anni, che il tempo per lui era scaduto e andò contro il vento a combattere la sua ultima battaglia... Cecilia l'ha portato via da noi e lui l'ha seguita... ogni anno lo voglio ricordare perché così in qualche modo non lo si dimentichi mai... chi volesse leggere le sue poesie le trova ancora su scrivi.com sotto la voce "Lisbon".

XII Lettera agli inascoltanti

Salivo un sentiero di un monte
cosi lontano da noi
che neppure la vostra straordinaria malinconia
potrebbe immaginare mai.

Mettevo passo dopo l'altro alla via
dal tragitto obbligato della vita
e piegavo ferro e sorreggevo colonne grandiose
come un Ercole impazzito.

Crescevo figli immergendo mani nell'acqua
domando i caldi rigurgiti
delle risposte mai arrivate dalla bocca sempre aperta
di un dio in eterna contumacia.

Spingevo sassi che galleggiavano all'olio del tempo
che di spietata incultura ci riempiva
gonfiando il ventre del tumorato che sono di dio
scegliendo l'apoteosi dell'eutanasia.

Pazzo è il gelido salmo che non parla che a se stesso
e inghiotte sogni irrealizzati
dei comuni mortali che siamo noi
e dei comuni mortali che siamo noi
si serve ogni giorno senza alcuna pietà.

Amore di poeta ...

E’ lunga questa notte priva di sonno ma carica di pensieri sfuggenti … scorrono le immagini nella mente susseguendosi velocemente come i fotogrammi di una pellicola impazzita … a volte riesco a fermarli, a focalizzare il momento passato, presente, futuro … a volte, ma solo a volte e per un breve istante, la scatola dei sogni si schiude consentendomi di visualizzare al suo interno i possibili scenari, le parole non dette, i pensieri mai avuti, i sogni mai realizzati, le aspettative sempre disattese … a volte riesco a scorgere gli amori, quelli di sempre, quelli reali, vivi e passionali, o quelli di poeta narrati su carta, intrisi di inchiostro, da tramandare, da raccontare, così intensi da non poter essere solamente vissuti, così forti da sentire l’esigenza di manifestarli … a volte un poeta non si accontenta di vivere semplicemente l’amore, a volte sente l’esigenza di condividere il suo sentimento, di lasciare traccia della sua passione a costo di emozionare la persona amata, o peggio di sconcertarla, di spaventarla … di farla fuggire via … a volte può accadere … ma cosa fare … cosa può fare un poeta quando i pensieri sgorgano direttamente dal cuore, quando le parole vengono dettate solamente dalle emozioni, quando la sofferenza è così forte da divenire reale e palpabile ... cosa può fare un poeta se non scrivere versi per cristallizzare il momento …

parto

Un mozzicone tra i denti
per frenarti
fremi
da mani attendi.
Ma fischia il fiato
da nari frementi.
Scorri filo bianco
l'imprimi il tuo sangue
per non lasciarlo.
 

l'albero delle parole

ogni tanto
sbatto i suoi rami
con un bastone

se sono fortunato
qualche parola cade

 

Scrivo

E così ti scrivo
Quando la sera appare
sull'orlo del precipizio e ristò 
fra un'ombra che allontano
un frullar di ali
un chiaror di Luna che accende il fuoco

Io ti guardo e sorrido

Cose Così [di labbra]

Le tue labbra

arrese  nella gioia
dal battito più lento
s’obliano d'un rosa caldo
in cui tu sei il mio centro

sanno l'incanto del silenzio
la potenza ineludibile
lo straripare blu, la notte
d'un letto di brezza tiepida
a stringerti il respiro
il sospiro
la danza

petali schiusi d’alba
di generoso amore

Manuela

Pupille di sogni

Ognuno ha il suo sguardo
da dire e tacere accanto,
espressione lustra
che suggerisce parole
in fruscio di ciglia
al silenzio veggente.
E ognuno ha palpebre
diverse da adagiare
su lacrime d’asfalto
aggrovigliate di strade,
che occhieggiano beffarde 
le direzioni mai prese.
Vivendo in un guscio
assediato da folti incubi,
per svegliarsi più in là
dentro pupille di sogni.
Senza muri intorno
né porte, chiavi o soffitti
a guardarci le spalle.
Solo due finestre aperte,
come occhi sinceri
che danno sull’anima.

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