E' nell'aria
- Blog di stellasenzacielo
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Tra X e Y la Materia Oscura
Sfinisco un palindromo ambiguo,
dagli uncini laccati di rosso,
in bollicine di frizzante luce fugace.
L’Armalite ’71 polverizza anche i ricordi,
nel brindisi cremisi alle ore perdute,
disegnando un nuovo zodiaco
su lingue di cielo strizzate sul labbro.
(Promette il vento)
L’Orsa sorride al polare maggiore,
lecca il suo miele dall’avido artiglio,
non pungono più gli spilli di ghiaccio
di tacchi affondati sulla pelle dell’anima,
ora è evidente l’innegabile stecca
nella musica sorda di un cuore di pietra,
la gioia del silenzio avvolge tempeste.
(Finti baci di neve)
L’amore incredulo
ha parole di sabbia.
Vive il momento,
svanisce fra le dita,
cancellato dall’onda
(Riti fugaci)
- Blog di Axel
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Che nuovo vuoi che sia.
- Blog di Bruno Amore
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Anno (nuovo)
Ogni anno che arriva sembra essere quello migliore...
Arrivi,
abbagliando abbondanti acrobazie,
additando apposta ad alcuni affanni.
Abile adescatore,
affiderai, ancora adolescente,
afrodisiaci auspici
ad avide autrici,
appena avrai allocato
ampi addii...
Amico alquanto apprensivo,
avrai, alfine, armoniosamente
abbellito amari altari,
allorquando assicurerai
ambigue avversità.
ad autonome azioni.
Con affetto
da
Rosemary3
- Blog di rosemary3
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Il bianco copre le macchie di vita
Il freddo portava buone notizie,
la neve cadeva e copriva tutta la campagna,
bianco il mondo si fermava sotto la coltre.
Le campane rintoccavano al vento sibilante
che rispondeva colpo su colpo al battacchio,
poche persone sostavano lungo la strada tali
le rovine del mondo erano socchiuse, ereme.
Parlavi quando la sera arrivava ai gelsomini
ed il profumo sostava a lungo sulle tue mani,
le guardavi, desiderando il sole caldo adesso,
scioglierti aprire i pensieri ed i sorrisi, celati.
La mente agitata, il tuo corpo vibrante, i sensi
stornati tra mille pentimenti.. e dannavi.
Cos'è l'amore!!
L'anima tua deserta di sole ora ferita dal rancore.
- Blog di matris
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Labbra di velluto...
e a me nullla chiedi...
soave, sublime, estasi e incanto...
e amata d'un tratto così come fù...
che m'ami e m'amavi senz'obbligo alcuno ..
lasciami dissetar alla tua fonte...
un gemito solo da labbra di velluto...
ed io t'acquieterò con baci e baci ancora...
- Blog di Gianluca Zanella
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buon anno
Vecchia poesia in grafica ma buona anche per quest'anno
Annoterò nel mio cuore
tutte le cose belle
di questo 2008
per poi portarle
nel nuovo anno
una in particolare
l'ho scolpita Leggi tutto »
- Blog di Emy
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Laura Palmer
Tu, che della tua età in fiore,
Godesti solo di un po’ d’amore,
Lasciando una scia dietro di te
Come ombre che celano fantasmi,
Ed esalando nocivi miasmi
Ricordi ancora i ricordi di ieri.
Offrendo il tuo sacrificio nascosto
A quel demone dalle mille facce,
Ora, che si è compiuto il tuo disegno,
Vivi e voli nel tuo nuovo sogno.
- Blog di john venarte
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: me ne dia un etto, che faccia tanto effetto, grazie! :
- Blog di giuseppe pittà
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silouette di una morte
è vitale voltarsi in dietro sulla strada che allenta
la luce e ci grazia di ghirlande
inseminazioni esatte per la stagione, approfittando
del pane che dorme e i cachi
inconsiderati fra la neve, mostrano
i miracoli che fa il Natale
girarsi attorno dall’ostinazione
di una casa, come ladra di quartiere
porte che parlano alle porte
sminuzzarsi, concatenando traslazioni
silouette
dipinta sulla vetrina del barbiere
fummo soliti leggere foglie e disordini
stagnature sugli orli del tempo
sconnesso, un andirivieni come il comporsi
di fiordi nell'apnea delle nuvole
*
venne il giorno per il perenne amore
che fu tutto un chiudersi fuori, un vagare
per togliersi di mezzo
monologo reciproco, imbiancare d’ombra
lo scheletro di una mano, sul muro, gli zigomi
a bruciare le intercapedini di ogni riminiscenza
*
abbiamo scelto la strada della fornace
i fossi erano larghi come spicchi di fanghiglia
trovammo la sua bicicletta rossa
lei, poco più in là, pallida come il sale
arrugginita di melma
che lievitava maniche fuor d’acqua
sculture pronte a cuocere
aveva chiesto la cremazione sulle coltri di giaccio
nei luoghi chiusi non voleva tornare
preferiva mettere al macero le carte, la gente
le vecchie cose, forse il Natale, che considerava
cometa minore, sgomento chiuso a chiave
si era sempre resa conto delle sue mediocrità
ma invadeva il bianco della neve
con la naturalezza del sangue
senza compleanni, senza cimiteri
- Blog di lunasepolta
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