Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

silouette di una morte

è vitale voltarsi in dietro sulla strada che allenta
la luce e ci grazia di ghirlande
inseminazioni esatte per la stagione, approfittando
del pane che dorme e i cachi
inconsiderati fra la neve, mostrano
i miracoli che fa il Natale

girarsi attorno dall’ostinazione
di una casa, come ladra di quartiere
porte che parlano alle porte
sminuzzarsi, concatenando traslazioni

silouette
dipinta sulla vetrina del barbiere

fummo soliti leggere foglie e disordini
stagnature sugli orli del tempo
sconnesso, un andirivieni come il comporsi
di fiordi nell'apnea delle nuvole

*
venne il giorno per il perenne amore
che fu tutto un chiudersi fuori, un vagare
per togliersi di mezzo

monologo reciproco, imbiancare d’ombra
lo scheletro di una mano, sul muro, gli zigomi
a bruciare le intercapedini di ogni riminiscenza

*
abbiamo scelto la strada della fornace
i fossi erano larghi come spicchi di fanghiglia

trovammo la sua bicicletta rossa
lei, poco più in là, pallida come il sale
arrugginita di melma
che lievitava maniche fuor d’acqua
sculture pronte a cuocere

aveva chiesto la cremazione sulle coltri di giaccio
nei luoghi chiusi non voleva tornare
preferiva mettere al macero le carte, la gente
le vecchie cose, forse il Natale, che considerava
cometa minore, sgomento chiuso a chiave

si era sempre resa conto delle sue mediocrità
ma invadeva il bianco della neve
con la naturalezza del sangue 
senza compleanni, senza cimiteri

Tante piccole ferite

lungo il corso della vita sono inciampato
in una siepe di more e rovi le cui radici
tante piccole ferite mi hanno procurato
e dolgono al solo sfiorarne le cicatrici

le porto con me da anni e accompagnano
la cadenza del mio passo incerto, dolorante
esperienze vissute e lacrime che segnano
il cammino di un'anima inquieta ed errante

ora che respiro di nuovo il cuore si é acceso
e l’anima si è svegliata dal lungo torpore
accarezzando le piccole cicatrici ho deciso
tante piccole ferite non danno tanto dolore

Di nuovo...

Comincia un nuovo anno. Con esso un nuovo viaggio. Una piccola infinita goccia si prepara a disperdersi nell'oceano non del tutto eterno del ciclo vitale. Comincia. Manca poco. Eppure le paure dello sconosciuto scompaiono e dolcemente lasciano il posto ai nuovi, vecchi propositi.
All'orizzonte si protendono cambiamenti e speranze di migliorare. Pensieri incoraggianti già incorporati fin da prima della nascita si impadroniscono della nostra mente. Ma la loro è una dolce conquista. 
Ultimo giorno, ultima ora dell'ennesimo anno che corre, senza voltarsi mai. E ci lascia al suo successore, pessimo o affidabile che sia.
E ogni generazione di anni vola via...
Lasciandoci qui, a coltivare le nostre speranze. 

Il re dei fenicotteri rosa

Il re dei fenicotteri
beve rum a colazione,
ha una chitarra elettrica,
ma a volte preferisce la tastiera.

E il lago sembra una macch
di petali di rosa
quando al mattino
il sole spinge le piume
del grande stormo.

Qualcuno dice che sia un poeta,
qualcuno l’ha dipinto come terrorista,
ma il re dei fenicotteri rosa
è solo un pellegrino smarrito.

Non è voluto più ripartire,
la sua compagna ha la pelle nera
manda al cielo benedizioni
ed accudisce i suoi quattro figli.

Nascosta nella sua capanna
c’è una divisa da ferroviere,
per un treno finito in Africa Centrale
per un scambio partito male
mentre a Bologna scoppiava un temporale.

Trapuntiamo il disbrigo del cuore d’auguri.

 
C’è una certa ora a cui miro.
 
Così tutti
a quel niente di trapasso, lo zero che presenzia il rito
ma lo manca;
la gioia che s’acquieta nell’attimo di fianco
di cui il precedente fragoroso
come a viversi tutto il rumore
del togliere la pelle a quel vecchio
facendoci più avanti di fine
- consenzienti.
 
Che bella
che grande
che luce la notte
che rinnova:
 
io ricorderei
se fosse stata unica.
 
***
 
 
P.S.: ABBIANO TUTTI, CHE QUI PARTECIPANO A RENDERE ROSSO UN'OASI LIRICA, I MIEI MIGLIORI AUGURI PERCHE' UN QUALSIASI STRAORDINARIO DESIDERATO DIVENGA ORDINARIO NELL'ANNO CHE SARA' DA DOMANI - E PURE GIA' OGGI, OSEREI.
 
A MANUELA, ALLA REDAZIONE, A CHIUNQUE.
 
AUGURI,
gil
 

t h e e n d

Ed ho imparato che un ricordo può spaventare,
che ricadere nell'errore fa ancora più male,
ho imparato che la Vita non ti da mai una sola strada da seguire,
ma una sola sarà quella giusta, e il più delle volte non la seguirai;
ho imparato che abbandonarsi e abbandonare fa buio il mondo,
e che affrontare a testa alta i problemi fa un pò di luce..
Ho imparato che comunque vada cadrai,
e non ci sarà sempre qualcuno a sorreggerti..
 
[Ma che una stampella di fortuna la si trova anche] .
 
 
 

Paradisiache visioni

Il carro maggiore
brillava in cielo
incatenando a se
migliaia di occhi
assorti di luce.
Nel tempo mutavano
le nuvole bianche
macchiando la tela
trafitte da scie
graffiate nel blù.
Ora Uomo, se vuoi capire,
scopri le nuove vie
nel vasto universo,
ove giocano le stelle
pulsando luci ed ombre
come messaggi di vita,
insegui il disegno
che Dio ha creato.
Il tuo occhio, il sole,
più non accecherà
e le sfocate visioni
si apriranno ariose,
a chi le può captare,
a chi le può sognare,
a chi nel rosso cuore
amarle ancora vuole.

Con eco incentivo

 
 
Questa notte rottamo
l’anno vecchio mio rotto
e con eco incentivo
quella sua eutanasia
 
Ed attendo con dono
un altro anno abusivo
costruito su spalle
di innocenti già morti
 
Ma è la mia economia
o la mia strategia
immortalo sorrisi
solo in fotografia
 
Si distruggerà il mondo
ma è per sopravvivenza
efficacia esperienza
di una mente a efficienza

 

Ricordi

 

Nella velata ombra di un altare
io t'ho rivista ancora orma del tempo
fiori deposti in gradi profumati
con passo fermo e sguardo fisso intorno

binari paralleli mai congiunti
un sogno mai svelato questo il fato
per me accaduto in ora dei vent'anni
e questi avvertimenti che m'hai dato

un giorno li ho corretti e conquistati
nella dimora scritti in pergamena
il libro aperto a conoscenze nuove

apprese mai ai tempi della scuola
quest'il corso del mio peregrinare
pietre miliari soddisfatte in viaggio 

 

Copyright © Lorenzo 31.12.09

Amore che vai (a Paola Bric.)

Sguardi, che incerti soffiano sui velati occhi di pianto.
Un giorno capirai quanto t'ho amato mia gioia.
La bellezza che scende e bagna i tuoi corti capelli
do

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 3 utenti e 9870 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Rinaldo Ambrosia
  • live4free
  • Ardoval