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E quelli che su di noi

E quelli che su di noi
calano il filo a piombo.
O quelli che usano coriandoli tutto l’anno.
La colonna deve rastremarsi.
Il cuore fare dieta.
Alla mano fu proibito di riempirsi il cavo di neve,
di raccogliere tizzoni e sughero
e di nascondere i semi di pomodoro
nella greppia e nei cespugli di lappola.
Proibito di conservare le mosche nella bottiglia,
le punte dei capelli nel cuore di vetro,
i rametti di corallo nel vaso di fiori,
le pietre avvinte di edera morta nei cammei di swarovski
e di scrivere nella carta vetrata della roccia smossa,
nella pasta di mandorla stesa sul legno.
Murena che ascolti il fiato degli scogli.
L’onda ti illude di durare.
Le carezze graffiano.
E una pioggia amniotica piange
su cadaveri di pesci coi polmoni.
 
31-7-2002

per cominciare

Due parole,
un verso,
un sorriso
e una nuova giornata
che apre lo sipario dell'Oggi

Arte

Se la Signora m'obbliga ad alzarmi
che quasi dormo e sono altrove
non mi resta che obbedirle e scrivere.
Ora pare aver tempo per me
non posso negarle il mio amore
prima che m'abbandoni.
Se sposarla giovasse a tenerla qui
direi un milione di sì
e resterebbe.
E' libera invece di andare e tornare
con preziosa andatura,
 di tutti e di nessuno
è una nota o forma pura,
parola e colore,
magari pensiero che in cerchio si compie.

Pochi minuti dopo Natale

 

So che mi pentirò di quello che scrivo e forse, forse cancellerò questo scritto perchè forse non è giusto.
Sarà che l'ernia iatale fa' i capricci, sarà che non sono stato attento e una camomilla non risolve, sarà tante cose o dovrei dire saranno state tante cose.
Così conti gli anni 55 e guardi cosa hai, cosa hai? Nemmeno una casa sono stato capace a comperare, nemmeno una casa e mi hanno anche chiesto l'aumento.
Eppure quante volte pensavo che tutto cambiava, poi è andato tutto per il verso sbagliato.
Dire che i miei professori di lettere diciavano ai miei compagni che Giuseppe sarebbe diventato qualcuno.
Nella vita sono sempre riuscito a fare il leader, si dice così ora, leader e di gente, di ragazzi ne ho sistemati tanti e qualcuno mi è riconoscente.
Diventerà uno scrittore, no un giornalista, no il presidente del consiglio.
Cazzate, erano tutte cazzate, però il presidente del consiglio lo avrei fatto bene, quanto meno avrei cercato di migliorare le cose...ma lasciamo stare.
Ho due figli stupendi, con una grande intelligenza e un gruppo di ragazzi che lavora con me che mi adora.
Dovrei dire ragazze, perchè sono tutte donne e non perchè sono belle ma perchè lavorano meglio e sono molto più determinate.
Ho paura del mio futuro, paura per i miei figli, paura per le famiglie di chi lavora con me, ma passerà.
Pazienza se non ho una casa, pazienza se non sono nessuno, pazienza per tutto, però ho nostalgia di quel ragazzo che ero e dei miei sogni, tutti quei sogni che non ho realizzato.

E intanto il tempo si divora

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Conosco quello che senti
perché lo sento anch’io
quando il luccichio brucia forte forte gli occhi
e dentro ti corrode il vuoto

echi scoordinati sulla cava roccia
precipitano sul silenzio.

Conosco quello che provi
perché lo provo anch’io
quando col vestito della festa
ingoi la muta goccia

e intanto il tempo si divora
straripando tutto e nulla.

tiziana mignosa
agosto 2009
 

Dissolvenza

 

Mi addormentai in un tuo sogno
Senza sapere dove io fossi
E mi svegliai sognando
Tra le ciglia incantate
Cullato dolcemente
Come una lacrima
Che ti scivola
Sulla guancia
E tocca
Te e
Poi...

 

In questi giorni

In questi giorni siamo neri, rossi, gialli, bianchi
ma ieri
eravamo bestie
solo fame e
forse, nemmeno la paura
 
Di questi giorni immemorabili
ci porteremo
la ridicolaggine
 
25.12.2009
 

Il grido

Bagliori di luce che squarciano l'aria
disgregano
smembrano
la notte di veglia.
Immobili ed inutili,
la donna ed il morto,
nell'ombra la lama
il sangue
la colpa.

Ayline

Ferma sulla scogliera
Ayline,
a domandarti
se questa è vita,
o lo sarebbe l'altra.
Non ti trattiene
l'esistenza vuota
di passi stanchi
etroppo spesso incerti.
Il tuo respiro Ayline,
il pianto sordo,
diretto al cielo
d'un gelato aprile.
Spengi la luce
convulso mare
serra il bel volto
tra le braccia eteree.

Storia di un amore

Il tempo che consuma non ritorna,
disse la luna al sole
prima di impallidire.
Il sole la rincorse senza sosta
ma non riuscì a sfiorarla,
nemmeno per un attimo.
Poi la fissò in silenzio
da lontano,
ed in eterno
attese il suo ritorno.
 

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