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Tu ... quella.

certo
tu potresti essere altrove
con la mente nei pensieri veri
mentre io ti percorressi coi sensi
allo spasimo godendo appieno
delle tue bellezze lisce di seta
e mentre il tuo sorriso è altro
potrebbe sembrarmi un assenso
un consenso al piacere che mi
illudessi di darti mentre
solo il mio si spande sensuale
per il tuo corpo statuario
desiderato e neutrale
sognare d'averti coinvolta
forse.
 

Sono Raso Concavo, le Ore Piccole.

 

Sono Raso Concavo, le Ore Piccole.
 
(Di vocali onnivore)
 
Scomposte regole
hanno il nido fra le labbra,
quando semino tormenti
dall'abito di petali,
sui meridiani delle lune
che sbocciano infiniti,
nel dono che mi fai,
scivolandoti sirena.
 
(le curve fluide)
 
Cremisi armature,
fioriscono di giochi
i respiri della pelle,
in oceani di cielo
e qualsivoglia mondo,
senza fine all'opera.
E' oggetto di culto,
lo spazio vuoto
in seno alle stelle. (TUE)
 
(fra le fauci grAVIDE)
 
Nel vino delle ciglia
il mondo si dibatte
fra gli accenti del colore.
 
(di un gemito sommesso)

Dimenticarsi.

occorresse un anno o cento
cercherei quel posto dove
poggiare il capo e riposare
da questa vita che greve
m'ha tenuto gobbo
ma forse non c'è
un posto così
nella morte è certo
che tutto risolve dilava e
scioglie nella dimenticanza
poiché non credo
ci sarà riposo
se non dimentichi
di esserci o esserci stato.

Vita nuova

Come già detto, gli amici del corso sono 15 e non posso far torto a nessuno, uno per volta ve li presento. E' la volta di Silvana,questo racconto l'ho già pubblicato ma ho piacere di averlo nel blog nuovo:

29 Settembre 1963 ore 19

Il treno giunge alla stazione di Thun (Berna)
Che batticuore, che stordimento!
Come in trance tiro giù le valige dalla reticella e seguo, in automatico, le mie tre amiche, peraltro anch’esse in preda ad un tumulto di sentimenti.
Il taxi è pronto, all’uscita.
Non capisco nulla: voci assolutamente incomprensibili, luci, colori, profumi sconosciuti.
Pochi minuti e la corsa si ferma nel cortile di un austero caseggiato: “Kinderheim Du Parc”, sede della Scuola Italiana per i figli dei lavoratori italiani in Svizzera, nel cantone di Berna.

Inno alle donne

 
Le donne non hanno
gli anni che hanno
ma gli anni che dicon
di creder d’avere
 
Le donne raccolgon
le lacrime al mondo
le stendon sul cielo
e le asciugan col sole
 
Le donne si danno
e si dannan la vita
tra mali mariti
matti e malati
 
Le donne si portan
su spalle la pace
loquaci dolori
e figli in travagli

Le donne son grandi
già da adolescenti
dividon le ore
tra scuole ed il cuore
 
Le donne son mamme
e diventano nonne
s’allungan le gonne

e diventano sante

 

6 dicembre Mega Evento Estro-Verso

 

Domenica 6 dicembre dalle 16 alle 20.30:

Black Hotel - Via Raffaele Sardiello, 18 - ROMA

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Nodi di ODIO labile

Luna pallida vellutata lucente dolce si incazza con le nuvole che la coprono.

Terrorismi statici della terra sulla terra trema ancora la terra bruciata dall'ipocrisia del grande cavallo bianco.

Donne, donne che corrono donne che scappano donne che appaiono e scompaiono dalla donna lenta vestita di nero dalla grande falce brunita.

Scivola inciampa rotola confonde inebriante odore di tempi migliori affondano nel fango le impressioni le considerazioni mentre tutti annusano l'aria soffocata da tempo, troppo tempo ormai alle spalle. Spalle che sostengono le colonne dell'odio e i tamburi continuano a battere la melodia della guerra che incede con la violenza che solo chi l'ha conosciuta.

 

il vento e l'imposta

"l'occhio aperto del rifugio
ha l'ora giusta per assaggiar
la sua paziente forza
contro
forte corrente che non si placa.
s' accentua il soffio
sulla vecchia imposta,
cigolando
lei s'accosta
cerca riparo,
senza delicatezza
lui per sentirsi grande
entra a ridosso di scolorato quadro
nel pertugio acuto
spinge il legno segnato
come fosse banderuola,
lei si rende piuma
ma nella fuga
batte la testa
si scheggia,
ormai stanca
s'abbandona senza riserve
al gioco del prepotente."

"In principio era il nulla"

Arrivò il fulmine e fiamme nella torre.
Il re e la regina si lanciarono non perchè lo volevano.
Semplicemente, non avevano scelta.
 
Ora, dopo il fuoco, la terra è più compatta.
C'è una strana limpidezza nell'aria.
 
Ora, lascia che, come la luna,
mi specchi nel lago brumoso dei tuoi occhi.
E rifletta.
 
Estremamente prezioso è questo tempo.
Il nulla vibra di ogni possibilità.

 

Sognare ancora

placidomarrone

 

Un lato del mio letto
universo
scavato nell’abisso di taglienti
abbandoni
l’ho riempito ancora
d’un  innocuo morbido grosso cane
di peluche
e mi ci aggrappo nel sonno

per sognare ancora una carezza.

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