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blog di ariele57

allenamento

 posa
 il mozzicone sbavato
di rosso carminio
sull'orlo.
 
cincischia a tasto
 prima il fior 
della tovaglia
 
 poi s'accanisce
su di una mollica
in due
la scortica
 
 
un colpo secco d'unghia
 gran scatto
  è una briciola
fa un volo
oltre il piatto

l'altra mendica.  

libertà


vola uomo sulle ali dei tuoi sogni

 non scordar 
il rombo ed il flusso

la dolce favella risuonadall'Ararat
accanto al ruggito del leone

sta l'ombra di una pecora 

condita e mangiata

acciderba
che testoline graziose
chi le piglia
 è beato.
 
ma nel vuoto ad intendere
 si replica
 
 io vorrei  solo il verme.
 
 il serpeggiante
sibila furioso
 
verseggia
 
ero lassù sul ramo
al sole perso
 
l'asso  mi è sfuggito
 
 sarò baro smanicato
 
 ma  i due piccioni 
con un sol morso

ho denudato. 

I Nativi

 con cadenzato ritmo

cantando trasmettevano
da monte a monte.
Proteggiamo la grande Madre
che si presta al nostro oggi
ma appartiene ai virgulti.
 
Sagge parole,che pochi ascoltano.
 
La moltitudine
è sabbia desertica
 che travolge.
 
Nel sentire tutto ciò
 non nutro meraviglia,
solo tristezza e rabbia.
 
La bestia uomo annienta
il suo universo,
dove non è solo.
 
Ogni specie vivente
per mille o un 'unica ragione
è a lui unita.
 
Ma il nostro personal terminal
ha delle divergenze
e va in tilt spesso.
che fare?chiedo alle sacre radici
per impedire il crollo.
 
LORO RISPONDONO
"ritornate semplici
ascoltate il vento
che porta il messaggio
fermatevi
e siate uniti
per il verso ed il respiro.
di ogni albero che usate
per il sostentamento
ridate seme
e per comprendere
il valore della vita
ognuno di noi
si fermi 
ai piedi di un albero
 e pensi alle sue radici."

lo trasmetto al soggetto primo

 in questa somma di piccoli passi
 ogni sasso,
anche il più minuscolo
conserva l'ombra.
tu ,mio libro
custode del verbo
mi suggerisci
la parte fragile
come un petalo residuo di un fiore
 che s'offre
al bacio del vento.
sono in bilico
tesa verso l'azzurro
conscia
di diventare libera
 d'aria fatta.
respiro ascesa
ma radice mormora.
pazienza
copri i miei stami
l'ultima chance
all'ape di un tuo profumo.
canta con la tua voce
e sospesa scelta
 nel battito di un ciglio.
un infinito scatto
sulla meraviglia
 s'apre
sul particolare residuo
la vita
che aborrisce spreco.
ma sta 
nel volere questo e quello
come e quando
 l'incertezza di un percorso.

concordo

se un pensiero tarlo
mi scava profondo
anche in volo assurdo
tu ci sei, nido caldo,
e concordo con il vento
non occorre l'indice puntato
per trovare il tuo sorriso,
stai ad un palmo dal mio naso
come un attimo frizzante
prima dello starnuto.
capovolte sembianze
siamo il don e sancho
e con uno sguardo
sprofondiamo 
in un mar di risate.
 

 

arringa il re-vedendo un lampo accendersi

vorrei sapere 
chi ha dato il permesso
a dei fiati d'esprimersi.
dietro il buco di rafia
risica di soppiatto la carota
un coniglio senza denti,
che è sfuggito ad un comizio.
controlla il morso
e un urlo lacerato si sente:
"sfigato",  è  il solito ventriloquo.
ma tira fuori,sornione,un gatto le unghie.
 su croccanti forme si è arenato
e sillaba:"per colpa tua , le mie punte vibrano."
ma che fai ,critichi me?
ormai sono un lume spento,
senza piume.
vorrei come ricordo di vita,
un topo infingardo
per rifarmi

il coraggio sulla sua pelle. 

ogni cosa si posa

 vaneggia il pensiero
senza posa
che mai avrà da dirsi
di cosi importante,
consiglio d'amico vento ,dai ,riposa.
 

marinaria



prenderei il tempo 
gli toglierei il velo,
negli occhi tuoi limpidi 
rivedrei a specchio
uno sguardo amico ,
perché le montagne
possono dettar legge 
all'orizzonte
ma al cuore no
 

nueva generatione

ho un buco nel calzino
e la scarpa non è firmata.
ma vuoi mettere
l'aria libera del sudore
sul palmo.
se la strada è di tutti
allora mi meraviglio
 che solo i fossi
 raccolgono cartacce.
si ,generazioni di fenomeni,
un fischio perenne nelle orecchie.
web per tutti,
e clean
you virtuale sui muri,
tu tubi.
arrampicata programmata su chiodi fissi.
dal largo stomaco
ormai compromesso da fritti misti
esce perentorio 
un rigurgito di unicorni.
nel cartone del novello
oggi raccogliamo i sogni

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