Scritto da © ariele57 - Mar, 16/03/2010 - 21:33
su un terreno instabile sogna
ecco pin quello che
natura umana sogna
quando non sente
terreno stabile,
vorrebbe calzari alati
per rendere meno
faticoso il tragitto.
perciò metto la punta
fissa al suolo
come un cippo segnato,
ed il tacco sollevato
per sentire
il tracciato del vento
perché
cosi si fanno più
vicini agli occhi
intrepidi gli avventurieri
calzanti che volano
su spine e rose...si...
voi piedi
mai stranieri sarete
tra i sassi del suolo patrio.
mie radici mobili.
passeggeri ,avete
in voi riflesso
un mondo d'emozioni
su di un piccolo o lungo tratto.
da soli reggete le fonde
del mio castello
natura umana sogna
quando non sente
terreno stabile,
vorrebbe calzari alati
per rendere meno
faticoso il tragitto.
perciò metto la punta
fissa al suolo
come un cippo segnato,
ed il tacco sollevato
per sentire
il tracciato del vento
perché
cosi si fanno più
vicini agli occhi
intrepidi gli avventurieri
calzanti che volano
su spine e rose...si...
voi piedi
mai stranieri sarete
tra i sassi del suolo patrio.
mie radici mobili.
passeggeri ,avete
in voi riflesso
un mondo d'emozioni
su di un piccolo o lungo tratto.
da soli reggete le fonde
del mio castello
instabile.
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Scritto da © ariele57 - Mar, 16/03/2010 - 18:29
si liquefa
girotondo di primari
complementari
sfumature
e naturalmente
tento
di restituire
l'incanto
»
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Scritto da © ariele57 - Dom, 14/03/2010 - 17:00
su te, pin.
abbasso riconoscente
la fronte...
scrittoio d'arie.
la nobile pagina,
che raccoglie note,
dove è sita
l'umana, interna, vite.
e su righe ti racconto
la profondità dei miei sentimenti
»
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Scritto da © ariele57 - Ven, 12/03/2010 - 12:02
sei musica
"conduttore ti presti
mi pugni ogni senso
e pregna parto
nel vortice."
e pregna parto
nel vortice."
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Scritto da © ariele57 - Gio, 11/03/2010 - 13:13
ti vengo incontro
per sfuggirmi .
tiro a secco
le radici
tagliandone
le punte e pronta
soffio sulle piume ,ferme
poverelle, languono
da tempo,
è ora di darle fiato.
lo so attendi,
non hai messo in dubbio
che sarei ritornata, e
spalanchi lo sguardo
e allarghi il petto
per accogliermi.
sai del mio desiderio
di pausa.
scaldo per te
la voce del silenzio e scrollo
con te
l'ombra di una nuvola
al passaggio.
prima del viaggio eseguo
un compito scaramantico
ginocchia al petto
mi guardo i piedi
che scalzi gongolano.
aranujez
ti vengo incontro
per sfuggirmi .
tiro a secco
le radici
tagliandone
le punte e pronta
soffio sulle piume ,ferme
poverelle, languono
da tempo,
è ora di darle fiato.
lo so attendi,
non hai messo in dubbio
che sarei ritornata, e
spalanchi lo sguardo
e allarghi il petto
per accogliermi.
sai del mio desiderio
di pausa.
scaldo per te
la voce del silenzio e scrollo
con te
l'ombra di una nuvola
al passaggio.
prima del viaggio eseguo
un compito scaramantico
ginocchia al petto
mi guardo i piedi
che scalzi gongolano.
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Scritto da © ariele57 - Mer, 10/03/2010 - 11:35
il ritorno della gran madre
"madre ritorni immutabile
comprendi anche gli sbagli
anima forte dell'umano genere.
comprendi anche gli sbagli
anima forte dell'umano genere.
vestita di verde cangiante,
hai donato lacrime a valle
ora luccica su te l'astro a levante.
gestazione conclusa tempo di resa,
esplodi in vapori acquei,
rivoli argentei su rosa superfice.
ti dimentica presto il blu della notte
dopo averti osservata nel sonno
con un paio di occhi rotondi.
lisci le curve e ti spogli dei petali,
chini il capo autosufficente,cresciuti i figli,
ti godi di eva i frutti adoranti.
»
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Scritto da © ariele57 - Mar, 09/03/2010 - 22:07
siamo allievi pin
...giocolieri di vita
inesperti di fato,
ma non usiamo
nessuna gola profonda
per intenderci.
entriamo uniti
nelle finestre dell'anima
attirati dalla luce.
e poiché mi avanza il fiato,
dammi un secondo
e t'illustro
seduta stante
come vedo io
quei due fari
...gli occhi...
sono ombreggianti fasci
d'ali senza respiro.
sul vasto palco
vedono flash
su allucinati colori
e movimenti prismatici.
ma un punto è a fuoco
sempre...due testimoni di vite.
e se una carezza li blocca
sorpresi
illuminano la notte.
»
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Scritto da © ariele57 - Lun, 08/03/2010 - 11:18
sa die chi unidi (la giornata che unisce)
no a casu ses costadu
tue sei pane e uste
tue ventu chi jughes
in sa ianna verta
non a caso costola
tu sei pane e bastone
tu vento che scorta
in una porta aperta
»
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Scritto da © ariele57 - Sab, 06/03/2010 - 00:07
i pensieri si formano
ed in pensieri di ogni genere si formano
di momento in momento grigi palpiti.
oggi Pin, sono ombra su ombre
con nebbia di contorno,
I rumori del quotidiano tra tran
m'infastidiscono..
Fuggo per non riempire tasche
d'aria fetida.
sola e triste mi rifugio
dietro il palco delle idee,
in comiche o tragedie
facendomi doppio attore.
vorrei essere o non essere.
ho tra le mani un teschio, vedermi
osservata da quelle orbite vuote
non mi spaventa.
ne vedo il tempo lupo
che ha consumato i suoi tratti.
è insito sulla mia memoria timbro
per riscoprirli,ma c'è questo
velo nero che schernisce.
sento sotterranei fiumi
che ribollono e per placarli
m'infilo sbieca sulla cruna dell'ago
anche se so che
la sua punta ha bucato la certezza.
ma sono ancora e ancora
filo di costanza
che vuol cucire
la ferita troppe volte aperta.
perchè anche con vela rattoppata
varcherò
a fil di vento l'orizzonte
dove la libertà sempre chiama.
ecco ragazzo mio la risposta...
nel mio mare di tristezza
navigo conscia che la vita
è continua scoperta.
ma dopo questa sofferta traversata
poggio tremanti le mie orme
a terra ,attirata dallo stupore
che riflette quel luciccore d'amore
che scivola sulle tue gote
si svenano improvvise
le paure bianche.
e sul vermiglio
accompagnano
un battito innamorato.
ecco scende una curva di sale
e luce sotto l'occhio dell'innocente
di
quel ritmo di risacca sciocca che s'accentua
di momento in momento grigi palpiti.
oggi Pin, sono ombra su ombre
con nebbia di contorno,
I rumori del quotidiano tra tran
m'infastidiscono..
Fuggo per non riempire tasche
d'aria fetida.
sola e triste mi rifugio
dietro il palco delle idee,
in comiche o tragedie
facendomi doppio attore.
vorrei essere o non essere.
ho tra le mani un teschio, vedermi
osservata da quelle orbite vuote
non mi spaventa.
ne vedo il tempo lupo
che ha consumato i suoi tratti.
è insito sulla mia memoria timbro
per riscoprirli,ma c'è questo
velo nero che schernisce.
sento sotterranei fiumi
che ribollono e per placarli
m'infilo sbieca sulla cruna dell'ago
anche se so che
la sua punta ha bucato la certezza.
ma sono ancora e ancora
filo di costanza
che vuol cucire
la ferita troppe volte aperta.
perchè anche con vela rattoppata
varcherò
a fil di vento l'orizzonte
dove la libertà sempre chiama.
ecco ragazzo mio la risposta...
nel mio mare di tristezza
navigo conscia che la vita
è continua scoperta.
ma dopo questa sofferta traversata
poggio tremanti le mie orme
a terra ,attirata dallo stupore
che riflette quel luciccore d'amore
che scivola sulle tue gote
si svenano improvvise
le paure bianche.
e sul vermiglio
accompagnano
un battito innamorato.
ecco scende una curva di sale
e luce sotto l'occhio dell'innocente
di
quel ritmo di risacca sciocca che s'accentua
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Scritto da © ariele57 - Mer, 03/03/2010 - 19:20
è nuova ghiera, la mastico a bocconi, la trituro
è la corona più bianca del mondo
che annerisce e crolla solo sotto
l'assalto di inossidabili spiritelli.
Pin, hai indovinato di chi parlo?
no, ma dai, è facile,
son chiostri antichi, frari amici
nel nascere dolenti,
in lamenti e pianti.
che annerisce e crolla solo sotto
l'assalto di inossidabili spiritelli.
Pin, hai indovinato di chi parlo?
no, ma dai, è facile,
son chiostri antichi, frari amici
nel nascere dolenti,
in lamenti e pianti.
per una vita un passaggio di leccornie
e poi radi o finti.
dubbioso sorridi, mordi ridendo
il labbro sul labbro,
poi scherzando mostri lo smalto
di quell'esercito di fanti pronti
all'assaggio,finchè il tempo non li ferma
in ponti fasulli
seguitano
a masticar dolcezza
o digrignano rabbia.
e poi radi o finti.
dubbioso sorridi, mordi ridendo
il labbro sul labbro,
poi scherzando mostri lo smalto
di quell'esercito di fanti pronti
all'assaggio,finchè il tempo non li ferma
in ponti fasulli
seguitano
a masticar dolcezza
o digrignano rabbia.
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