AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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blog di Ezio Falcomer

Panismi

 

Sono ubriaco del tuo odore
nel dolore del tuo non esserci
mordo il mio canto pallido
e spasimo in sogno le tue carni
come gangetico tramonto
selene cananea
io strame d'angeli
dal mio deserto rosso
pastore di ade
risata e urlo di fetida foresta
t'assalgo in vampiriasi
di nenie per zufolo e crotalo
sei il mio centro
ti scuoto mea domina mio giogo
ti rovescio a estatico mistero
di respiri di maglio. 
 

 

Le confessioni

Voglio farmi un viaggio intorno alla mia camera. Voglio prendermi un the con Madeleine, dirigente di locanda. Magari inzupparci anche il biscotto, rimediando a tutto il tempo che ho perduto. Percorrere una terra desolata, raccogliere e fare collezione di ossi di seppia. Scrivere vari frammenti di cose volgari. Parlare con una regina di cuori e non per questo farmi tagliare la testa. Narrare la dolce vita trascorsa e veder nascere una vita nuova in me. Sono come le foglie d’autunno sugli alberi. Una bufera o altro possono spazzarmi via. Marcare due metri di profondità del fiume, navigando col mio battello ebbro. E scoprire quanto fanno male certi fiori. Io tabagista, confessarmi come un fumatore doppio.

(dicembre 2007)

 

Uomo della strada

Sono un uomo della strada. Ma non da marciapiede. Vorrei tenere un profilo basso. Ma non di basso profilo. Diciamo... una modesta semplicità, un’aurea mediocrità. Aurea? Facciamo un’argentea... Vabbè, facciamo plumbea. Un po’ bronzea, al limite. Diciamo...una semplicità ramificata. A volte potrei apparire anche stagnante, come una sana economia matura, col fiatone rispetto alle economie emergenti. Em-ergo. Me-ergo. Merda! Ma che dico? Ergo-me. Ergoman....come Eminem. Mi staro facendo una mina? Dio mio! E che diranno Milva e Ornella Vanoni? Cercherò di essere... Ergo... nomico, piano, semplice, lineare, rettilineo. Anche un po’ rettiliano.  Crostaceo.  Celenterato.  Unicellulare! Ma con tre o quattro carte Sim.

(novembre 2007) 

A4ismi

 

(2007-2008: seconda ed ultima puntata)
 

13-Incidenti domestici
Da bambino sono caduto dalle scale.
Ma non è come pensate voi.
Sono atterrato su della criptonite.

14-Ritratto
Oggi mia figlia m’ha fatto un ritratto...
...Sono un padre modello!

15-Sillogismo
L’amico del mio nemico è mio nemico.
L’amico del mio amico è mio amico.
L’amica del mio amico è interessante.

16-Gadgets
Figlia - Io ho il berrettino delle Winx, il portapenne delle Bratz, lo zainetto delle Pixie.
Padre – Io ho il vassoio di Capitan America, l’asciugapiatti di Tex Willer, il sottopentola di Che Guevara.

17- Genio
Vorrei essere un genio
e vincere il Nobel per la Fisica
come… Frank Einstein.

18-Per una teoria dell’emigrazione
Senza di me, la città natale ha decuplicato il suo PIL.

19-Salvataggi
Una cordata di banche e imprenditori mi può ancora salvare.

20-Basic Instinct
Nemamiah - Non so niente di te.
Sharon - Sai che non porto le mutandine.
Nemamiah - No, intendevo... Come te la cavi con le lasagne?

21-Radici
Sono di origini venete,
ma mi sono ormai occidentalizzato.

22-Attori
Quasi trent’anni fa, un regista mi disse che il mondo degli attori è fondamentalmente diviso in due categorie.
Quelli che scopano pur di recitare, quelli che recitano pur di scopare.

23-Terza legge della bloggodinamica
La creatività e la produttività di un blogger ex single sono inversamente proporzionali al numero di
giorni passati da blogger single e sono direttamente proporzionali al numero di giorni di
fidanzamento. Leggi tutto »

A4ismi

(produzione 2007-2008)
 

1-Statistiche
Le statistiche dicono che un uomo su quattro soffre di disturbi mentali.
Eppure le tre persone che conosco più intimamente mi sembrano perfettamente equilibrate!

2-Diritto internazionale
Faccio appello alla Convenzione di Ginevra
e anche a quella di Lancillotto.

3-Reincarnazione
Penso che mi reincarnerò in un pelouche.

4-MP3
Sento sempre parlare degli MP3.
Ma su YouTube non ho mai trovato video di questo gruppo.

5-No al fumo.
Io ho detto no al fumo.
Lui, offeso, se n’è andato portandosi via anche l’arrosto.

6-Lavoro di squadra
Quando sono in un gruppo di persone che devono fare qualcosa,
dopo una mezz’ora si mettono a fare anche quello che dovevo fare io.
Questa è disabilità o abilità?

7-Controcorrente
Ho deciso. Andrò controcorrente.
L’Enel mi fa un ottimo piano tariffario.

8-Le grandi domande
Tutti abbiamo delle domande da porci.
E, inoltre, tutti abbiamo delle domande da pòrci.

9-Occasioni perdute
Io sono.
Io... vorrei essere.
Io... avrei voluto essere ma c’era un casino di traffico.

10-Ego inflazionato
Le Monde - Il blog rischia di inflazionare l’Ego?
Nemamiah - Assolutamente no! L’ho detto anche nell’intervista al New York Times.

11-Acidità
Mi dicono che sto diventando acido.
Solo perché ho fatto la pipì in mare
e avrebbero riscontrato sospetti shock anafilattici
su delle meduse morte nei miei paraggi...

12-Immobili
Ho solo cucina, bagno e camera da letto.
Per il soggiorno mi manca il permesso.

(continua)

La filanda

Cos'è cos'è
che fa andare la filanda
è chiara la faccenda
son quelli come me.

Come si fa
a morire in Ruanda
no, non è che mi prenda
me n' fuggo a Santa Fe.

Cos'è cos'è
che contiene la lavanda
la fumo tutto il giorno
ma che lavanda è?

Sì vedo ben
la mia macchina che sbanda
è chiara la faccenda
le gomme non son tre.

Magari sì
mi sistemo in Olanda
gli zoccoli arancioni
i mulini dentro me.

Però però
mi ha punto una scolopendra
ci penso, non lo so
me n' vado a Nuova York.

Cos’è cos’è
che fa vivere a Manhattan
è tutta una connection
c’è dentro Angela Merk.

Vabbè vabbè
finisco la sarabanda
mi sospendo a divinis
ho fatto un qui pro quo.

Sto nel Far West
la mia terra del tramonto
mi scazzo facilmente
ho l’animo del Troll

(refrain)

Non mi portavi il caffè
Ahi, l’amore, ahi, l’amore
avevi il trip del karkadè
Ahi l’amore che cos’è.

 
Aua uè aua uè
aua uè aua uè
aua uè…….

 
(...e se mi cade il microfono di mano come a la Milva?) Leggi tutto »

Mannara malia

Cosa ti faccio cosa ti faccio
che canta dentro la tua anima
che ulula sulla tua pelle
mi chiedi
è tutta la mia poesia
che allaga le tue vene
è tutto il mio dolore
che germina dal passato
ne insemino le sinfonie di ogni tuo brivido
arranco come un buffone
su tavole schiodate in faccia a bolgia di fiera
suono sistri di follia
mannaro mi racconto al tepore dei tuoi silenzi
è allegria il guadagno
con esso alimenti il mio incanto
è la ribelle e picara
favola di mia vita
che ti brilla come ouverture
lupo ti trascino alla mia tana
mi piace divorarti di insana
malia
freak e marinaia.

Che ce ne importa della poesia

Ma sì che ce ne importa della poesia
mi dicevi
è solo un modo di far teatro
una maschera greca, un carnevale
è gemere di carne, il punto
è sentire l'urlo del maiale sgozzato
e tuttavia giocare, nonostante
attraversare l'indicibile
che ha l'odore di corridoi e di ammoniaca
quel macero di solitudini
clinicamente testate
è un non cedere nel naufragio irreparabile
io ti ero accanto
mi hai battuto una sigaretta forse
ma c'era troppa fretta di respirare
chi aveva il lusso di fissare negli occhi
l'altro
in quella puttana di letame
che ogni mattina si accendeva di ombra
fitta
come sarebbe bello
non avere tempo di scrivere
perché c'è troppo amore.

 

Shivashakti

Bersi
di fauci
sudore salato
cristallo sulle tue cosce
accarezza velluti d’avorio
straziarsi
a danza di camionabile
su aspra terraglia di pampa
saziarti
su veleno d’australe sterpaglia
toccami
è il fieno che ti respira
su fremiti di fiato mammifero
sforzo parlarsi
scavarti
come terra impastata
è una scossa di fianchi, lurida
straziami, rapace
ti spazio, indiscreto
molli esploro tue cremisi sete
abbranco
stropiccio di nenia indecente
unto di olio o di enigmi stallatici
ti strazio a implorazioni di scrosci
asceso spazio di estasi discese.

 

Il reparto

  

“Terapiaaa!”. E gli ospiti caracollano come zombie incontro al carrello, cuccagna biochimica di protocollo. Giorni lisci, demotivati, un respirare senza costi e senza rischi. Ore e ore di sigaretta guardando il pavimento, aspettando che arrivi sera. Sera. L’ora magica, quando le incertezze si dissolvono, l’angoscia si liquefa in una carezza di abbandono liquido alle benzodiazepine, come un massaggio thailandese. I più rompicazzo sono i maniacali, ti stremano, parlano a voce alta, metallici, senza sosta, aggressivi, ancora peggio se disforici. Tanti alcolisti. Fanno impressione i cocainomani in down; bulbi oculari vitrei, fissi: con le carte in mano non distinguono più un due di picche da un re di cuori. Gli eroinomani hanno un certezza: 70 ore di lavaggio vene e tecnicamente la dipendenza se ne è andata. L’alcool è più insidioso: il tipo scavalcherebbe il muro di notte per farsi un goccio al bar più vicino; il richiamo non finisce mai. Un’ ansia sorda, un’inquietudine inarrestabile. Con lo schizofrenico hai una conversazione d’èlite, per così dire: sono i più strutturati, i più ricchi di argomenti, sensibili, attenti, sotto il contenimento del farmaco.

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