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blog di ferdinandocelinio

Grido come fossi incravattato

Grido come fossi incravattato
dal paleolitico prebasagliano,
senziente raccattatore d’impudicizie,
bohemien, buffone.

Sulle ali dell’albatro

Ozio pantofolaio.
 Nostalgia.
L’oceano in me si perde nel fondo
di una bottiglia di birra.

La fame

Come un battesimo dal rituale demoniaco
o l’allungo di mani sulla delizia
di un tesoro che pareva un miraggio,

Sicuro non ci sono non detti

Sicuro non ci sono non detti
nella costruzione del disagio.
È tutto urlato e spinto,
sino alla distorsione del fango.

Il cielo a mezzanotte

Guardo dalla persiana
il cielo a mezzanotte:
le stelle come avventurieri stranieri
danzano una danza imperscrutabile,

Tutto il suo essere superflua

 Hanno una vita immobile le cose della poesia,
sono manichini.
L’Apocalisse è in atto a ogni parola

Il pregiudizio del cretino è una panna da leccare

Forse un giorno abiterò la felicità
e piangerò al sole.
Forse è per l’insoddisfazione

Io mi ricordo della musica

Io mi ricordo della musica
 da un’altra parte della vita,
dove le sigarette
 non erano ancora nauseanti

Le cose della follia

Certe cose si muovono apocalitticamente
come gravate di un peso che ha origini lontane.
Hanno pelli lisce e sentimenti di vacua opalescenza;

Il pianto

Il pianto non è malinconia esclusiva
come il chiaro messaggio di un agente segreto
che ha visto la morte camminare sui tralicci del telefono.

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