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Hasek - Il buon soldato

Saudade

Cos’è la Saudade, dov’è, dove si raggomitola oscura, impenetrabile, dolorosa?… Allora dissi al cieco: te magari non lo sai cos’è il cielo, ma noi non sappiamo tutto il resto, mentre il rimorso ci s’accanisce dentro, inammansibile, ci si arrotola nello stomaco come la fauce di uno squalo… e ci divora senza soggetto, così, tanto perché ci sia qualcosa dentro lo squarcio delle nostre ulcerate respirazioni.

Bravo presentatore – Racconto anti-erotico

Racconto scritto e pubblicato una decina di anni orsono. Mi sembra attuale, Attenzione, è un po' osé.

Piccola serenata notturna.

Due si amavano. E una volta lei gli domandò: - Chi sei tu? Io non ti conosco.
E dacché lui soleva passare il suo tempo siccome me, qui, ora, le rispose: - Io sono quello scritto. – E come s’avvide che l’ombra dell’interrogazione anziché diradarsi, si fece più fitta nel di lei sguardo innamorato, 

Apocalisse mò (non si può più tacere).

Con l’emergere delle ultime News intorno alle “vite spericolate” dei nostri pubblici rappresentanti (le orge “antico-romane” nel castello dell’imperial-regio primo ministro che ci siamo auto-inflitti), la putrefazione spirituale e culturale che ha stigmatizzato e condizionato tutto il nostro tirocinio nel labirinto dell’essere, la putrefazione di quella “unità differenza e

Martello tragico

Non amo le disperazioni e nonostante le mie amarezze, non mi considero "disperato", mai.  Salvo certe volte, certe sere, entro certe coordinate, sotto certe lune e certi cieli bui, stanchi, rassegnati. Considero che le cose umane, tutte, presuppongono una certa soglia,

Considerazioni della tristezza felice

E ora che vuoi fare? Me lo chiedo da me, da solo, senza interlocutori. Me ne sto qui, all’aria, davanti alla distesa verde-intenso e un po’ cupa del monte, a rimuginare sul niente di ogni cosa, sugli spiriti, sulle essenze intangibili, quasi nulle delle nostre incarnazioni… mentre come un qualcosa di cantato mi s’insinua fatalmente in cuore e canta amaro sulla fatica di stare al mondo e, all’unisono, sulla sua inutilità.

Se sapessi...

Se sapessi cos’è essere felici, direi che è qualcosa come un ampio anelito d’aria, come respirare un grande calmo paesaggio, inspirarlo e rilasciarlo con tutte le bionde anse dei suoi canneti tuffati sulle placide rive del lago e con dentro quest’ultimo un dolce/algido fremito sopra la sua pelle specchiante, ove affonda il rovescio del mondo. Direi che è quel verde

***L'Europa***

“La sanità lombarda, lo sanno tutti, è la migliore d’Europa.”, delirava oggi su radio tre (il terzo canale della rai) non so più quale fiancheggiatore dell’amministrazione proto-politica meneghina. Lo vaneggiava in risposta ad una giornalista che, poc’anzi, aveva invece messo il dito sulla fistolosa verità. Cioè, che la sanità lombarda è un feudo mafioso e ripugnante nelle mani di amministratori senza scrupoli che ne han fatto un immondo mercimonio. 

Golem veneziano - Favola

Il mio Golem va inteso come una specie di via di mezzo tra un fantasma e un fantoccio. Con alcuni lineamenti autobiografici di tanto, ossia troppo tempo fa.
 
“Io sono il tuo triste Golem che ti ha sempre amato così tanto...
Io sono la lugubre gondola che scivola sul Canalgrande dell’esistenza, ma senza esistenza...

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