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6 dicembre Mega Evento Estro-Verso

 

Domenica 6 dicembre dalle 16 alle 20.30:

Black Hotel - Via Raffaele Sardiello, 18 - ROMA

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e non penso a nulla

In poco silenzio
muovo i vetri del mio fiato.
Stanotte inganno
l'infanzia della voce,
la montagna che solleva ad arco
chiari letarghi d'anima.
M'hanno dato un urlo
da percorrere,
come un chicco d'uva e luce
da amare sopra ogni cosa.
Spalanco in segreto vene
ed occhi
e ad ossa nude tocco l'abbandono
ad una terra
fatta di croci al galoppo,
lievito e argilla di cielo.
Per non essere addentata
dalla ragione carico le carni
di vertigine,
e non penso a nulla.
L' eco di un bosco folle
spreme tutta la bellezza
di una gola piena di foglie.

altra verità sollevata

Ridete? Vi vedo stringere l'inferno
allo specchio e correre sciocchi
dove la luce non basta.
Occhi, non c'è per voi risposta
nè destino per quel silenzio curvo
che stacca le ironie dall'orecchio
del tempo.
Siete con gli orizzonti e l'astratto
a toccare prigionie,
ad attendere diavoli nelle immagini.
Impazienti di pazzia,
scappate dietro un colore che non sa
perdersi in vena al vostro fianco.
E perchè, perchè scavate foglie
di tramonti o bocche d'oceano
senza trovare certezza di un confine?
Il sogno vi renderà liberi,
non la bellezza di un'alba non la sapienza
della nebbia.
Ogni assenza sarà altra verità sollevata
in pupilla.

emozioni che uscite dalla retina

Emozioni che uscite dalla retina
della mia pelle,
come singhiozzi alla luce,
siete terra di istanti che cerco.
Mutate il vostro odore
con l'altezza di un desiderio,
vi perdete lungo rugiade
come tramonti rivelati
ad un bambino.
Dove i vostri silenzi guardano
i miei respiri arrossiscono.
 

 

Per una dose (ad un ragazzo stroncato dalla droga)

 Le mie vene sono fedeli ad una polvere,

ad intervalli urlano cieche,
rovesciano occhi che non conosco.
Nel sudore invito la mente
a fuggire in alto, tra i ronzii di un silenzio
che gioca a respiri crocefissi.
Per una dose
parlo alla morte,
spacco i rami dell'anima,
esalto distruzione.
Torno come un falco
ad assassinare il mio sangue,
a sentirmi uomo, eroe.
Credo di essere felice.
Sazio di droga.
Altri piangono per me.
Sotto un fiore, l'ultima schiavitù.

Ogni croce

Ogni croce è l'eco del tuo sangue

ed il Tuo sangue, Signore,
ha urlato amore a tutte le razze
ha perdonato l'inferno e le forche.
Ancora ci parli dai prati e dal destino.
Nelle vertebre del tempo
oltre le volontà dell'aria
hai pietà e gentilezza
dei nostri midolli.
Sei altra vita dentro ai cieli,
carne di luce, uomo
che chiede all'uomo
di ascoltare.

Ricordando Alda Merini

Chiedi poesia. Ma la morte
ti è scesa nel sangue
a crescere buio e vuoto
in terra.
La tua anima è memoria
di ramo ed abisso,
rifugio di emozioni respinte
alla vita.
Il tuo scrivere dura un orizzonte
che sento eterno,
forse il mio silenzio
è anche il tuo,
una rima a vincere assenza.

un soffio e poca carne

 
Vapori di uomo
in zolla tornano eternità.
Già Paradiso
con l'aria e con i silenzi.
Ed è pietà di magra fiamma
memoria che tace.
La morte sporca la vita
di dolore,
strappa l'ultima cellula,
umilia la luce e le pietre,
rompe sangue che matura.
Un soffio e poca carne
lasciano amore di mare
e tramonti
a riparo di bacio d'ali.

 

i pazzi ridono di notte

Intorno a me follie bellissime
rovesciano la mente
e mi schiantano nel buio
ad imparare l'assurdo.
I pazzi ridono di notte
e non importa il gioco di una rima
o la croce di un mondo
che condanna.
Più ridono del rumore
del loro orizzonte,
mentre abbracciano ghiaccio
e confuse lacrime,
più intrecciano libertà
ad alberi e saggezza.
Pure il mio spirito
è gola e bocca
per carestie di ragione.
Noi, maledetti nel sangue
e nel midollo,
sappiamo rotolare tra gli abissi
e ritardare il grido della morte,
stringendo tra i denti altri cieli.

 

amore e ancora amore

E ricomincia l' amore a ripetere baci,
ignora il limite e vuole.
Vuole tutto e brucia le geometrie
della pelle,
lotta nella sua terra
la libertà del fuoco.
Entra nelle carni
ed è muschio che spinge sospiri,
in nude forme rinnova il suono
del piacere.
Scende come luna
a tornare gioco di sguardi,
volontà di labbra
e pioggia precoce.
Amore e ancora amore
a colpire a vita
l'adolescenza del mio fiato,
impronta di un istinto mai finito.

 

 

 

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