blog di sapone g.

poesiare è una foglia

che ascolta lì appesa

quando un sogno da vivere

è  lacrima morta

io sono,

 

non tanto perché penso

quanto perché ascolto

 

sono più le stelle

ogni momento ha il suo contrario

che ci riporta in vita

o all'ombra di mezza luna

solo il tempo non ha specchi

a mani nude, i bambini

ci insegnano a giocare

 

senza scarpe

cognomi colori

senza capelli

scorrono le immagini

 

su terre senza dio o forse troppo
nascosto tra lenzuola da bruciare
e indifferenza di chi può

chi arma l'innocenza

spegne l'ultimo sole

così appassiscono

e cadono

ad occhi chiusi

Notte stravagante, zingara

ed anche un po' puttana

sogni melodie gitane

scompigli a campanelli d’aria

la morte l'ha dentro
chi ne profila i passi

 

l'ho imparato nel tempo
che non c'è mai per tutto

quando la vita ti da uno schiaffo

si cresce in fretta

 

oltre le nuvole, le cinque dita

E ti amo
seduto tra inferno e cielo
al di qua del vetro
 
a morsi le domande s'arrendono
saziano questa sala d'attesa,