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blog di Silvia De Angelis

Provocazioni sperimentate

bambini
Nel cromatismo di sensazioni ancora acerbe instaurate nella coscienza dei fanciulli si fa forte una pulsione di crudeltà  volta a interferire con cattiveria nella vita di qualche coetaneo per il quale, senza un valido motivo, si provi un epidermica repulsione.

Down

bambina
attonito affonda nel solco fragile
la periferia inerme
inadatta sostare nel rumore del giorno
arrogante per un bambino down
intinto nell’empatia argillosa
di fibre delicate
impastate in somatismi esotici
estranei alla moltitudine scontata
inabile posare le gambe
oltre la misura d’orizzonte

Nella strada di montagna

verdi
nell'aria stremata da picchi cocenti d'arsura
s'adagiano incolte frequenze di verdi
addensano in una quiete sibillina
mescolanze di graduate comparse germoglianti
narrano di sfrangiate e oblunghe lamine
or sottilissime, talora corpose
vivacizzanti l'essenza di rigogliosi bagliori vegetali

Mimi sulla spiaggia

cicciona
nei ritagli di spazi accalorati
si destreggiano comparse umane
imbrattate di sostanze oleose
riluccicano rotoli d'adipe
disconnesso e pendulo
su strati di cicce traballanti
lividi sguardi tracimano di bile
tagliente corpi scolpiti
nel loro sublimare oasi sabbiose
ammorbidite da falcate di velluto...

Nell'aria nuda

mani
precipitano dal tetto spiovente
minuscole sfere d'amore
nel mirabile scalpore
tracciano sinusoidi d'attimi
sgualciti in un sogno trapuntato
ove languidi sapori passionali
intrecciano vellutati coaguli
sfiorano la stiva delle emozioni
amplificando nell'aria stremata
una misconosciuta dolcezza

Tangibile

blue-sine-waves.jpg
nel gioco stondato del giorno e della notte
s'invaghisce la curva dello sguardo
rovistando nel ventre di luce
più o meno avvolgente
nel fievole brusìo di luminosità pacata
si scontra sgargiante un raggio
deciso nell'impatto crudele di vuoto visivo... che spiazza

Nuscos (Dialetto sardo)

settembre
Torra,
in chelu ascradu,
intendo,
diligos nuscos,
de mendulas in frore,
rughende ispozzos campos,
aboian a sa idda c’uddit.
Piccas prenas,
cubas chi isetana.
Ido s’intinu, melinu e de oro,
intendo su saniette.
Buccante, ranchidu,aggradeschidu.
Es gosu,

3- In punta d'occhi

occhi
quando il giorno cade nelle dimenticanze
e quell’emozione sottile della penombra
si fa avanti nel disavanzo d’oscurità
sembra agitarsi una penna oltre il silenzio
nell’incaglio d’abissi d’aria
fino al suo celarsi nel totale lutto
e far riemergere
nei passi girovaghi della coscienza

Stelle d'agosto

stelle
luccichìo di grandangoli aghiformi
nelle anse dell'universo
magnificano la profusione
di spasmi siderali
accogliendo magicamente
il riverbero di velate percezioni
vibranti nell'aforisma dell'anima cupida
sul volteggiare nei sogni di magnolia

Me ne vulesse jì (Dialetto campano)

pulcinella

Me ne vulesse jí addó ‘e llimone
cresceno ‘int’ ê ciardine a rriva ‘e mare,
addó ll’addore d’’e sciure cchiú rare
se mmesca cu ‘o sapore d’’e ccanzone...
addó pure chi è vviecchio è ‘nu guaglione

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