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blog di ventodimusica

Eterno arcobaleno

 
Questa piena
leggera attesa
giusto contiene
l’arco dolce del giorno.
Appare il senso caro
-piega d

Luna rossa

Tu, voi
noi, tutti
alla ricerca
di suoni sottovoce
e di parole
e non ci stiamo più
su quel divano
che naviga veloce
sul mar rosso.
Tanti taccuini
rincorrersi di appunti
foglie gialle in estate.
 
Dietro il muretto

Vedo la musica

Oggi
ho visto quella musica
e il tuo volto
mentre la suoni.
E’ lì per noi
la risorsa felice
-l’oasi-
sempre lì
-vera e paziente-
lì per noi
-ferma e rassicurante-
L'ho vista
fiore di campo
in mezzo a tutto quel prato così verde.
Il tuo volto mentre suoni...
...e il mio
con lo sguardo al di là
dove non piove.
 
 
 
(una mia composizione)

Incontro

Incontrarsi domani
sotto un ponte
a briglie sciolte e con il sole in faccia
occhi negli occhi
in un solo passo
lasciando all’infinito
comprensione di noi.
 

La scoperta

Cosa fosse
di lato a quel divano
cauta
l’incoscienza
-e dal soffitto venne giù
a parole scarne
quasi in silenzio-
non sapevamo.
No, non sapevamo.
Occhi bendati
nella coltre di fuoco
di viola alle tenebre.
Fissi volavano
tra i nostri argini
liberi sguardi di qualcuno
che, persi, erano lì
nell'apparenza del nulla.

Il tocco lieve,
la carezza mancata.

Alle tempeste

Se non fosse per questo lago di sole
(oggi il cammino si scioglie lento)
restituire le note al buio

Oltre tutto

Vagava diritto
il pensiero
nel cosmo
spuntando dall’angolo
di una coscienza pura.
Oltretutto c’eravamo
quel giorno
nel ricordo di ognuno
oltre il fragile e l’inatteso
oltre il sacro
oltre tutto
c’eravamo noi
e loro compresi
i nati
e i non nati
sotto quella piccola foglia
che in subbuglio disse:
amiamoci.
 

Di nuovo primavera

L’anima
alla finestra
dal chiuso
si rivolge al vento
il canto
e l’ombra dei pini
trafiggono il momento esteso
che appare fragile e falso
mentre cadendo la foglia al di là
poggia rumore silenzioso

di primavera

Duetto (Riscrizioni di sinapsi)

 
Accidenti
C'è dell'altro nel bicchiere
sul tavolo rimasto accidenti
Accidenti
c'è dell'altro nel bicchiere
mi dico prendilo in mano,
sul tavolo rimasto,
mi dico prendilo in mano,
alzalo e guardalo controluce
ma poi penso che non ne valga
la pena
sollevarlo ad ostentarlo,sollevarlo ad ostentarlo,
a palesarlo come un augurio
a tutti i presenti,
se ci fosse qualcuno
alzalo e guardalo
controluce
ma poi penso che non ne valga
la pena
sollevarlo ed ostentarlo,
a palesarlo come un augurio
a tutti i presenti,
se ci fosse qualcuno

(ormedelcaos)
 
Se ci fosse qualcuno
dicesti
sulla lacrima riscritta
guance rosate
di vento e fuga.
Dall’angolo dolce mi tuffai
ancora
e ancora
come giostra di vere parole
e canti
e le gambe ballavano.
Ora voltati
che nessuno ti veda.
Come anime che stanche ritornano.
 
(ventodimusica) 
 
Come anime che stanche ritornano ai loro
affetti e si rincorrono ad una ad una così noi
tra i blog e i tanti siti, fra le varie ed irrisolte mete
come ogni pascolo che tira ad altro pascolo,
scoprimmo i buchi oltre le siepi, scoprimmo che
Pasqua non viene di giovedì.
Come stanchi che porta ad altro stanco,
come zampillo dell’acqua che ancora trema. 
 
(ormedelcaos) 
 
Come zampillo dell’acqua che ancora trema
fascia asciugata di passione contorta
sappi che la conferma non c’è stata
del mio agire all’incontro.
Tra graffi alle pareti
trovammo il modo per colorare il vuoto
quando il mattino volava all’incerto
del nuovo domani.
Di pace sogni.
 
(ventodimusica) 
 
Di pace sogni.
Sogni il colbacco, la vodka, il genuflesso,
il potere mancato, l’astuzia, il veliero, i quattro
remi quando la barca approdi alla deriva sull’ultimo
ruscello, alzi il piede, lo allunghi in acqua, e guardi
intorno. C’è pace oggi al ruscello, mormori. Una pace
che quasi stanca.
Nel frattempo l’ultima sigaretta sta per bagnarsi
e con le mani, tese a colabrodo, cerchi di tirarla su.
 
(ormedelcaos)
 
Cerchi di tirarla su
ma il volto coperto non ti lascia fare
il gioco dell’oca contraddistingue il selciato
e da bambini volgemmo lo sguardo al cielo.
Non valgono i falsi timori
ora che sei lontano dalla meta:
tutto ricircola in cammino
mentre in campagna la domenica
i fuochi accesi
ti rapirono gli occhi
e la sera
fresca ancora di sole
lasciava alla luce
il volto nuovo di una dimenticanza.
Come il parco.
 
(ventodimusica)
 
Come il parco e l’oscillante,
come le rose e il contrario di due,
la tassonomia, il randagio,
avremmo 100 euro da dipanare,
il nibelungo, l’ossidiana,
il 45 di piede,
il menestrello che torna a casa
di domenica, la semiotica,
le assonanze, i paralleli,
le varie, le disinvolte,
il tulipano che ancora arrossa
al sole di lunedì.
Nei passi stanchi, nel volo di una rondine.
I mestieri. Le transumanze. 
               
  (continua...)
 

L’autobus (vuelvo al sur)

 
Nel fumo del tuo sguardo
non conosco il tuo nome
eppure so di rivederti ogni ora
come la prima volta
 
e ti racconto sempre
dei miei colori
ma il vento cambia
ed il secondo pensiero
vaga e sfugge
 
centimetri d’aria
tra le mani
l’autobus che perdemmo quel giorno
passa ora
 
è un’immagine
di tempo indefinito
destino voltapagina
si sfalda
 
fammi tornare
verso luoghi nuovi
con lo stesso vestito.
 

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