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Filosofia

Quando perdo

quando perdo
quella serenità dei sensi
che la tua presenza o il sogno
la notte mi consentono quieta
non mi basta continuare
ad intrecciare la canapa
della lunga corda
di vicende
che ormai mi lega
a questa vita.

ci sono degli occhi senza sguardi che stanno vigili

 
sul retro del palco per proteggere lo scrigno.
pin ,con lieve coscienza
osservo
che per quanti passi
uno pensi di fare
si trova sempre
nel mezzo di un percorso.
il presente è perno centrale
che viene trascinato
da una visione futura
che apre cauta le sue porte.
fa scoprire le sue forme,
a spizzichi,
come bocconi
di un cibo morsicato
ma che ancora triti
per conoscerne il gusto.
ma vengo al contempo sospinto
dal vento passato,
che è fiero 
di avere avuto
ferree orme.
ma cammina ormai
sopra il tempo con aghi consunti
 che ne lacerano i ricordi.
ed il sentiero si snoda
e non capisci, a fondo,
se sei tu che lo scegli
ad istinto
o qualcuno ti ha già dato prefisso,coordinate e mete.
ma, intravedo
un piccolo avallo
nascosto sotto la gran massa
che trova la forza
 di venire alla luce.
allora ,pur padrone di eterno dubbio
vado alla fonte del movimento
e penso:"fu Ercole che nascose
sulla conca
lo scrigno d'Ippocrate,
che rabbrividì svelandosi
solo al tatto 
di mani esperte.
 

 

Passano i giorni

giorni come tomi
non ne aprirò più uno
non leggerò una pagina
un rigo in futuro, li metto
impilati sulla mensola
a raccogliere polvere
nel tempo che mi resta
perché se quelli che ho scorso
non sanno darmi serenità
e mi sembra di aver perso
il tempo a trasportar acqua
con un paniere di vimini
allora siedo sotto una ficaia
aspetto qualche frutto fatto
e se per l'impazienza
memorabile ansia goliardica
qualche volta mi urticherò le labbra
aspetterò di cogliere quello dopo, morbido
appena grinzo con la goccia di ambrosia
e mi addolcirà la bocca più
della solita marmellata.

Corri uomo, corri.

se quello che impariamo dalla strada
poi lo scordiamo lungo la via
 
se al mattino non trovi più rugiada
è il segno della vita che va via
 
se alla sera al tramontar del sole
non scorgi più le rondini in volo
 
vuol dire che alla fine del viaggio
non hai più compagni, sei rimasto solo
 
corri uomo, corri…
 

Confini

"Ho cercato un segno, ho cercato un cuore in un Mondo troppo buio."
Amo questa frase.
Forse perchè mi rappresenta in tutto e per tutto o forse perchè così comicia una canzone dei Guns and Roses. Che vuoi che ti dica? La musica è la mia vita, ed io la vivo! Axl Rose diceva sempre <<è difficile far durare una candela sotto la fredda pioggia di novembre.>> e ha ragione. Cavolo, se ha ragione. Questo Mondo è buio! E allora sai che ti dico?
-Illuminalo-
In quanto alla candela,  non so, amico. Non so nulla. Posso solo provare a brillare un po'.
Ma sono troppo in alto. Sono solo una piccola stella ai confini inesistenti di un fottuto Universo.
 

Il resto mancia

Dolce gioia ti prego credimi
ho finito di districarmi
nel reticolo dei miei astrusi piani;
parte del disegno è svanito,
risucchiato nella mina
e lo spettro dietro l’ombra
l’ho disciolto nella varechina.

Perso nel tuo sguardo
il brivido che ha mosso la mano
si è riscoperto spavaldo
lanciando via lontano
questa insana mia mania
che nella ricerca del facsimile
spegne e accende la nostra spia
con una carica imprevedibile.

Hai creduto fosse troppo,
non sopporti vedermi piègato
mi hai salvato proprio il giorno
del flagello prefissato;
con schermi velati da fertile placenta
dove le brezze marine avevano essiccato 
confetti di lacrime ripieni di menta
freschi germogli dietro un filo spinato.

Quanta forza si regge sui tuoi tacchi
non per niente sei l'orgoglio della strada
le riprove sono il siero degli impacchi
per chi torna dopo un lancio di granata;
la denunzia per chi sta sporcando il sole
tu la avverti quale grido disumano,
salvi l’armo delle stesse bagnarole
nonostante il tuo sangue sia pagano.

Potessi un dì vedere il popolo
muoversi pacato al tuo seguito
che ogni speranza salga,
e tutti i sogni si avverino.
Di nascosto ho disegnato te
quale nostro modello di vita
e il vento non può cancellare
il racconto che mi invita
alla memoria del tuo volto
nel profondo della notte.

Ora per tuo merito
anche i viaggi verso le stelle
nell’abbrivio io riesco seguire
scarto ancora caramelle
che si lasciano inghiottire
col sapore inebriante
e per nulla prepotente
sul servizio del tracciante
che diviene iridescente
dietro un arco svergolato
dove il cielo prende fiato.

Lui si sbriga presto
e strizzando le nuvole
poi mi lascia il resto.

ricordati, tutto è poesia, ma...

Nell'abbandono verso un sentimento
mi dichiaro reduce, in battaglie perse
tengo fisso lo sguardo all'orizzonte di pace
ma per descrivere la poesia
ho bisogno di trampoli, forse cosi cresco nello
sbilancia- mento, per non cadere nel logico.
arduo è
il compito. M'arrampico tra le nuvole
mi faccio dondolare dal vento
cerco lei dentro il Cuore,
e tra i miei mozziconi cerco
memoria per non ingannarmi,
per temperarmi. Cerco,
forse ad occhi chiusi di
recuperare il soggetto primo.
ho la fantasia,
la realtà,
filanti sensazioni
fragili emozioni
forbici non umane
mi ri- tagliano i colori
pennelli li mescolano,
ho appigli su corolle, ali, fiumi...
ma non è tutto.
Per arrivare al senso magico
occorre un duro impasto,il lievitare
sul desco e attendere
che maturi il frutto.

Il guscio

 
io gasteropode di vita
coi versi mi son fatto
una conchiglia tonda
avvolta a spirale curva
alla bisogna l'epiframa
pongo all'ingresso e
con la radula combino sensi.
guscio tuttavia fragile
ripara se non pensi che
mille piedi passano sempre
sulla strada che fai
con scarpe grosse chiodate
indifferenti.

.. radicata a pietre ..

Ginestra

 Da Pianto dei poeti di alda merini

...è solo canto
canto rubato al vecchio del portone
rubato al remo del rematore
alla ruota dell'ultimo carro
o pianto di ginestra
dove fioriva l'amatore immoto.

 

Quella ginestra radicata a pietre
parete del muretto sulla murgia
nel vento di scirocco caldo e secco
seduti sulle chianche i giovinetti

a predisporre lì i loro sogni
guardandosi negli occhi cristallini
e carezzando guancia di velluto
di porpora d'aspetto temperato

mentre il tratturo scorre sotto il carro
portando seco il contadino immoto
quando il tramonto s'avvicenda al giorno

e lascia al buio i fiati degli amanti
rimessi al vento in aridi filari
nel disincanto d'anime intrecciate
 

Copyright © foto mia .. Lorenzo 31.3.10

nuovi echi


"nelle bolle
di echi
astrali
aspiro 
conquiste,
evanescenti 
draghi 
dello spazio 
accompagnano
i miei 
pensieri,
osservo 
nel brillio 
di quel vuoto
sogni
non consumati, 
lucido
ali
polverose,
e occhi 
curiosamente 
obliqui
intrecciano 
i miei sentimenti
rotti,
pulsano
sincronici
desideri
alla ricerca
su nuove 
galassie
d' indizi,
alieni riscontri,
per rimettere 
la lucida 
follia
in forma
con aliti ,urla 
pianti e risa,
stringendo
tra i pugni
sospiri
alla ricerca 
di quiete." 

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