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Poesia

potremmo

potremmo metterci a un tavolino
e parlare di nuvole io e te

oppure aprirci i cuori
per vedere se in fondo in fondo è tutto mare
ma poi non cambierebbe niente

se la tua mano m'impugnasse chiudendo gli occhi
forse sarei geloso dei tuoi pensieri li

Profuma l'aria di Aprile

L’aria finalmente tiepida innamora i respiri
lo stridere dei gabbiani è meno dolente,
le nostre ombre danzano lievi nonostante
e il sorriso si desta dopo il lungo letargo.
 
Vestiti di niente vorremmo ora navigare
l’approdo ci appare meta raggiungibile,

Cucinare la vita

Resti di sole accecano i fasti passati
nel gusto perfetto di una sapida esistenza
libero la mente, affondo di conoscenza,
ingrasso talvolta di poco l’anima
mondando l’indole poetica del cuore
e cuocio i sensi trafitti dai mesti canti
nei crudi nodi sgranati duri a bollire.

Un alito di zefiro

 
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Son di vetro queste lacrime
ma non fanno rumore

Anche l'assenza

di te amo anche l'assenza
che le mani accolgano il tuo viso
le dita disegnino le tue labbra
e non ci sia né viso né labbra
né te
 
 
 

Nei ritorni

Vortici
Spirali ad imbuto
dove le mie mani annaspano
modellando
momenti di creta
plasmandoli a tua immagine.
E riprendi forma e colore
mentre ricompongo
la figura del tempo
assemblando
gli incastri del puzzle
spazzato via

E piangeva...

 Sulla soglia della sera
affliggendo tempo
stancava attesa
orlava albe
di brevi tramonti
con perle di pianto
E piangeva…
sbiadita ancella del pensiero
finché 
carezza Pan nel suo meriggio
lacrimata terra.

dormi amore

Dormi amore mio
mentre ascolto il tuo respiro
dormi nei segreti dei tuoi sogni
in quella parte di te
che non sarà mai mia

riso abbonda,e forseè per ragion di stato

villici  non capite
eppur mi votate
 
sono deus politucus
 
   nato di razza forte
 e tenuto a caldo  brodo
tra i rasi
 stanco di buoni consigli
mi svago
e
adesso vi racconto
 

Ieri sera in cielo

Ad un niente di luna,
come stella d'argenteo
sperone, da errante
cavaliere smarrito,
Venere si sta.
 
 

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