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Post comici, demenziali, ludicomaniacali

La crocifissione (delle gazze)

 
Ogni anno, come una ricorrenza
nei mesi appresso la Pasqua del Signore
gli sprovveduti devoti di Artemide
immolano alla dea gran numero di gazze
crocifiggendole in nome dell' arts venandi
prossima e futura.
Quelle son ree di saccheggiare nidi
cibandosi di uova e di nidiacei

addì 11 maggio: e dopo tanta morte, morse

 scuoti i capelli in una danza derviscia
lascia che frustino le vene del collo
come lame sottili taglino l'aria
spargano intorno vento di vita
 
ali di corvo, spine di rose!
 
muovi i tuoi fianchi, oscilla il bacino
alza i capezzoli, ruba il piacere

E se nel seme

- E se nel seme fosse procrastinata l’idea del germoglio?
Non ci sarebbero più alberi, né fiori, né grano; mancherebbero i colori, quelle rifrazioni che offrono intemperanza alle lunghezze, all’onda: il periglio; cioè al verbo. Sei d’accordo? Non ci sarebbe più il ritorno.
- E il cielo?

Allo stato delle cose, la sfiga tessera i suoi difetti

Il senso della sfiga
 
Cercava i parenti in qui nati la sfiga che approda sulle coste d’Italia, si ma dove!? .. al Sud.

Si è disolto il mio amor

Si è disolto il mio amor
La luce che così lassia le tenebre
Lasù, o quagiù
Non ce la facio più a vederte
Non ce la facio
Perché ieri non c’eri,
Dov’eri?
Perché non m’hai parlato, telefonato, mandato n’esemese?

Lei scrive, benedetta donna

«Chi mi capisce, è bravo», scherza lei,
ma mica tanto, con quel guizzo nello sguardo
che accende a volte,
ma solo a volte, quando c'è qualcosa che vuol dire
ma non veramente, non davvero
se capite ciò che intendo.
 
eppure la sua storia è una storia comune,

Hold on, please

[non perda la priorità acquisita, attenda...]

 
Avessi saputo l’inglese ti avrei aspettato
ma forse avrei trovato più affascinati
quelle voci amorfe e sintetiche che guidano
i tuoi desideri, le tue necessità, i tuoi sogni.
 

Giochino: taglioavvenuto

Istruzioni per il gioco: trasformare il racconto in una barzelletta  buon lavoro!
 

Fuori riga..( h,: ! =?...anche dentro

 
Scrivere di te
per dire come ti scrivo io
e leggere il  mio dire
per vedere quanto ho scritto male.
Accenti fuori posto
stanchi d'immobilità,
Punti e virgole pentiti
di dar fine qua e là.
 
Odiose parentesi
tra  esclamazioni e domande,
Verifiche e pentimenti

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