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amore

Lui

 
C'è un filo che ci unisce
tra il sapore del mare
tra l'odore della nostra pelle
 
tra il donarsi e ricevere
tra il desiderio di

senza paura

Io non ho più paura della vita
quella paura
che da ragazzo ti frusta
senza un perchè
che ti chiude
nei silenzi dell'anima.
Io non ho più paura degli addii
di chi nella solitudine
mi ha scolpito nel cuore
la tristezza.

Lontano dagli occhi

E’ l’amore che non mi lascia più vivere
e la dolcezza che mi segue
ha anche rinunciato a me
e il mio destino non batterà mai più
sui fianchi del mio intarsio di legno
sulla stessa storia
del mio incubo greve
sarò vivo durante il momento
che la guarderò ancora negli occhi

adolescenza infinita

Sogni e ancora sogni
non smetterò mai di sognare
di vivere nel tempo
di un'adolescenza infinita
in un paradiso mai perduto
specchio riflesso
del mondo nelle stelle
primo amore infinito.

Amore analfabeta

E leggimi pure si, leggimi dentro.
I miei segreti non li ho saputi mai tenere.
Guarda attraverso la ferita aperta e dimmi cosa vedi.
Lo vedi questo amore di Donna, dimmi, lo vedi?
Amore analfabeta, che conosce solo l’infinito.
Il tuo orgoglio sa contare bene, certo, ma arriva solo fino a tre.
Amore che non è lusinga

non chiedere di me

Non vivo più
nel mio cuore
la tua presenza
sensazione di un addio
che non posso fermare
mentre fuggo dal vuoto
che avanza nel tuo nome
sono perduto ostaggio
di una malinconia
che è ancora amore
davanti a chi

i suoi fiori

L'amore
che non conosci
è dentro di te
nell'aria che respiri
c'è un'eternità
che non vedi
non lasciare
chino il capo
al suo richiamo
ma alza la tua anima
dalla polvere della solitudine

Due amanti un addio

addio amanti.jpg
Si adagia sulla terra il seme del sonno,
si amplia tra le fronde la parabola del vento:
il giorno è digiuno di sole.
Malinconia si sparge
per rade stille di lacrima
sulle lenzuola rosa degli amanti.
Si chiudono gli occhi e le braccia
nell'infinita stretta di sempre.
Piangono le anime

Miele Amaro

Ti ho pensato come un fiore selvatico
sbocciato libero fra asperità d’ogni tipo.
Ti ho guardato come si guarda un frutto proibito.
Ho ricoperto di miele le tue spine penetranti
e mi sono lasciata graffiare
per ammettere la mia spudorata adorazione.
Perfino la lingua mi hai ferito per spogliarmi della mia dignità.

Penombra

Impercettibili, lenti movimenti animano i tuoi fianchi, 
respirano al racconto dei tuoi sogni ancora bambini 
li osservo nella penombra mentre dolcemente piove 
sui miei occhi l’improvvisa tenerezza di questa notte.
 

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