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introspettiva

Come il corpo silenzioso dopo il punto

Adesso vai via. Prendi la forza e chiudimi in fretta
senza star lì a chiederti se la tua rosa
sboccerà di nuovo in Maggio.

E tu sei qui

E tu sei qui
e io guardo con insistenza l'orologio
per capire se prima o poi la mia vita cambierà

Letargo

Accordo la mia esistenza
con l’assenza di passioni,
ambizioni,
desideri,
impulsi,
speranze.
 

Nello scandire dei giorni

È nell'impercettibile computo delle cose
che sfuma il bagliore dell'istante.
 
Un guizzo raro, di velata presenza,

Andare senza cappello


Vado ancora così, a capo scoperto
come se non dovesse mai piovere
o tirare il vento
non avesse mai piovuto o nevicato

Ciò che è perduto *

Nulla restituisce ciò che è perduto
nemmeno le stelle che stanno silenti
a farsi guardare sperdute
e spaurite da tutto quel vuoto

Castelli di carte


Un tendone grigio
di nuvole
ha dispiegato la sera
 
ed è quasi
autunno

Labirinto

Stretta nei pensieri,
illogica sorprendi
la mia vetustà
di scarno sodalizio.
E’ un labirinto
malsano del tempo

lampi di luce

Scuote il temporale
l’ora piena della notte
fuori nel canto del gallo
è il nuovo giorno
Scoppi di luce

Naufraghi *

Perduti nel limbo morente di nafta
prede di chimaere irrisolte
meduse agli sguardi
sirene lascive a sedurre profeti
mentre fuoco come murena

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