Le foglie di Dio - Rita Foldi | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Le foglie di Dio - Rita Foldi

Dio fa le pulizie sulla terra. Non importa in quale dio tu, voi, io, credi, credete, credo, il concetto è che, visto il vento che spazza dai rami le innumerevoli foglie, non può essere altro che dio che si è dato alle pulizie invernali. Oggi pomeriggio è quasi inverno. Il tempo non è bello, eppure non fa freddo. Sono solo le foglie. Cadono, spinte giù dalle mani divine che così facendo creano un debole venticello incapace di spazzar via le nuvole grigie che scolorano il cielo. Un po' di pioggia per sciacquare il tutto e voilà che si ritorna tutti belli e puliti. Si insomma. Foglie umide e bagnate dalla precedente lavata giacciono già li, aspettano che quelle ancora trattenute dai rami le raggiungano. Aspettano... Sotto il cavalcavia, quattro ragazzini armati di bombolette spray riverniciano i muri già colorati e disegnati e mentre passo vicino a loro al ritorno dalla passeggiata con Jam, mi gettano un’occhiata mista di significati. Non è la prima volta che li vedo: l'altro giorno nello stesso punto, mentre uno di loro amoreggiava con la propria ragazza appesa al collo, un altro arrossiva un pezzo di pilastro. Una forma indefinibile tutta rossa, una macchia purpurea. Continuavo a camminare serena, i capelli mi coprono il viso, gioco con le foglie rosse strappate dagli alberi. Volevo un ricordo di quest'inverno, un inverno appena iniziato, e cosi... Un ramoscello a cinque foglie i cui colori spaziavano dal verde chiaro al rosso, invernale per eccellenza. E più la guardo e più penso che quelle foglie sono metafore e dimostrazione di ciò che noi, umani, siamo: multicolori, imperfetti, ma sostanzialmente simili. Simili eppure tutti diversi, per una nervatura, per una sfumatura... Noi che cerchiamo sempre la perfezione, che la rincorriamo, non ci accorgiamo di quanto le imperfezioni siano piene di grazia, eleganza e bellezza. Cammino ancora, un po’ veloce ma sorridendo. Il sorriso di chi è felice, di chi pensa che oggi l'unica sua preoccupazione sia stare sotto la pioggia senza ombrello. Perché è cosi: l'unica mia preoccupazione è camminare verso casa sotto la pioggia senza ombrello. Non che non potessi averlo, anzi, il signore anziano che abita una casetta con tanto di orto vicino la stradina mi ha anche proposto di darmi un ombrello, ma ho cortesemente risposto che grazie ma abitiamo a due passi. Non che non mi fidassi, ma proprio non volevo. Voglio assaporare il gusto della pioggia, sentirne ogni goccia sul mio viso: il mio viso offerto come cimitero alle lacrime degli angeli, o all'acqua sporca buttata via da dio, come si voglia...

Rita Foldi [fallenfairy]


Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione Paolo Rafficoni
-Editing: Alexis
-Racconto di Rita Foldi [fallenfairy]
-tutti i diritti riservati agli autori, vietato l'utilizzo e la riproduzione di testi e foto se non autorizzati per iscritto

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