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Il Messia - maria34

 
Il mondo delle fiabe stava vivendo un momento particolare, era animato in maniera inconsueta, c’era più brio del solito.
Il “c’era una volta”era in attesa di qualcosa di nuovo e i colori dell’arcobaleno erano più vivi e splendenti, tutti i personaggi ne erano affascinati.
I buoni e i cattivi, da sempre abituati a convivere in una sorta di armonia, come solo nelle fiabe può coesistere, si scambiavano le loro impressioni.
Perplessi, increduli, esitanti.
Cosa stava accadendo? :
Era in arrivo il Messia delle genti del mondo delle fiabe!
“Come sarà il suo aspetto, quali le sue sembianze.” erano in molti a chiederselo.
“ Sarà un principe.” azzardava il principe azzurro della bella addormentata.
“ Sarà un mago buono” rispondeva il Mago Merlino.
“ Sarà una colomba.” ribattevano i vari personaggi del mondo dei volatili.
Il cicaleccio continuava.
 

Lo scrittore, ormai con i capelli bianchi da un pezzo, era pensoso. Seduto dinanzi alla sua scrivania in mezzo ad un incredibile disordine di fogli scritti in tanti anni. La testa sorretta dalle mani, lo sguardo pensoso.
Non poteva più tardare ad inviare questo straordinario personaggio che da tempo maturava nella sua mente. Gli uomini raramente superano i cento anni e lui li aveva, fortunatamente, raggiunti da qualche giorno.
Doveva sbrigarsi a dar vita al Messia delle fiabe.
In verità il mondo delle fiabe, dopo l’iniziale euforia, era in forte apprensione. Nel loro mondo i buoni e i cattivi coesistevano da sempre, anzi era da questa fusione senza complessi che la fiaba poteva esistere.
Come avrebbe potuto trasmettere ai bambini le gioie e le emozioni di quella famosa mezzanotte, la Cenerentola dalle scarpette di vetro se avesse avuto una famiglia normale, se non avesse avuto la matrigna cattiva e le sorellastre acide e invidiose? E gli esempi potrebbero continuare all’infinito.

 

Queste riflessioni venivano da una constatazione ben precisa: La maggioranza degli uomini non aveva recapito nel modo giusto il messaggio di Gesù, incapaci di seguire fino in fondo l’insegnamento ricevuto, avevano finito per adattare la parola del Messia alle proprie comode esigenze, in un alternarsi di conversioni e ricadute.
Un quadretto non molto edificante.
Nel mondo delle fiabe, una divisione così netta tra il bene e il male esisteva già in maniera equilibrata e si rischiava di spostare i valori solo verso il bene togliendo competizione, interesse e gioia per le vittorie faticosamente raggiunte.
Ponderando bene queste considerazioni, il grande mondo delle fiabe, al completo di tutti i suoi personaggi, si riunì nel gran salone del cielo. Seduti su poltroncine fatte di nuvolette bianche sparse nell’azzurro e, come solo tra loro è possibile, in un tempo incredibilmente breve, trovarono unanime accordo, decisero di formare una delegazione da inviare allo scrittore.
I dodici saggi prescelti si presentarono a lui che, vedendoli, rimase stupito e meravigliato di questa gradita invasione.
I membri di questa delegazione presero la parola ed esposero con calma e serenità le loro proposte:
“Noi temiamo che il mondo delle fiabe possa essere alterato da un così importante evento. Noi coesistiamo con il bene e il male, il cattivo e il buono in una splendida fusione dove persino il cattivo può attirare simpatie e consensi. Ti preghiamo di desistere, anche se comprendiamo la voglia che hai di coronare tutto il tuo lavoro mandando tra noi questo tuo ultimo grande personaggio. In cambio di questa tua rinuncia ti offriamo un posto tra noi per quando arriverai alla fine della tua vita umana.
Ti aiuteremo a portare tutti questi fogli in un mondo che ti piacerà, diventeranno tante piccole nuvolette bianche e formeranno per te una grande, bellissima nuvola intensa e trasparente, intrisa di serenità e buoni sentimenti.
Pensaci”

 

Il vecchio scrittore depose la penna, alzò lo sguardo verso questo scenario inconsueto e senza aver bisogno di riflettere a lungo, rispose: “Avete ragione. Sono anni che ho in mente di inserire questo personaggio tra voi e per anni la mia mano pur prolifica in tanti racconti, in questo non riusciva ad andare avanti. Ho capito che non posso, io comune mortale, alterare il vostro mondo così splendido di schietta fantasia.” continuò
“Perdonatemi per averci provato e la vostra proposta mi rende felice. Sono sicuro che una penna che verrà dopo di me, penserà a collocarmi tra voi in un modo che meglio non potrei desiderare.”
Tutti si guardarono soddisfatti. La missione era compiuta e i dodici prescelti tornarono tra gli altri per riassicurarli che il loro mondo avrebbe continuato a rallegrare i bambini e gli adulti, con continuità e senza alterazioni.

 

 

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a cura di Ezio Falcomer

♦Compagnia di teatro sul web Accademia dei Sensi♦

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