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La grammatica, dubbi ortografici, errori comuni

1 - [ L'accento ]

L'accento va messo su:                           L'accento non va messo su:

1 - là (avverbio di luogo)                                    la (pronome)
es. Vai là dove ti dico                                         es. La fisarmonica la suoni?
 

2 - Lì (avverbio di luogo)                                    li (pronome)
 

Es. Stai lì dove ti ho detto                                  es. Li senti?
3 - è (verbo essere)                                            e (congiunzione)
es. La nave è di metallo                                   es. Il gatto e la volpe
4 - Sé (pronome)*                                              se (congiunzione)
es. Non può pensare solo per sé                  es. Se sei stanco, riposa

 

*Quando il pronome sé è seguito da stesso o medesimo, l'accento può essere tralasciato perché non c'è rischio di confusione con la congiunzione se. Si può scrivere dunque sia se stesso, sia sé stesso
 

5 - Né (congiunzione negativa)                       ne (avverbio e pronome)
es. Né rosso, né verde                                    es. Me ne guardo bene; Ne vuoi?
6 - Sì (affermazione)                                         si (pronome)
es. Stai male? Sì.                                             es. Il trapano si è rotto.

Vanno scritte sempre senza accento le seguenti parole :

a - qui (avverbio)
es. Sono qui
b - qua (avverbio)
es. Sono qua
c - so (prima persona dell'indicativo presente del verbo sapere)
es. Io so sciare
d - sa (terza persona dell'indicativo presente del verbo sapere)
es. Lui sa sciare
e - fa (terza persona dell'indicativo presente del verbo fare)
es. Lui fa molto sport
f - va (terza persona dell'indicativo presente del verbo andare)
es. Marco va al mare
g- fu (terza persona del passato remoto del verbo essere)
es. Leopardi fu un grande poeta
h - blu (sostantivo o aggettivo)
es. Il cielo è blu
i- re (sostantivo)
es. Il leone è il re della foresta
l- tre (numero)
es. I tre Re Magi
m - Su (avverbio e preposizione)
es. Vieni su; L'ho visto su una barca
n - Do (prima persona singolare del verbo dare)
es. Ti do una mano.

Vanno scritte sempre con l'accento:

già, giù, più, ciò, scià

La forma normale dell’accento è l’accento grave (`).
L’accento acuto (´) si usa per indicare la pronuncia chiusa delle vocali e ed o: perché, , , temé, gómena, óra.

2 - [ apostrofo ]

Quando l'apostrofo si usa obbligatoriamente

Con l'articolo lo e con le preposizioni articolate composte con lo è obbligatorio usare l'apostrofo e quindi:
- Lo altro > l'altro
- Dello altro > l'altro

Con bello (al femminile invece è preferibile la forma senza apostrofo)
- Bell'affare!
- Bella immagine

Con ci davanti al verbo essere
- C'è, c'erano

In alcune frasi fatte:

a quattr'occhi,
l'altr'anno,
tutt'altro,
tutt'e due,
tutt'al più,
sott'occhio,
senz'altro,
nient'altro,
quant'altro,
mezz'ora

Nelle seguenti espressioni con di:
 
d'accordo,
d'avanzo,
d'oro,
d'argento,
d'epoca

Nelle seguenti espressioni con da:
 
d'ora in poi,
d'ora in avanti,
d'altronde,
d'altra parte

Con le seguenti forme:

da' = da(i): imperativo di dare, 2a persona
fa' = fa(i): imperativo di fare, 2a persona
sta' = sta(i): imperativo di stare, 2a persona
va' = va(i): imperativo di andare, 2a persona
po' = po(co)
mo' = mo(do) 

Con santo e santa

Sant'Antonio
Sant'Anna 

 

Quando l'apostrofo si usa preferibilmente, ma non obbligatoriamente

Con l'articolo la e con le preposizioni composte con la
- La impronta e l'impronta

Con questa e quella
- Questa immagine e quest'immagine,
- quella immagine e quell'immagine

Con le parole di una sola sillaba
- T'amo e ti amo,
- m'ha detto e mi ha detto,
- d'essere e di essere

Con l'articolo gli e con le preposizioni articolate composte con gli
(degli, agli, dagli, ecc.)
si può usare l'apostrofo solo se la parola successiva comincia per i
(comunque è un'abitudine rara) Gli Italiani e gl'Italiani, degli Italiani e degl'Italiani
 
 
Quando l'apostrofo non si usa mai
 
Con ci, davanti a parola che comincia per a, o, u
Ci aveva detto (NON c'aveva detto),
ci udì (NON c'udì)

Con da (tranne che nelle frasi elencate sopra) Il treno proviene da Ancona

Con i pronomi personali le e li
Le accadde (=accadde a lei),
li osserva (= osserva quelli)

Se la parola successiva comincia con i, y o j seguita da un'altra vocale
Lo iodio (NON l'iodio),
lo yemenita (NON l'yemenita)
 

 
L'apostrofo dopo l'articolo indeterminativo uno, un, una

Se la parola che segue l'articolo inizia per vocale ed è maschile non c'è  bisogno dell'apostrofo, perché per il maschile esiste la forma autonoma un non apostrofata. Se invece la parola che segue l'articolo inizia per vocale ed è femminile,  bisogna usare l'apostrofo, perché, in questo caso, la forma un deriva da una, dove la vocale a cade per elisione davanti ad altra vocale.
Dunque si dovrà scrivere un altro e un'altra.

Si scrive qual'è o qual è?

Maschile e femminile hanno sia la forma piena quale, sia la forma ridotta qual senza apostrofo. Quindi non dovremo mettere l'apostrofo né con una parola maschile né con una parola femminile.
Dunque si dovrà scrivere:
"Qual è la cosa che ti piace?" e "Qual è il colore che ti piace?"

Gli avverbi in "ora"
Tutti gli avverbi che finiscono in "ora" si scrivono senza apostrofo: finora; sinora; tuttora; allora, ecc.
E' tremendamente errato, scrivere, per esempio, "fin'ora" non ho avuto sue notizie.

Francesco Anelli

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a cura di Ezio Falcomer

♦Compagnia di teatro sul web Accademia dei Sensi♦

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