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Di boschi, Elfi e Fate


E’ come un incanto di note questo tuo risveglio al sole.

Immacolata Cassalia


 

Caro amico

Non importa che t'avvicini né che giunga io per dirci le scope a me, i tappeti, le lampade rosse a voi nulla di nuovo il mondo è rimasto magico
boschi diversi ma sempreverdi lo spazio è quello, qualche stella in meno o in più il tempo invece si sta evolvendo più veloce tu dimmi dove, con chi vivi?

©taglioavvenuto
 


FaTe

migranti scandiscono segreti tra nicchie di fiori assopiti leggiadre danzano sciamane volteggiano colorando la vita di sfuggevoli presenze non colte da occhi umani
la notte profuse di sole fraseggiano piano con fragili ali incantando sogni come aquiloni piroettanti falene scaturiscono dai loro canti imbrigliando tra il verde dei boschi erranti viandanti

© matris



Eppure ci credevo…

Fottutissima genia di creature malefiche e dispettose! Ridatemi la mia giovinezza!
Ho creduto da bambino alla vostra esistenza. Vi ho seguito nel vostro bosco incantato. Negli anni mi sono perso. Quando finalmente ho intravisto l’uscita, mi sono ritrovato incredulo in un prato verdissimo. L’acqua cristallina di un laghetto rispecchiava un’immagine a me sconosciuta: un vecchio canuto mi guardava con aria interrogativa. Sono rientrato nel bosco.
Fottutissime creature! Ridatemi la mia giovinezza!

©essiamonoi


 

Avanza dolcemente

Avanza dolcemente, quasi avesse paura di svegliare le creature silvestri...
Danzando avanza e, specchiandosi nelle adamantine acque, si solleva dal suolo e accompagnata dalle note di un magico piffero, alza le mani alla luna...
A quel dolce suono, le creature del bosco, si svegliano: danzano e cantano, accompagnando l'eterea creatura... La luna, impallidendo, sorride alle diafane creature...

 

©Rosemary3
 



Quasi certamente

Notte strana trasparente quasi gli alberi lì in fondo sembrano due orchi minacciosi tre o quattro stelle in cielo dovrei dormire mi farebbe bene "quasi certamente" ma so già che a letto continuerei a chiedermi cosa ci trovo in te. Stai zitto cuore... sta zitto per una volta e tu luna disegnami farfalle sulla pelle

©MaLaLingua



Il Re degli Elfi

Dove non guarda più la Luna rimane solo la cenere del sogno. Nella penombra si aggirano presagi di nere veglie e spiriti malvagi. Il vento chiede se il re è arrivato, accenna un si il ramo che si è piegato. Col capo poggiato sui gomiti del bosco arranca malato di stenti e solitudine. Del suo piccolo popolo solo i ricordi perché da tempo si crede solo agli orchi. Quella battaglia che lo ha consumato l’ha reso cieco e sordo ad ogni incanto. La foresta non brilla più di luce e a folletti e fate si preferisce il fango. Sul nido intrecciato di grigie foglie, ha deposto un gemito sommesso. E alla notte che picchia come un maglio cede il suo elmo ormai tutto ammaccato. Così svanisce senza far rumore nel tronco cavo della rassegnazione e la foresta torna vuota e mesta senza magia si è spenta d’illusione.

©davedomus



Ali di Fata

Ti raccontai, nelle lunghe notti, il danzare a piedi scalzi su quel lago di magia,
il mio corpo in veste bianca sotto la cascata di fantasie interminabili,
ed il richiamo dal cielo mentre petali di cristallo spogliavano la mia immagine di poetessa.
Su un manto celeste fragole coloravano le tue labbra di piacere, nel silenzio d'una voce che l'alba annunciava,
ed il sole nei tuoi verdi occhi, brilli di fascino,
t'accarezzavo innamorata, ti sussurravo l'ispirata beltà dell'ego nascente.
Il canto forse in note stonate nella dedica del principiato amore
ma piccola fata coltivavo le rose del pensiero d'amanti, amati, lontani.

©tintinni



Fata

Viaggerò nella tua valle disegnando scie di mirtilli e betulle... saremo come angeli, dentro un cielo rapitore d'incanti Saremo maghi e fluidi d'amore, rose e lamponi... Abbracceremo sorgenti magiche e soli d'argento Saremo favola e realtà... mistero e noncuranza ... Io l'uomo, tu la fata!

©poetanelcuore



La fata dei fiori...

Imbavagliate le corolle, intrecciate le chiome, fata Primavera avanza al trepidante sole...
E' un girotondo di fiori che impalpabile s'arrende al divino cantico, diffondendo nell'aria una sinfonia di profumi campestri; si ridesta alfine la natura, intonando l'eterea melodia...
Tra i verdi cespugli s'affaccia la timida pratolina che come un folletto par danzare al primo abbraccio.

©Rosemary3



Elfo, ingannevole

Elfo, ingannevole creatura Bastardo. Decisamente un bastardo.
Ira che sale fiammeggiante fino allo sterno. Il cuore impazza, la mente vacilla. Madre natura ti ha dotato di poteri a noi vietati. Tenerezza e curiosità esche micidiali che solleticano sentimenti e desideri reconditi.
Lo osservo mentre mano nella mano si allontana nel fitto del bosco con la mia donna. Gioco facile per te ambigua e inquietante creatura che ammicchi a magiche voluttà.
Bastardo. Decisamente un bastardo.
Se questo è un sogno, svegliatemi.

© essiamonoi


 

-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi 
-Redazione
-Segreteria: Eddy Braune
-Opere pittoriche dell'Artista Romeo
-Autori di Rosso Venexiano
-Editing: Manuela Verbasi.
-Immagine grafica di Alexis

 

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a cura di Ezio Falcomer

♦Compagnia di teatro sul web Accademia dei Sensi♦

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