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Khepri: lo scarabeo sacro simbolo di trasformazione e rinascita

Khepri:
lo scarabeo sacro simbolo di trasformazione e rinascita
 

Parliamo dello Scarabeo Stercorario (Scarabaeus semipunctatus) un simpaticissimo animaletto che vive particolarmente nelle coste retrodunali dove crescono specie tipiche delle dune litoranee originarie: Giglio di mare, Camomilla di mare, Soldanella di mare, il raro fiordaliso delle spiagge e la Verga d'oro. Negli stessi luoghi dove sono anche presenti Leccio, Fillirea, Corbezzolo, Ginepro coccolone e Cisti. Ma è facile rinvenirlo anche all'interno particolarmente in prossimità di allevamenti di bovini ed equini. Capirete poi il perché.
Viene chiamato anche Scarabeo Sacro e chissà quante volte avremo visto riprodotto nei monili o nei dipinti Egiziani.
Gli egizi credevano che nascesse da una palla di sterco, per cui lo considerarono un'immagine dell'autocreazione.
In realtà, la femmina formava queste palle, che portava in gallerie precedentemente preparate e poi vi deponeva le larve.

Anche detto Khepri, è lo scarabeo sacro simbolo di trasformazione e rinascita.
E' l'aspetto del sole all'alba ("Io sono Keper al mattino, Ra a mezzogiorno e Atum alla sera", come recita una nota preghiera del Libro dei Morti). Lo scarabeo racchiude simboli solari (con le ali aperte è l'immagine del Sole nel suo duplice cammino, ascendente e discendente; quando sotterra la palla di sterco rappresenta Ra che cala dietro la montagna; è il sole dell'alba) e lunari (ha 28 ore di gestazione). Sulla mummia veniva messo uno scarabeo (generalmente di oro e argento per unire i simboli di sole-luna) all'altezza del cuore. Esso però non rappresenta il cuore fisico ma il cuore sottile, sede dell'Intelligenza.
Il piccolo scarabeo è uno dei segni-simbolo più familiari dell'universo faraonico, un simbolo che corre sui registri dei geroglifici, scala gli obelischi e le pareti dei templi, resta nel cuore delle tombe, testimone d'immortalità.

Riccardo Giovannini

 

-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Testo di Riccardo Giovannini [Tutmosi]
-Correzioni: Livia Aversa
-Editing: Alexis, Emy Coratti, Manuela Verbasi
-Immagini tratte dal Web

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