S. Lamanna - M. Verbasi - Horror Vacui | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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S. Lamanna - M. Verbasi - Horror Vacui

♦Le opere sono visibili a tutto schermo cliccando sulle stesse♦

 
Salvatore Lamanna

Recensione

Artista polivalente, ama definirsi Salvatore Lamanna che propone in questo vernissage per Rosso Venexiano opere che rappresentano il nostro tempo. Le immagini sono da lui prese in rete ed appartengono ad artisti noti in tutto il mondo, del calibro di Joel-Peter Witkin, Man Ray, Hans Bellmer, Cecil Beaton, Gino De Dominicis, Valerio De Berardinis ed altri ugualmente bravi, ed elaborate graficamente con il sistema COLOUR TRACK SYSTEM.
I versi che accompagnano le opere elaborate da Salvatore Lamanna, sono di Manuela Verbasi, e sono stati scritti recentemente in un doloroso quanto intenso periodo poetico. La poesia vera si scrive con la vita, questa è semplicemente la dimostrazione.

 

   
   
Stavo in disparte contando silenzi
a destra del letto il vuoto riempiva
d'un senso di nausea che ti nascondevo
piegando il mio capo a guardarti le mani.

4.
   
   
Infossavo il disastro, lo deglutivo
evitavo lo sguardo mentre ti spegnevi
nel dolore forte che mi lacerava
disperdevo d'amore e di cenere il cielo.

5.
 
   
   
Eccomi qui Dio, a chiederti di rassettare le mie rose o farne scempio, a stridere raschiando il fondo del mio pozzo lordato da lingue spavalde in fauci spalancate. Eccomi in sordina, fra la schiera dei dannati in corteo a pregarti un miracolo in cambio della vita.

6.
 
   
   
è una discesa che rotola sassi
in corsa d'acqua di torrente ad occhi fissi
freddo troppo freddo il tempo, le ossa
e annaspare sottozero controllando i flussi
basta arrivare alla sponda più in là
le labbra viola, ci arrivi tremando

7.
 
   
   
è  l'incubo ad assiderarmi, cristallizzandomi, non i fiori bianchi. Il polline m'invade le iridi di giallo ed io non vedo il cinestrino avanti a me. Se morissi adesso non soffrirei, lasciando ad altri il cilicio potrei danzare nel nirvana dell'incoscienza.

10.
 
   
   
Ogni perché non è più, e mi vomitano gli occhi, s'incartapecorisce il fulcro rosso nel mio seno. Ora so, si staccherà la pelle e non avrò la forza per urlare.

12.
 
   
   
Ricordo un filo di brezza
racconto seppia d'un sole basso
I grandi platani ancora caldi di colore
diluiti in alluvione d’autunno

Pianto di verde calcia la rabbia
poi ad un tratto, imbrunito, il vuoto


13.
 
 
   
Non so perché mi uccido di silenzi
di vuoti immensi e di confetti amari
ma nelle lacrime che scavano di colpe
i bocconi deglutiti e le ferite
non trovo più la gioia del risveglio
l'odore di pane, la luce del sorriso
 

14.
 
   
   
Inutile raccolta di frattaglie stinge e stringe
un cuore a fette che s'adombra annichilito
di radici inferte sgretolo la terra
dove i silenzi franano i miei giorni

Il dolore che scrivo sembra il mio


15
 
   
   
Sinfonie di ciocche e mossi passi
indelebili ombre di rami di orchi
di fronde che a noi si ribellano

17
 
   
   
La tristezza è questo amarti
nel costante rischio di notti in cui rivivo
il sublime dei respiri irregolari
 

27
 
   
   
Cerco la notte, del suo nero mi vesto, ammutolita da mille teli di velluto pesante sulla bocca, mi chiudo a chiave dentro i suoi fiati.
Spenta ogni musica, sto vagando, terra nel naso, in una bara di ciliegio e more amare.
Fatico a respirare tra i chiodi di garofano del mio stare male,
io morta più di ieri, incerta se risorgere.

28
 
   
   
So che succedono i silenzi
arrivano da porte nascoste con tende
beccheggiano in piroette di bocche sfiorite
annegano di saliva dietro parole
che baloccano ammutolite e stordiscono

30
 
   
   
E' un dormiveglia che stende rallentandomi sotto una coltre di gigli bianchi a darmi il candore dell'immobilità della neve e la sua gelida carezza. Non so se dal sogno tetro uscirò già oggi o se mi sto incanalando negli inferi del dolore e fingo di non capire il perché di questi sassi aguzzi sotto la pianta del piede. Non so cosa convenga fare per sfogliare le ore di un giorno apparentemente uguale a ieri. Nessuno sa ciò che io non so.

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OPERE:
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-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti di Rosso Venexiano: Manuela Verbasi
-Opere di Salvatore Lamanna
-Poesie e presentazione di Manuela Verbasi
-Editing: Manuela Verbasi, Anna de Vivo
-Immagine del titolo: Alexis
Salvatore Lamanna lo trovate su Facebook
su Splinder qui
-Staff di Frammenti

Pubblicazione opere autorizzata dall'artista. Vietato l'utilizzo se non autorizzato.

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