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Boldini -Nudo- ©Paolo Sprega

 

Sovrabbondanza d'amore

Questa sera
sovrabbondanza
d’amore
nella mia anima,
inconciliabile
forma di vita
con la vita reale
di cui sei radice
tronco e foglia stupita.
Come un fiato
sull’acqua
cerchi concentrici
attorno a te.
Tremore, passione
gioia, tristezza
accarezzano
ogni tua piega.
Dall’umana coscienza
sgorgano lacrime
di profonda dolcezza.
Battito d’ali e di luce
la mia vita con te.
E tu scandisci il finito
con l’infinito palpito
che è in te

 

Assaporo

Assaporo
lentamente
il colante
alveare
della tua bocca.
Fremo
al passaggio
delle tue mani
sui sentieri
della mia pelle.
Vibro
alle note
del tuo corpo
mentre tu

 

Due bicchieri pieni

Due bicchieri pieni
ed un’ autentica possibilità
di giocare nella notte…

Profili di un desiderio
bruciato nel buio
di una stanza…

Il tocco sapiente delle tue mani
spalma di fremiti il mio corpo,
i tuoi baci saziano le mie labbra
.
Poi inventi inconsuete distrazioni
brillanti ed il mio corpo nudo
si lascia cogliere come vuoi tu.

Entri nel mio calice inguinale:
l’estasi mi sorprende più volte
e ricado con te in dolci follie
su un letto devastato da propositi
caldi agognati da troppo tempo.

La mia bocca giunge proprio lì
dove ali di farfalle si posano
per assaggiare il nettare egli dei;
un brivido ti percorre, lo sento…

Gli occhi gialli della notte
osservano invidiosi la luce
sorta dal nostro appagamento
.
Ho raggiunto più volte
l’estasi dei sensi in una stanza
che odora di te

Ed ora distenditi con me
sui fianchi dei sensi che proiettano
immagini proibite e guardale
con me…

Sarò sempre tua per quell’incognita
eclisse d’amore esplosa nei cieli
d’inverno .
Infuocherai le notti che fecondano
le bramosie più genuine
più vero.
Erediterò arcobaleni di amplessi vissuti
e ti attenderò, per volare ancora
con te.

 

La notte con te

luna d’oro
in un cielo di perla:
un’alba improvvisa
trascende la sera.
Il mare trema
la luce dilaga.
Sospiri di onde
sul morbido manto
che lieve traluce.
Trapassa il vento
violando il silenzio.
La notte s’adagia
e nasce una fiaba
Silenzio ed attesa
ardore e tremore
nel sogno stupito
di questo mio cuore.
Tatuaggi sulla pelle
come spilli le tue dita,
ti sniffo fino all’oblio
come droga il tuo odore.
Faro delle mie perdizioni
la tua luce entra tutta in me.
il nostro fuoco ha spento
le stelle.
Nell’oscurità
solamente
le nostre ombre
come torce.

 

E lentamente mi adagio

E lentamente mi adagio
al tuo fianco
sciogliendo tra le mani
l’ultima tua emozione
a lungo immaginata.
Ora il sogno non è più utopia
e la nostra pelle ardente
si sfiora amabilmente
nella favola dell’amore eterno.
Tuoni, lampi , fulmini,
pioggia fendono la quiete
e i nostri corpi si accendono,
si elettrizzano, si rincorrono,
si perdono e si riprendono
in una chiassosa danza rock.
Scroscio di pioggia sgorga
dalle nostre voragini ebbre:
l’uno accanto all’altra
senza più fiato, né parole.
Perle di pelle fradicia
tracciano scorciatoie
verso il pozzo della voluttà.
Le nostre bocche bevono
golosamente, avidamente.
L’oralità troneggia
sulla nostra lussuria;
nessuna parola.
Il tuo infiammato turgore
preme ancora
sulla mia voglia di te
ed ancora mi prendi, ti prendo
fino al veritiero epilogo
della fiaba d’amore
che lascia cesti fedeli
di promesse di nuovi incontri.

 

I tuoi umidi soffi di desiderio

I tuoi umidi soffi di desiderio
offuscano il mio corpo nudo
vetro appannato dalla pioggia
rivestendolo d’ un velo d’acqua;
come tergicristallo
rimuovi delicatamente la foschia
con le mani, la bocca, la pelle.
Ora sono come piace a te:
pelle calda e luminosa
esposta a te in tutte le latitudini.
Mi scruti
dove le zolle sono più umide
e pioggia scende dalla tua bocca
ad irrigare i miei campi già bagnati;
con la lingua metti gli argini
al fiume in piena e ti disseti
Poi sali fino ai miei colli
e mordicchi turgidi mirtilli.
Il mio corpo frenetico ti vuole
di più, ancora di più, di più;
affondi la tua vanga fino
a trovar la calda acqua sorgiva.
Rotoliamo avvinghiati, intrappolati
nei covoni ardenti del desiderio,
e un nuovo velo di rugiada, mia e tua
annebbia le lenzuola di pura seta
che bramano un po’ d’acqua tra
tanto ardente bollore

 

La notte incide

La notte incide
solitudini profonde
mentre le ore vanno
oppresse dai ricordi.

E nuove fiamme
di desiderio
sorgono e s’alternano
a passi di danza.

Chi mai sentirà
la follia che mi sfiora
e che invade l’anima
di luce?
Pure qualcuno
come me
darà voce al silenzio
ed un nome
al suo sogno.

Vicine e lontane
come l’onda e la spiaggia
le ebbrezze si sfiorano
le mani si tendono
le bocche si cercano.

Compiutamente
l’anima
s’apre alla sua verità
senza segreti.

Perché
col giorno
saremo murati alla vita
e caldi ciuffi di desiderio
premeranno invano
tra le crepe del cuore.

 

Lascerò

Lascerò
che questo richiamo
Senza nome
Senza recinti
Senza tregua
Senza pudore
sia un annodarsi insieme
anche per una sola notte.
Sarò contorsionista
del nulla e del tutto
dell’adesso e del qui
Testimone della voluttà
che non lascia debiti

 

Ed ecco nel colmo della notte

Ed ecco nel colmo della notte
in preda
a inquietudini fulminee
mi desto
scrosciante
di voglia
di te.
Vorrei riposare, ma il desiderio mi chiama.
Vicino a me
il tuo corpo eccitante:
i punti della mia voluttà
forgiati
sulla mappa del tuo tatto.
E le tue mani
a cercarmi
in anse e contorni
dove il piacere s’accende.
Mi vedi
eccitata e smarrita
prigioniera della lussuria
dal risveglio improvviso.
A occhi aperti
lascio
che le tue mani
mi esplorino in ermi meandri,
la volontà dissolta
il mondo lontano
Poi carne nella carne…
Rivoli di piacere
Placano la nostra sete
Vampiri d’amore
Ci nutriamo di noi

 

 

Perché

Perché
non giocare
con emozioni
ubriache?
Tu non ci sei
e
la mente
fantasioso arsenale
d’incoscienza
s’è immerso
in un bagno di tentazioni
che raggiungono
l’orgasmo

 

 

 
 
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Redazione
-Segreteria: Eddy Braune
-Autore di Rosso Venexiano  ©grazybernabei
-Selezione Opere: Manuela Verbasi
-Editing Antonella Taravella, Emy Coratti, Manuela Verbasi
-Immagine grafica: Paolo Sprega su opera reperita in rete
 

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