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Mc Freddy Zed, il vocalist della minimal music a Castelfranco Veneto

Mc Freddy Zed vocalistDi bravi vocalist che con la loro voce “non invasiva” riescono a far ascoltare la musica del terzo millennio nei discopub, ce ne sono veramente pochi, ma tra questi pochi è raro trovarne uno che rispetti le trombe di Eustachio, le nostre orecchie, e Mc Freddy Zed è proprio l’unico vocalist che per questa sua personale qualità è conteso tra le più importanti discoteche del nord Italia, o meglio della Padania più brumosa del trevigiano.

Possiamo dire che questa nuova figura professionale, si è affermata solo da pochi anni all’interno delle Consolle dei locali notturni di tutta Italia; stiamo parlando del lavoro di Vocalist.

Innanzitutto un chiarimento va fatto sul nome di questa figura professionale, perché in inglese, vocalist, sarebbe ciascun componente di un complesso vocale, in particolare, il solista di un complesso vocale, il cantante che accompagna un altro cantante.

Oggi il vocalist altro non è che un animatore, una figura che si occupa di creare e mantenere calda, ovviamente  assieme  e in simbiosi al Dj e la sua musica, l’atmosfera del locale, accompagnando per tutta la serata, o per meglio dire la nottata, la gente che balla in pista o che siede ai tavoli a bordo pista con la sua voce, salutando i vari clienti e amici per gasarli e renderli protagonisti, e incitando la clientela a lasciarsi andare al ritmo della musica.

Sembra un personaggio superfluo il vocalist, ma non è così: non esiste locale oggi che non abbia almeno un vocalist nel suo staff perché  una serata senza di esso risulterebbe piatta, amorfa, moscia, fiacca, statica, inutile, priva di carattere.

Ormai il vocalist è considerato alla stregua del Dj e delle Cubiste un personaggio indispensabile alla riuscita di una bella serata.

È per questa ragione che Mc Freddy Zed, ad un suo pur minimo raffreddore, dovendo stare sotto le “calde pezze” nel suo letto, riesce a far bloccare le serate di house music, di new wave, di minimal music!

Giusto per farvi capire quanto è quotato il lavoro del vocalist vi dico che ci sono vocalist che guadagnano più del Dj, e se considerate che tutto ciò di cui ha bisogno per lavorare è solo la sua voce, tanta energia vitale, tanta forza ammaliatrice, tanta empatia con l’audience, il paragone col Dj che deve mettere in budget anche l’acquisto di qualche raro disco non ancora in commercio in Italia, diventa sbilanciato, quasi assurdo, insostenibile.

 

Ovviamente il lavoro del Vocalist nasconde tanta responsabilità, perché si ha in mano uno strumento molto potente a livello mediatico, il microfono, e quindi bisogna prestare molta attenzione a quello che si dice, perché viene sentito chiaramente da tutti.

Ovviamente il vocalist professionista deve evitare di fare riferimenti politici, razzisti e che possano influenzare qualcuno; e nelle discopub  di persone adolescenti influenzabili ce ne sono fin troppe!

Ancor più responsabilità hanno quei vocalist che lavorano in diretta radio, in quei locali dove la serata viene trasmessa in onda su una radio locale o un network nazionale, perché le persone che ascolteranno le sue parole saranno raggiunte via etere in ogni luogo.

Mc Freddy Zed, vocalist, da oltre due anni collabora con la Dancefloorstaff formata da David Mazz e Massimo Bubu Busnardo che si esibiscono come Dj in minimal music.

C’è da ricordare, per la cronaca, che l’età media in tre è  19 anni!!!

Mc Freddy da piccolissimo, non capiva come un uomo chiuso in una cabina di plexiglass nella discoteca, potesse avere la capacità di far muovere tutte quelle persone.

Inizia a coltivare questo suo interesse con molta curiosità, che lentamente si trasforma in passione ed entusiasmo per questo suo nuovo strano lavoro.

Ben presto viene chiamato ad animare eventi privati e come vocalist si trova coinvolto in club e discopub della movida trevisana.

La passione per la musica gli è stata trasmessa dal padre sassofonista, Dorian Zanarella che, coltivando la passione del piccolo, lo iscrive alla Scuola di Musica di San Giorgio in Bosco in provincia di Padova.

I banchi di scuola comunque fanno si che Mc Freddy Zed incontri Massimo Bubu Busnardo e David Mazz, i due Dj dello staff; quasi per gioco ha iniziato il suo camminino come vocalist nei vari locali tra i quali lo Shock Club, il The Max, il Vinile, il Disco Palace frequentati sia come ospite che come animatore osservatore.

Comunque la sua esperienza, dovuta a serate passate in discoteca ad osservare, mentre gli amici ballavano, spazia anche nella parte tecnica avendo imparato la vera arte del deejay, dei dischi e della musica mixata durante i vari eventi.

Tra gli eventi organizzati da lui e dagli altri due suoi amici ricordiamo Halloween House Party (2008), White Party (2009), The Crash (2009), In The End, We Love Luca Agnelli, Blanc et Noir (2010), Halloween Parade 2010 a Castelfranco Veneto il 31 ottobre 2010.

Alcuni motti di Mc Freddy Zed sono deducibili dal suo profilo su  FaceBook: “Sono disposto a dare tutto per chi se lo merita, ma non voglio essere preso per il culo, altrimenti poi è merda…!” Ed un altro è: “Nessuno colpisce duro così come fa la vita!

Così come il suo socio David Mazz specifica sempre in FaceBook: “Ci sono momenti in cui mi piace scrivere a ruota libera, senza filtro, senza tema. Sono quelle volte in cui poi mi rileggo, mi riconosco e mi piaccio di più. Vivere incasellato non è mai stata la mia specialità. 

Vivere incastrato in un titolo o in un ruolo non mi è mai piaciuto, non per questo mi sono sentito mai inferiore a chi vive costretto tra etichette e protocolli.

A mia mamma non sono mai riuscito a spiegare che lavoro faccio; lei sa solo che mi trovo con gli amici, anche se non ha ancora ben capito dove mi trovo, visto che ogni volta la chiamo da un posto diverso.

Sono sempre stato un ragazzo forte nei miei principi morali ed etici, ma questo non mi ha mai impedito di sognare e di realizzare i miei sogni.

Per anni le persone inseguono sogni che vedono poi naufragare di fronte al cinismo di chi li circonda.

Per anni le persone inseguono sogni che riescono a realizzare solo in parte a causa degli eventi e delle responsabilità di cui questa società ci fa carico fin da bambini, ma smettere di sognare è il più grande errore che si possa commettere.

I sogni sono una finestra aperta sul grande gioco della vita, e se da un lato non è possibile vivere di soli sogni , dall’altro è vero che i sogni aiutano a vivere meglio. Io non so come si faccia a diventare un Dj famoso, ma so per certo che la cosa che accomuna tutti coloro che lo sono diventati è stato il non avere mai smesso di sognare di diventarlo.

Ci sono momenti in cui mi piace scrivere a ruota libera, senza filtro, senza tema.

Sono quelle volte in cui poi mi rileggo, mi riconosco e mi piaccio di più. Questa è una di quelle volte!

Sempre su FaceBook, nel profilo di Massimo Bubu Busnardo si apprende che: “…la nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati. 

La nostra paura più grande è che noi siamo potenti al di là di ogni misura.

È la nostra luce, non il nostro buio, che ci spaventa… Chi ama la musica sa cosa essa rappresenta nella vita di un essere umano: uno straordinario immenso patrimonio di idee, di sentimenti sulla vita, sul mondo, che le generazioni del passato mettono a nostra disposizione.

Poter godere delle opere dell’ingegno artistico è un dono che ci viene dato ed è interesse primario della società che tale patrimonio non sia solo conservato, ma anche divulgato e vissuto positivamente dalle nuove generazioni…

Ricordatemi per quello che sono… Devi ascoltare la musica che si nasconde dentro di te… devi amare ciò che vivi; io vivo per la musica, io vivo perché voi mi date la forza di vivere, ancor di più, voi mi date la vita, mi date la musica!

Ottimi intenti di questi giovanissimi, a specchio con gli autori filosofi dei pezzi appena menzionati.

Se questi sono i presupposti, possiamo noi ben sperare in un ascolto migliore con la Dancefloorstaff!

 

 

Giuseppe Lorin per Rosso Venexiano, musica

 

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