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Anonimo cinese (I sec.)

Con delicatezza estrema, il poeta cinese antico tratteggia il dipanarsi della solitudine nella consorte di uno sposo lontano, probabilmente - secondo la consuetudine - in armi. Lui si proclama, laggiù, felice: ma perché, invece, non s'affretta a tornare?
G. Davico Bonino
 
La sposa sola
 
La chiara luna come bianca splende
Sulle tende che velano il mio letto!
In preda al dolore mi volto e non posso dormire,
Raccolgo le vesti e vado errando su e giù.
L'amore mio mi dice che è felice;
Oh! dicesse che sta per ritornare!
Fuori in cortile esito; solitaria;
A chi mai potrò dire i miei tristi pensieri?
Cogli occhi fissi nel vuoto rientro in camera -
Lacrime fitte mi bagnano il manto e la veste.
 
("Liriche cinesi" - 1753 a. C.-1278 d.C.)
("Poesie d'amore per un anno" -  Ed. Einaudi)

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