Un sorriso all'imbrunire

Il sorriso di una stella si svela all'imbrunire.

Le stelle, quelle punte di dama bianche che incidono il buio, come graziose atlanti di un mondo dissolto nella memoria. Una memoria assolta, appesa, quasi una non-memoria di una struttura impressa dalla nascita. Le vediamo un istante, e ci sembra quasi di riconoscerle. Le contiamo, ma in ordine sparso e ci lasciano fare...

Ci affidiamo ad esse, come fossero di sostanza vicina.

Si accontentano delle poche ore che l'umana gente volge loro il mento alto. Si odono visi, e poi si perdono costanti, un equilibrio rilasciato, nella pulsione di nuova empatia. Abbracciamoci, nella notte. Dedichiamoci più leggerezza, più bellezza da vedere, nella notte...avete mai pensato a quanto siano belli da vedere, gli abbracci? Ho aspettato anche stanotte. Specchio, coerenza, riconoscimento di ciò che è dentro. Fuori come seta, in superficie come ago che persiste nell'aria, aleggia...

Si percepisce dal petto come bruma quella carta bianca che spumeggia alle dita, ai fiori decanta un'ode, umiltà feconda. Impressa e leggiadria scomposta punteggia la candela nel suo salire le ombre. Oggetto della stanza, quasi fosse teatro questo riparo nascosto che mi regala l'illusione del caldo. Propriocezione e modellamento. Destituiscono dalla mia reale posizione.

Le alghe della terra impellano come radici nel cosmo,

non desistono dal vetro, dalle mura che salgono il pavimento

adagio adagio si fondono i gridi divelti tra gli intervalli

informe, triste trono, semilune tracciate

e mi siedo così, sulle anche ancora pesanti.