Scritto da © Livia - Mar, 17/04/2012 - 00:05
Con tutte quelle gocce son scivolata oltre la tua linea bianca, ma tu camminavi a testa bassa lambendo l’orlo dell’ asfalto ruvido.
Pensieri. Abrasioni. Orizzonti.
E lì, che sei corso avanti senza voltarti, hai bruciato il tempo dentro il clic di un accendino, nelle notti buie, danzando con le ali delle lucciole una canzone sempre nuova e sempre vecchia.
Impietrita.
Volevo darti la mano, su quella lunga strada che sembrava una cicatrice chiara nel deserto.
Il gesto più semplice del mondo, il più incredibile, il più vero.
Camminare piano e ascoltare le gocce, tutte quelle di una pioggia senza fine.
Tutte quelle. Ognuna.
Piccole storie, mai scese da una nave passeggeri dove i volti si dissolvono all’approdo.
Io c’ero.
Io ci sono.
Indietro.
Sempre lì, nel mezzo. E piove.
»
- Blog di Livia
- 915 letture