Scritto da © Livia - Sab, 21/04/2012 - 10:16
Da un morto di nebbia
E gli alveari stipati nelle città sempre più pieni di niente
come api stanno alle finestre dentro le metropoli
morti di nebbia agli occhi
assonnati di realtà e fantasia
portoni, facciate grigio smog, come facce chiuse
o bocche paralizzate
come fiori del male, rattrappiti ad aspettare il sole.
Se si potesse remar via la nebbia
se si potesse vedere - sentire - sfiorare - il tepore della luce
ogni stelo, la più piccola immensa espressione di verde universale
intonerebbe un canto di libertà.
come api stanno alle finestre dentro le metropoli
morti di nebbia agli occhi
assonnati di realtà e fantasia
portoni, facciate grigio smog, come facce chiuse
o bocche paralizzate
come fiori del male, rattrappiti ad aspettare il sole.
Se si potesse remar via la nebbia
se si potesse vedere - sentire - sfiorare - il tepore della luce
ogni stelo, la più piccola immensa espressione di verde universale
intonerebbe un canto di libertà.
Cosa avete Signora Società, sembrate sofferente ?
Il mio male sociale è un'ulcera allo stomaco
un quasi mal di denti che parte dal trigemino e s'espande fino ai reni.
Il mio male sociale è un'ulcera allo stomaco
un quasi mal di denti che parte dal trigemino e s'espande fino ai reni.
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