Scritto da © maria teresa morry - Mar, 12/06/2012 - 21:52
Vorrei continuare ancora in una proposta di questo poeta bosniaco, a mio parere di vero valore. Sempre dalla recente raccolta " Chi ha fatto il turno di notte" (Einaudi 2012) , ho scelto " ANCORA UNA NOTTE", poesia del 1955.
Ancora una notte in cui ti perdo
come i battaglioni Rostov, Berlino, Rotterdam,
come i caporali sotto le bandiere, le loro care lasciate
lontano.
Rimbomba un treno, ascolta, da qualche parte rimbomba
un treno,
il treno che poteva portare via te o me,
da qualche parte si riduce ostinatamente crudelmente
la distanza fra canzone e grido.
Abbiamo ancora poco tempo poichè i ricordi non sono
il tempo.
Il tempo è quando hai paura per me, quando aspetti e
quando ti aspetto.
Il tempo è quando ti parlo e quando mi parli di
permanenza.
Poco, ancora poco tempo per le nostre labbra
innamorate, mia cara.
Da qualche parte rimbomba un treno, ascolta, rimbomba
un treno,
il treno che poteva portare via te o me.
In qualche stazione lontana scende sperduto qualcuno,
casualmente non siamo nè tu nè io.
Ancora una notte in cui ti perdo.
Ancora una notte
ancora
una notte.
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