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stanze d'ospedale

nel corridoio color verde smerigliato
s'affacciano le stanze
sembrano simili
al piano quarto ,reparto chirurgia
ma
ognuna in se conserva ombre.

malgrado tutto il trambusto
mi sento in qualche modo a casa mia
faccio la cuccia per diletto
qua nel mio bianco letto
che per ragioni di spazio
si fa ogni tanto un giretto.
ecco la mappa
di questo percorso,
stanza prima letto 25
per ragioni d'ingresso,
qua è sovrana la luce
ma non mi piace al vetro il panorama
cosi mi fermo dentro la cinta
e sono due giorni sereni
conoscenza con due nonne,
c'è santa pazienza per la loro sorte
che fa ancora correre
nella fatica,insieme vivi le ore della degenza
poi la loro partenza
ed io in trasferta cambio stanza.
verso opposto ,letto numero 15
e qua c'e giovane scoperta,
legata ad un sorriso ne leggi la sofferenza.
notte silente ma che dolce si posa
e fa crescere l'alba e la fratellanza,
anzi mi sento una seconda mamma,
ruolo che mi piace ,un lieve abbraccio,la partenza
di lei rimane la fragranza
e nel silenzio cala la luce,
ma non chiudo la finestra,
che prima sovrana protegge la notte
e poi dona una mano delicata di vernice rosa
all'alba.s'alza un altro giorno benedetto
e all'ora del mio pasto
ho un 'ulteriore trasloco,verso la porta principale,
letto numero 6,ed ho un nuovo incontro
con un viso sconvolto
che sembra dipinto da un Caravaggio
con ombre rosse e blu cobalto.
lo so che di razza sono ciarliera,le lascio il suo spazio
e per un pò vinta da una colica
non metto fuori verso,
ma poi vedendo la solitudine che bussa
,non ce la faccio
m'avvicino e converso.
c'è uno scambio di vedute
a frasi smozzicate, ma non è arrabbiata come dice quella
che il pannolone le cambia.
lei ha il suo ritmo doloroso,
ma non è giusto che
uno si dimentichi che lei non è un insetto
da parlarle addosso.
lei arriva dalla provincia di padova
ma è diventata dopo vari giri
cittadina di porto,
della via rastrello
proprio dentro le mura.
è stata donna d'arte
ha sviluppato ed ornate le chiome
anche delle contesse.
ora è a san Nicolò al di la del ponte ferrato
e si gode le ore del giorno.
ecco la storia che non è ancora finita
della mia degenza ospedaliera
aspettando la vita
e la sua firma nuova sulla mia pancia.
 

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