I due principi innamorati - LadyBea48 | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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I due principi innamorati - LadyBea48

 
 

Lilli e Lalla sono due fatine che sembrano gemelle ma invece non lo sono, però sono talmente amiche che non si separano mai solo nei pochi casi, quando la Regina le manda in missione in due angoli diversi del mondo. Allora in queste occasioni, essendo loro due gran birichine e naturalmente all’insaputa della Sovrana, si scatenano nelle più disparate magie per poi raccontarsele al prossimo incontro. Oggi è una di quelle volte.
 

 

«Sai…» dice Lilli, stiracchiando pigramente le alucce azzurre e sbadigliando, stendendosi tra le fresche foglie dell’albero più alto del bosco. «Sai dove mi ha mandato questa volta Sua Maestà? Fino in Cina in un villaggio sotto la Grande Muraglia ad aiutare un bambino che non riusciva a ritrovare i suoi genitori….» «Oh, normale amministrazione mi pare.» «Si vero, ma è altro quello che ho visto là. Poco distante dal villaggio c’è un sontuoso palazzo dove vive una principessa bellissima ma così antipatica che nessuno avvicina più. Il padre, padrone del paese, più d’una volta l’ha pregata di cercarsi un fidanzato tra quelli che le presentava, ma lei sdegnosa, ha sempre rifiutato adducendo la scusa di essere ancora troppo giovane per sposarsi e che stava bene tra i suoi libri, dipinti e ricami. Il padre così disperato e non riuscendo a farla ragionare, l’ha rinchiusa nella sua stanza, ha messo delle sbarre alla finestra e la porta è sorvegliata dalle guardie più forti del palazzo e chi osa avvicinarsi viene gettato in prigione. Povera principessa.»

«Sai che anch’io sono stata testimone di una storia simile. L’altra settimana che mi trovavo su di un’isola sperduta nell’oceano, per aiutare un contadino che non riusciva più a sfamare i suoi 20 figli, tanto povero è. (dice Lalla lisciandosi le alette rosa per farle brillare ancora di più.) Anche su quell’isola c’è un palazzo immenso e splendido dove vive un principe, capriccioso e disobbediente. Il padre, re del luogo, più d’una volta ha organizzato per lui magnifici banchetti e invitato le più belle principesse del posto affinché, il figlio, ne scegliesse una e la sposasse. Ma lui non si è mai presentato a quelle feste mandandogli dire che, visto la sua giovane età intendeva divertirsi a modo suo e che non si sarebbe sposato mai.

 

Così il re infuriato, lo ha rinchiuso nell’ala più sconnessa del palazzo, con sbarre grossissime alle finestre e guardato a vista da cani feroci che non permettono a nessuno di avvicinarsi.»

«E noi cosa possiamo fare per questi due giovani?» chiese Lilli «Io direi di farli incontrare.» rispose furbetta Lalla.
«Si ma come? » «Semplice, usiamo la polverina magica che li farà dormire profondamente fino a quando trasporteremo uno nella camera dell’altro e viceversa.» «Si, si, (protesta Lilli) ma per fare ciò dobbiamo chiedere il permesso alla nostra Regina se non vogliamo incorrere in una pesante punizione.» «Hai ragione, andiamo allora.» In un battibaleno si presentano al cospetto della loro Sovrana e le raccontano tutta la storia e quello che desideravano fare per i due.

La Regina, in un primo momento le guardò accigliata, poi con un sorriso chiamò a raccolta le altre fatine facendole partecipi dell’impresa e ordinando di aiutale a trasportare i giovani da un posto all’altro, visto che loro erano piccoline e gli umani grandi e pesanti, aggiunse che se c’era bisogno avrebbe aiutato anche lei. Così si divisero, Lilli volò dalla principessa e Lalla dal principe e li cosparsero della polverina magica rendendo il loro sonno ancora più profondo, quindi si ritrovarono nella sala reale con le altre fate per poi ritornare dal giovane nobile che, avvolto nella sua coperta di seta, trasportarono nella camera e nel letto della principessa. Infine rendendosi tutte invisibili attesero l’evolversi degli eventi.

Il giovane si svegliò lentamente, vicino a lui sentiva che c’era qualcosa di strano, un lieve soffio, come un respiro gli stuzzicava l’orecchio e nell’aria aleggiava un profumo che non conosceva. La sua mano sfiorava qualcosa di talmente soffice che era sicuro non poteva essere la sua coperta. Aperti gli occhi si trovò a scrutare il volto di una sconosciuta, una bellissima sconosciuta, incantato rimase ore a guardarla anche se credeva fosse tutto un sogno, poi la polverina tornò a fare il suo magico effetto, il principe si riaddormentò tranquillamente per svegliarsi il mattino dopo nella sua camera con impresso negli occhi il viso bellissimo della fanciulla che credeva di aver sognato.

La sera dopo, toccò alla ragazza essere trasferita nella camera del giovane. Lei, quando si svegliò per poco non gridò, ma con la manina si chiuse la bocca fissando stupita e deliziata il volto perfetto dell’uomo che le stava disteso accanto. Provò ad accarezzargli i capelli, erano lisci e morbidi, non credeva ai suoi occhi, non aveva mai visto un ragazzo più bello, se ne innamorò subito e poi si riaddormentò di colpo.

 

Gli incontri dei due giovani durarono per molte notti e non si chiesero mai come fosse possibile, sapevano solo di amarsi. Decisero così e senza indugio di sposarsi, guarda caso sotto la loro camera passò un prete che accettò di buon grado a unirli in matrimonio, (il prete altri non era che la Regina delle fate travestita.) Si scambiarono gli anelli, diventando marito e moglie, ma da quella notte non si incontrarono più.

Per i due fu un periodo terribile. Si muovevano per la loro stanza come tigri in gabbia, non mangiavano più, non bevevano più. Si affacciavano alla finestra chiusa dalle grosse sbarre gridando con tutta la voce che rimaneva loro, nomi incomprensibili, si che tutti a corte cedettero fossero diventati pazzi, persino i loro padri. Poi caddero ammalati e nessun dottore riusciva a guarirli.
All’ennesima visita alla figlia, il principe cinese le chiese di cosa mai avesse bisogno per guarire e questa rispondeva: «Di mio marito!» «Ma tu sei pazza figlia mia.» «No padre, mi sono veramente sposata con un bellissimo giovane, ma non so chi sia ne dove sia, per questo sto così male.» E gli raccontò tutta la storia, ma il padre se ne andò dicendo a tutti che sua figlia era veramente matta.
Dall’altra parte del mondo anche il re dell’isola faceva visita al figlio in preda alla febbre e al delirio, addolorato di vederlo così, gli chiese cosa dovesse fare affinché guarisse e il figlio rispondeva: «Padre lasciami libero di andare a cercare la mia bellissima sposa anche se non so chi ella sia e dove sia, ma se mi lasci andare la troverò.»
Il re impietosito lo lasciò partire. Molti mesi durò la ricerca, molti paesi visitò il principe, attraversò terre, mari, cieli, ma finalmente arrivato in Cina sentì raccontare la storia di una principessa pazza che diceva di essersi sposata in sogno, a queste parole il giovane si precipitò nel palazzo che la gente gli aveva indicato ed inginocchiandosi davanti al Signore del luogo pregò e supplicò di condurlo a vedere la principessa perché era sicuro che ella era la sposa che cercava da molto tempo.
Quando i due innamorati si videro si riconobbero subito, piangendo abbracciati si baciarono e si giurarono di non lasciarsi più.
Ora vivono felici contenti come tutti i principi che si rispettino, un po’ in Cina e un po’ sull’isola in mezzo all’oceano, con grande soddisfazione di Lilli e Lalla.

 
 

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