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Progresso (3)

La sto prendendo alla larga. Oggi:
 
Scrive M.Heidegger quale introduzione del suo -In cammino verso il linguaggio- “l’uomo parla…s’intende dire  che proprio il linguaggio fa dell’uomo quell’essere vivente che egli è in quanto uomo…l’uomo è uomo in quanto parla…resta però da riflettere che cosa significhi: l’uomo”.
Dopo aver dato una ulteriore scorsa principalmente a Darwin, a K.Lorenz, a K.von Frisch, a O.Magnus- la sua Historia del popolo Sami- dopo aver riletto Carlo Sini, qualcosa della sua smisurata produzione, sono sempre più convinto che “l’uomo è ciò che lascia dietro di sé: che scrive e dice e fa e suscita”.
È questo ciò che caratterizza l’uomo. Naturalmente, rispetto a un altro essere, sia uomo che non uomo, intendendo per “essere” anche gli oggetti che lo circondano in quanto, anche questi ultimi, prodotti provenienti dalla medesima materia universale da cui l'uomo stesso proviene.
La mia, di verità, e dicendo verità con Sini sto dicendo errore, “è che l’uomo sia, e significhi, materia come qualsiasi altra da lui differente ma, come lui, esistente- che l’uomo sia quindi un tratto dell’esistente e del per lui in-esistente, in quanto, per come egli è prodotto, (prodotto parziale) non può esserne abilitato, né ora né mai, alla conoscenza.
Per avvallare quest’ultima tesi porto J. D.Barrow, cosmologo, fisico e matematico  di riconosciuta fama internazionale, il suo-Il libro degli universi- nel quale, semplificando, da atto che “se Copernico ci ha insegnato che la terra non è al centro dell’universo, oggi dovremmo accettare l’idea che nemmeno il nostro universo sia al centro dell’universo”.
Come potrebbe infatti l'uomo, (mistura di materia avente a fondamenta un elemento come il carbonio) conoscere completamente il proprio mondo avendo al proprio attivo solo qualche centinaia di migliaia di anni? E conoscere mondi ed altri universi basati ad esempio sul silicio od altri, diversi elementi, se non gli è, dato il concetto di tempo così come lo conosciamo, né lo sarà mai in forza di questo concetto di molto più grande delle sue possibilità, possibile per l'appunto raggiungerli e scoprirli?
Attraverso le macchine? Stiamo parlando di miliardi e miliardi e miliardi e miliardi ed ancora bi-liardi di anni luce!
 

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