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Cronaca di un incontro d'Autore

Eccoli: Manuela e Gabriele attendono, lei carica del suo immancabile e luminoso sorriso, lui carico del peso della poesia...lo scatolone di libri di Manuela. Conosco Manuela da poco eppure c'é un feeling che mi piace, è come me, una donna abbracciosa. Gabriele lo conosco per la prima volta, ha gli occhi che sprizzano vita, occhi buoni che ti fanno sentire a casa, una stretta di mano solida. Si entra e ci indicano il primo piano. La sala è ancora vuota di pubblico, c'è già l'attrice che declamerà i versi, la presentatrice dell'evento, la famiglia di Manuela, riconoscibile dall'identico solare sorriso: il papà, che rimane seduto in fondo alla sala, la sorella, la nipote che ha il compito di immortalare il momento. Manuela è emozionata, ha gli occhi che le brillano, si muove su e giù per la sala, saluta le persone che entrano, da' gli ultimi tocchi ai libri sistemati sul tavolo. Si  accomoda, poi, dietro questo tavolo che sembra una cattedra, noi studenti, anche se l'età non è più quella, in attesa di acquisire conoscenza, consapevoli che la poesia è qualcosa di particolarmente intenso, qualcosa che solo pochi riescono a percepire come solidità dell'anima. Arriva il marito con un mazzo di fiori, tre rose rosse, inizio a commuovermi, sarà l'età, non so, ma ci sono piccoli gesti che mi scuotono il ventre; ritorno con i ricordi dell'infanzia quando si attendevano le feste con lo spirito entusiasta della novità. La sala si è riempita, l'età media è alta e mi rattrista un po' il  pensiero che i giovani siano restii alla partecipazione, in generale, di eventi culturali...se le poesie di Manuela venissero declamate su musica rap forse qualche speranza ci sarebbe, e ne sorrido. Si inizia: la presentazione di Manuela, che si guarda attorno sorridendo, l'espressione un po' sorpresa di essere, sì, al centro dell'attenzione. E' una donna coraggiosa: sa che verrà svelata la sua anima, messe a nudo le sue sensazioni,  come uno spogliarello intimistico cui si lascerà andare, e noi con lei.  Prende parola Gabriele, autore della prefazione al libro: il suo tono è pacato, lento, traccia l'immagine di Manuela poetessa a larghe pennellate intense, parla della profondità dell'arte, della passione, dell'amore che è causa ed effetto dei versi dell'autrice. 
E poi, finalmente, eccole: dalla voce dell'attrice, che ne è solo strumento, prendono vita le parole, e le Cose Così acquistano via via vigore, traccia dopo traccia, suoni e pause e silenzi, e nuovamente s'alzano e si quietano. Ci parlano d'amore, sì, di Preludio e Fragranza, di parole che faticano a rompere silenzi, di silenzi che pungolano, di respiri e sospiri notturni, parlano di pioggia e lacrime, di ginocchia a terra, ed ogni frammento è un'emozione. 
Un'altra emozione è l'emozione viva che si intuisce  e si vede in Manuela, perché se i versi emozionano noi,  lei, che ne è madre e che li ha partoriti da dolori e gioie dell'esperienza diretta, li rivive uno ad uno con commozione: accolti come bozzoli di intimo sfogo, si rivelano farfalle, e dispiegano ali delicate che si posano con tenerezza nell'intimo di ognuno. 
Grazie, Manuela.
  

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