Scritto da © Antonio Cristof... - Ven, 26/04/2013 - 03:38
Don Saverio Palluotto, ex bidello del Liceo Umberto di Napoli ci parla di Totò
(Nella foto a lato Liliana Castagnola)
Ma ‘o ssapite o no che Totò era peggio di Rodolfo Lavandino? Ops, Valentino…Nientemeno, Totò era ' no sciupafemmene di tre cotte! Le donne impazzivano per Totò. Nel 1930 fu protagonista di una tragica storia d’amore che si concluse col suicidio di una donna bellissima: Liliana Castagnola.
Questa Castagnola era una sciantosa genovese. Diciamo che portava un poco scalogna perché:
1- Aveva costretto a duello due ufficiali francesi che avevano perso la capa per lei e, tu guarda caso, si erano uccisi a vicenza…ops…a vicenda.
2- Un suo amante, dopo che lei si aveva magnato tutto il patrimonio, si era suicidato.
3-Un principe veneto, mentre ….si insomma….in quel mentre lì che stava con lei, era morto d’infarto.
Totò la conobbe la sera del 2 dicembre 1929 e tra i due nacquette un amore. Eh, ma Totò teneva le sue “memore”.
Lui pensava:- Ohibò, costei ne ha già fatti fuori quattro…Fa' che vuole arrivare a cinque? A chi! Ma io, a prescindere, la lascio. Manco poc’anzio ci pensavo. No, no. la lascio…-
La lasciò e che successe? Successe che la poverina, in una camera di una pensione, fece cena con un intero tubetto di sonnifero e se ne andò all’altro mondo. Totò rimase sconvolto e diede poi il nome Liliana alla figlia che ebbe con la Rogliani.
Ecco l’ultima lettera scritta da Liliana a Totò.
“Antonio, amore mio, sono calma come non mai. Grazie del sorriso che hai saputo dare alla mia vita grigia e disgraziata. Non guarderò più nessuno. Te lo avevo giurato e mantengo.
Stasera, rientrando un gatto nero mi è passato davanti. E ora, mentre ti scrivo, un altro gatto nero, giù in strada miagola in continuazione. Che stupida coincidenza, vero?”
Lilia tua
»
- Blog di Antonio Cristoforo Rendola
- 4186 letture