Scritto da © maria teresa morry - Gio, 17/10/2013 - 19:03
" Ella si ostinava per mezz'ora a voler bucare coi denti e con le unghie una chiocciola da infilarla in un vimine e appendersela alle orecchie, e se io faceva le viste di volerla aiutare, la mi grugniva contro pestando i piedi, quasi piangendo, e menandomi nello stomaco delle buone gomitate. Pareva che io le avessi fatto qualche gran torto; ma tutto era un gioco del suo umore.Volubile come una farfalla che non resta due minuti sulla corolla d'un fiore,senza batterne le ali per succhiarne uno diverso, ella passava d'un tratto dalla domestichezza al sussiego, dalla più chiassosa garrulità ad un silenzio ostinato,dall'allegria alla stizza e quasi alla crudeltà. La cagione era che in tutte queste fasi dell' umore, l'indole non cangiava mai; restava sempre la tirannella di Fratta,capace di render felice un tale per esperimentare la propria potenza in un verso, e di farlo poi piangere ed infuriare per esperimentarla in un altro.Nei temperamenti sensuali e subitanei il capriccio diventa legge e l'egoismo sistema, se non sono sfreddati da una educazione preventiva ed avveduta, che armi la ragione contro il continuo sforzo dei loro eccessi, e munisca la sensibilità con un serraglio di buone abitudini, quasi al riparo delle sorprese dell' istinto (....). La Pisana era a quel tempo una fanciulletta; ma che altro sono mai anche le bambine, se non scorci e sbozzi di donne? Dipinti ad olio o in miniatura, i lineamenti d'un ritratto stanno sempre gli stessi ".
Da " Le confessioni di un italiano" di Ippolito Nievo.
Allorchè il garibaldino Ippolito Nievo tratteggia la Pisana in " Le confessioni di un ottuagenario", egli non è ancora trentenne. Il romanzo infatti uscirà postumo, dopo la tragica morte dello scrittore (veneto di nascita) , avvenuta in mare, per naufragio. Eppure colpisce la capacità psicologica di Nievo di accostarsi alla Pisana nella sua indole di bambina fantasiosa ( fa gli orecchini con le chiocciole), scatenata ( reagisce a gomitate) e volubile, secondo una passionalità che ella esprime già prematuramente nel voler tiraneggiare chi le sta accanto. Una bambina imprevedibile. In quell'interrogativo " che altro sono mai le bambine, se non scorci e sbozzi di donne ?", Nievo sintetizza il concetto dal quale nasce il personaggio della Pisana, protagonista femminile del romanzo, la quale, sin da bambina incarna la donna adulta che essa sarà: passionale, impulsiva, infedele, inquieta, ma, per il protagonista del Romanzo, Carlo Altoviti, la sola fonte d'amore. Geno Pampaloni, in merito al personaggio della Pisana, ebbe a scrivere: " ..il più straordinario ritratto femminile di tutta la nostra letteratura, campita com'è sullo sfondo della magica memoria infantile...ella incarna l'imprevedibilità. l'innocenza, la felicità irresponsabile della giovinezza."
»
- Blog di maria teresa morry
- 12178 letture