L'amore vince la morte - 3 e 4 | Prosa e racconti | Reds | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

L'amore vince la morte - 3 e 4

3.
 
" Chissà cosa direbbe di questo il signor Carli "...
" Ah, ecco, questo lo diceva sempre il signor Carli"... 
"Ma che caro che era quando si lasciava andare! »...
" E pensare che quando è morto ero in ferie! L'ultima volta era stato tutto così carino tra noi "... 
   I pensieri di lei che gli arrivavano erano positivi. Di una nostalgia dolce e serena. Addirittura di amore, forse.
   Quando lui era vivo lei probabilmente si era frenata, perché era assurdo lasciarsi andare ad un sentimento, anche solo di tenerezza affettuosa, verso un malato terminale. Ma forse era stata sedotta, incantata dal suo modo di fare signorile e raffinato. Ed ora in qualche modo lo sentiva dentro di sé.
   Pensò a quanto gli piaceva quella giovane donna, a quanto si rasserenava quando la vedeva arrivare a salutarlo vestita “in borghese”, prima di cambiarsi; o a quanto se la gustava d'estate, quando la vedeva rientrare abbronzatissima dal week end e sentiva risvegliarsi dentro il senso ormai sopito dell'estetica.
   Si, dell'estetica più che del sesso, perché il senso del sesso ormai era sparito in lui, da quando aveva saputo la verità sulla malattia. Il pensiero della morte lo aveva schiacciato, il senso del sesso, lo aveva fatto diventare un'inezia, una cosa ridicola quasi. Ma il senso dell'estetica femminile ogni tanto risorgeva. E quell'ultimo incontro con una bella donna gli aveva fatto rivivere come ricordo dolce tutti gli incantamenti e gli innamoramenti che aveva subito nel corso della vita.
   E forse anche per questo l'infermiera era stata affascinata da lui, per questa sua assenza dalla dimensione sensuale dell'esistenza, per questa sua “irraggiungibilità erotica” ormai, al di là di ogni anche intimo, residuo desiderio.
 
   Insomma si ricordò con forza emotiva di quell’ultimo incontro della sua vita ed ebbe voglia di aiutare quella giovane donna.
   O meglio, ebbe voglia di “sentirla”, di entrare in contatto con lei. Ora che si era distaccato da tutti gli altri suoi rapporti, voleva continuare in qualche modo quell’incontro, che si era bruscamente interrotto quando la sua condizione era precipitata.
   Si chiese se era possibile che tra un "morto" ed un "vivo" potesse esserci un contatto reale. Di pensiero, ovviamente, ma reale. E non sentì alcuna risposta arrivargli, neanche stavolta. Doveva scoprirlo da sé, si disse. Per cui si sentì libero, per la prima volta, anche nel mondo dei morti. Dopo quell' "immersione nel tutto indistinto" che erano stati quei primi momenti (o giorni, o anni) nell'al di là, sentì risorgere in lui una briciola di libero arbitrio.
   Allora si mosse. La sua energia tornò sulla terra e veloce si diresse verso lo spogliatoio dell'ospedale Niguarda di Milano, dove Francesca, la dolce infermiera, si stava cambiando a fine turno.
 
   E quando lui arrivò, lei sentì come un "fruscìo di vento". Sollevò la testa di colpo e si guardò intorno quasi impaurita. Poi pensò subito a lui, anche perché lui, con la sua presenza quasi fisica lì, la travolse con il suo, di pensiero.
   « Matteo! » pronunciò...
   Era sola nello spogliatoio, e dopo la meraviglia e l'emozione, provò la paura. Si vestì in fretta ed uscì, ma una volta in strada continuò a pensare soltanto a quel "fruscìo di vento".
   Lui a quel punto, sentendo lo stato d'animo di paura che aveva provocato in lei, smise immediatamente di pensarla e tornò del tutto nel mondo degli "aspettanti". Si mischiò di nuovo a quel flusso benefico di energie e non sentì più né i pensieri di lei su di lui, ne quelli suoi su di lei. Intuì anche all'improvviso che quella sua sosta nel mondo degli "aspettanti" non sarebbe durata in eterno. Che forse c'era un altro passaggio in qualche altro mondo di energia (o di non energia), chissà. Qualcosa di nuovo insomma, e di superiore. Quello era il Limbo forse?... E dopo doveva arrivare davvero quello che nella metafora cristiana si chiama  Paradiso?
   Non lo sapeva. Sentì però quegli interrogativi non come ansie, ma come la tensione di un gioco meraviglioso e innocente. Un gioco senza rischi, qualcosa di inconcepibile per gli umani, ma che lì, dov'era lui, diventava non solo possibile, ma addirittura normale, scontato...
   « Che bello vivere tutto senza ansie! » si disse, e capì indubitabilmente che l'ansia che si prova in vita, qualsiasi ansia, non è dovuta a nient'altro che alla paura della morte. E una volta morti, quella paura ovviamente sparisce e con essa spariscono tutte le ansie. Restano le emozioni, il divertimento, le passioni, ma non sono più "condite" con l'ansia, come succede quasi sempre in vita.
   « Oh guarda! - si disse ancora - E questo chi se lo aspettava?  Una così totale ed eterna smielatura! »
   Annullò tutti i suoi pensieri allora. Si sentì come un neonato che ha davanti a sé un futuro infinito, pieno zeppo di possibilità, che  lui può immaginarsi come sempre e solo smielatamente positive.
 
 
4.
 
   Lo svegliò da quella specie di sonno beato un flusso fortissimo di pensiero. Era Francesca, che tornata in quello spogliatoio, si era messa ad aspettare di risentirlo. E aveva anche, due volte, ripronunciato il suo nome: « Matteo!... Matteo!!! »
   Lui allora si precipitò in quello spogliatoio, e quando lei sentì di nuovo quel   "fruscìo di vento",  uguale   identico   a  quello  del  giorno  prima,  si emozionò tantissimo, stavolta senza paura. E pronunciò ancora con tono dolce: « Matteo...»
   Si vestì con decisione, felice di sentire nell'aria quella presenza, e si incamminò quasi euforica, voltandosi ogni tanto di qua e di là, come se lui le stesse in qualche modo svolazzando attorno.
   La presenza che sentiva accanto a sé le dava una sicurezza strana, una sicurezza mischiata alla calma; alla calma assoluta dei forti e dei giusti. E quello stato d’animo la riempì della stessa beatitudine che aveva riempito lo spirito di Matteo, quando, in quella che per i vivi era la sera prima, si era sentito perfettamente a suo agio nell'al di là
   Lui, vedendola appunto perfettamente a suo agio, dopo un poco la lasciò, per permetterle di sfogare liberamente quell'ondata di calma energia che le aveva trasmesso. E lei quella sera fece di tutto: concesse il suo numero di cellulare ad un uomo intrigantissimo da cui era stata abbordata in metrò; uscì con la sua amica del cuore e nel pub dove si recarono fece strage di sguardi e di cuori; telefonò alla madre che non sentiva da tempo, riempiendola di amore e affettuosità…e alla fine andò a letto serenissima.
   Prima di dormire, pensò un'ultima volta a Matteo, che, a sua volta, gli inviò un suo pensiero. in cui le esprimeva quanto era stato bello per lui rientrare per un po’ nella vita attraverso di lei.
 
   Il giorno dopo Francesca si informò sul cimitero in cui Matteo era stato sepolto e appena uscita dal lavoro comprò delle rose rosa, prese un taxi e si diresse verso quel cimitero per portarle sulla sua tomba.
   Arrivata lì, vide la foto di lui quando aveva quarant'anni, e vide che era davvero un uomo affascinante. Lucidò il contenitore di quella foto con un fazzolettino, tolse i fiori secchi dal vaso e mise a posto le sue rose. Poi tornò a casa serena, stavolta decisa a riposarsi, anche dal pensiero di lui.
   Sentiva armonia, e pace; qualcosa che non aveva niente a che vedere con le tormentate sensazioni d'amore che aveva provato altre volte nella vita e che, seppure accennatissime, aveva provato anche nei giorni in cui aveva assistito quel signore così interessante.
   Sentì un Eros senza Thanatos insomma, paradossalmente proprio pensando ad un morto. Un amore bianco come il latte, di quelli che si provano solo a otto-dieci-dodici anni, quando il sesso non è ancora arrivato a complicare l'amore e tutto è candido, semplice, pulito...
 
continua…
 
 n.b. La parola "fruscìo" va letta con l'accento sulla "i".
 
 
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 8476 visitatori collegati.