Scritto da © Scintilla Elis - Ven, 21/03/2014 - 17:01
Teniamoci lontani
nelle rughe liquefatte del mare
sulle costole abbronzate del sole
accampiamoci in una stanza senza risorse
come due sconosciuti sulla stessa panchina di legno.
Teniamoci lontani
come fosse il primo sguardo
come l'ultima volta che ci siamo salutati
che era tutto così tranquillo, sotto le mie grida
che si sentiva il fumo uscire dai primi caminetti accesi.
Teniamoci lontani, sui vagoni di un treno di gomma
freddi, come un blocco di marmo grezzo da lavorare
dove lo scultore vede già la punta del naso.
A colpi di scalpello, teniamoci lontani
come il vento sparato in faccia da un ventilatore
come i nastrini rosa sul manubrio di una bici bambina
così lontano
da venirci incontro
con la vita che va avanti.
Teniamoci lontani
nelle rughe liquefatte del mare
sulle costole abbronzate del sole
accampiamoci in una stanza senza risorse
come due sconosciuti sulla stessa panchina di legno.
Teniamoci lontani
come fosse il primo sguardo
come l'ultima volta che ci siamo salutati
che era tutto così tranquillo, sotto le mie grida
che si sentiva il fumo uscire dai primi caminetti accesi.
Teniamoci lontani, sui vagoni di un treno di gomma
freddi, come un blocco di marmo grezzo da lavorare
dove lo scultore vede già la punta del naso.
A colpi di scalpello, teniamoci lontani
come il vento sparato in faccia da un ventilatore
come i nastrini rosa sul manubrio di una bici bambina
così lontano
da venirci incontro
con la vita che va avanti.
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