Scritto da © Antonino R. Giuffrè - Gio, 11/09/2014 - 08:13
Che oggi pensiate pur male di me - ve lo
concedo. Vedete: da Marina a Siracusa fracidi
d’ombre sono i lidi, e deserti, deserto il mare,
deserta la piazza ove ciarlavano i vecchi
giocatori, deserte le sedie delle comari,
deserto lo spiazzale su cui scorrazzavano
fanciulli felici coi loro cani, deserto il mondo
in un’oscena e muta realtà che tutto è virtuale,
e deserto così il cuore mio, chissà per quale
burrasca di donna e in quale spergiuro notturno
di occhi subissato, come un antico battello.
Pensate male – insultatemi – dite anche ch’ero
folle al punto da preferire a voi canti d’uccello
e genziane. Oggi a me importa solo vivere.
concedo. Vedete: da Marina a Siracusa fracidi
d’ombre sono i lidi, e deserti, deserto il mare,
deserta la piazza ove ciarlavano i vecchi
giocatori, deserte le sedie delle comari,
deserto lo spiazzale su cui scorrazzavano
fanciulli felici coi loro cani, deserto il mondo
in un’oscena e muta realtà che tutto è virtuale,
e deserto così il cuore mio, chissà per quale
burrasca di donna e in quale spergiuro notturno
di occhi subissato, come un antico battello.
Pensate male – insultatemi – dite anche ch’ero
folle al punto da preferire a voi canti d’uccello
e genziane. Oggi a me importa solo vivere.
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