Scritto da © Eleonora Callegari - Lun, 18/01/2016 - 21:41
D'un tratto una briciola,
poi una mollica,
leggera, brandelli d'angelo,
s'è sfatto il guanciale
del cielo d'argento,
coriandoli di piccoli spettri
danzano nella notte
come falene, impazziscono
attorno ai "falò",
è un sabba stregato.
Nell'euforia si spalma
il pensiero, vortica, danza
ride, si sperde, futilità di bimbi
a bocca aperta, sapore di gelo
arruffati nel suo candore.
E viene giù risale ancora, farfalle
nella rete del vento
serrate nell'asfalto la teca.
E viene giù il turbine gaio
un grido:
"Nevica!"
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