Scritto da © Eleonora Callegari - Ven, 22/01/2016 - 21:55
E tendi così la mano scarna
che suonò, pianista del vento,
mendico alla soglia del tempio
celeste; monete di vita invochi
per rinnovare la tua veste
e far che il tempo per te
rimetta in scena l'opera
del sole la luce
e tendaggi porporini,
attore chiomato di verde
a recitare versi di giorni
e giorni ancora e notti di luna
che giada lucendo i tuoi rami
e bacia il timidare di virgulti...
Pianista del vento
suonerai ancora fresche
melodie di primavera.
E tendi così la mano scarna
grafiti di suppliche al cielo
mentre s'avanza con pallidi
passi, la sera.
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