Epistola ad una Donna pt.1

Hai cercato di affossare la vista con la goccia più inetta di un Rum molecolare invecchiato di trent'anni fa, quando i tuoi figli, se mai tu ne abbia, non erano che polvere sotto la mente di Dio. E la Bibbia era come condono ai peccati piantati come un esercito senza padrone, davanti ai tuoi occhi, miseri, ed ultimi cacciatori delle metriche di un'esistenza a forma di -S-. Indossi un foulard che - non si usano più- come se fosse un chiwawa che possiedi da nove anni, dunque pieno di passione e giovinezza. Osservi l'altro, - opposto sesso - per cercare - vengeance - o forse mistica attrazione che pende dalle parole, che tu non puoi usare per effetto - critico oscurantismo sociale di massa -.  Se ti chiedi poi, come tu donna, possa credere di avere il pene e non un triangolo -life box- fra le cosce, sappi che non c'è un foglietto illustrativo nemmeno per l'uso quotidiano che ne faresti. Anche se so già quanti palpiti come proiettili, faresti scorrere proprio dalle -big balls- pronte a far fuoco quanto prima. Non per stupire altri, nemmeno i maschi, di cui non hai mai avuto realmente bisogno. Ma per sentirti ancora più in là degli uomini che hanno perso -l'attributo essenziale- col - quale essere fortemente easy- che hai incontrato fin ora.